Rimpasto in Giunta regionale: Escono le donne, entrano: L’ex Procuratore Antimafia Roberti, Discepolo, Cinque e Capozza.
De Luca punta sugli investimenti e con Roberti alla sicurezza e gli spiana la strada per la candidatura a Sindaco di Napoli. Arrivano strali a 5 Stelle su Governatore e i nuovi Assessori. Una reazione rabbiosa che risparmia solo Roberti.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – Mentre dalle parti di Roma sta succedendo di tutto, il Paese è sprofondato nel peggiore populismo ribellistico, mostrando la vera faccia dell’arroganza, del poco rispetto per le Istituzioni e la Costituzione italiana, e saltato l’Impeachment, saltato anche il tentativo “Cottarelli”, il disinvolto “Capo” del M5S, Luigi Di Maio da vero campione del più rapido dei trasformismi, con un triplo salto mortale carpiato e un triplo avvitamento di destra, di sinistra e di centro, evidentemente frenato dalla “ditta” ritorna a voler ridiscutere con Sergio Mattarella, rimettendo in piedi il “Contratto” tra Lega e M5S, e questa volta finalmente passando per il Parlamento, fino ad ora tagliato completamente fuori da tutto, e lasciato il piglio “muscolare” ritorna al “ruffianesimo”, spinto di fianco da un Di Battista sempre più populista e sempre più arrogante, convinto di poter rientrare dalla finestra se il tentativo di Di Maio dovesse fallire, attende, altrimenti? volerebbe in America. Peccato che noi gente comune non possiamo andare da nessuna parte e dobbiamo sorbirci tutte queste messe in scena che hanno solo un obiettivo: Il POTERE e quelle 200 nomine che dovrebbero assicurarglielo per un bel po’.
Come se non bastasse in aggiunta a quelle di Roma, le sorprese arrivano anche da Napoli le sorprese e i colpi di scena. Quando si ha a che fare con il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, tutto è possibile. E da Napoli ieri tutte le Agenzie hanno battuto la notizia di una “rivisitazione” della Giunta, escono fuori con un “garbato licenziamento” le due Assessore Serena Angioli, Lidia D’Alessio, diverso invece è per Amedeo Lepore che rimane in gioco come Consulente alle ZES. Entrano anche Bruno Discepolo, Ettore Cinque, Gerardo Capozza, e nientepopodimenoche l’ex Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti.
A Roberti è andata peggio del suo predecessore Pietro Grasso, oggi Presidente e tra i fondatori di Liberi e Uguali e fino al 4 marzo scorso Presidente del Senato della Repubblica. Roberti si deve accontentare di un Assessorato Regionale alla Sicurezza, De Luca ha deciso di debellare le baby gang, visto che nessuno c’è riuscito fino ad adesso, ma pare che questa nomina per lui sia il viatico che lo porterebbe ad possibile candidatura a Sindaco del Comune di Napoli, laddove Luigi De Magistris, un altro ex Magistrato, il “rosicatore” e populista partenopeo, deve lasciare Palazzo Marino e vorrebbe tentare una scalata alla Regione, illudendosi di ottenere un appoggio del M5S.
E così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ieri ha sparigliato le carte, le ha “smazzate” e ha continuato la mano annunciato un rimpastone con l’attribuzione delle deleghe a quattro nuovi assessori. E tra i nuovi assessori è spiccato insieme a Discepolo all’Urbanistica, Cinque al Bilancio, e Capozza alle Attività produttive, il nome di Franco Roberti, ex Procuratore Nazionale Antimafia. A Roberti viene assegnata la delega alle politiche per la sicurezza. Amedeo Lepore, il “Pinocchio disinvolto” che in un incontro a Eboli con l’Amministrazione comunale e gli imprenditori dell’Area Industriale della cittadina della Piana del Sele, fuori dall’Area retroportuale di Salerno, aveva detto a giustificazione dell’esclusione, che le ZES non erano utili e che sarebbe stato difficile potessero decollare, lascia il suo posto in Giunta e neanche a farlo apposta assume la responsabilità di consigliere del Presidente in ordine alla materia delle ZES della Campania.
De Luca ovviamente ha ringraziato gli assessori uscenti Serena Angioli e Lidia D’Alessio rilasciando alle agenzie na nota di “commiato” «per l’importante lavoro e l’impegno profuso in questi anni» e contestualmente formula quello che è «un ringraziamento particolare a Roberti che, con generosità, ha offerto la sua collaborazione ed esperienza per la messa a punto di iniziative sempre più efficaci sul piano della sicurezza. Siamo di fronte a una grave emergenza – e aggiunge a grandi linee le motivazioni che lo hanno spinto a proporre all’ex Procuratore Nazionale Antimafia di entrare in Giunta – dovremo lavorare a un grande progetto educativo rivolto alle giovani generazioni, ma anche a misure di prevenzione, di videosorveglianza, di contrasto forte a fenomeni di illegalità dovunque si manifestino, dalle ambulanze del 118 ai pronto Soccorso, ai quartieri, alle baby gang, alle occupazioni abusive di immobili pubblici».
Una operazione che è valsa la prima pagina dei quotidiani locali ma che ha attirato su De Luca gli strali del M5S, che non essendo stati convocati per fornire magari nomi di alto profilo pentastellato dai curriculum taroccati hanno tuonato per bocca del Capogruppo Gennaro Saiello e Valeria Ciarambino: “Giunta De Luca? Un comitato elettorale per le regionali 2020. Gli Assessori del fallimento sostituiti con nomi di facciata. – e ancora giù duri – Il governatore dei mirabolanti annunci e dei numeri puntualmente sconfessati cala gli assi per la sua campagna elettorale. Per la sua giunta Enzo De Luca punta su personaggi di alto profilo come l’ex Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, conscio che la Sicurezza non è materia regionale, ma consapevole di quanta visibilità mediatica un nome del genere potrebbe fargli guadagnare, accreditandolo con la sola presenza fisica nei suoi comizi da circo. La sola e unica operazione di sicurezza sarebbe quella di liberare la Campania da De Luca”.
“Che non ci sia una visione nella scelta degli uomini che comporranno il neo comitato elettorale che De Luca osa chiamare giunta – sottolineano Saiello e Ciarambino facendo una rabbiosa “radiografia” ai neo assessori e a quelli uscenti risparmiando, bontà loro, l’ex Procuratore Roberti – lo dimostra la scelta di Ettore Cinque, appena nominato a presidente Soresa, partecipata al 100% della Regione, ora costretto in tempi record a lasciare questa poltrona per palese incompatibilità. All’attenzione delle cronache recenti Bruno Discepolo, non certo per meriti e competenze, ma in quanto coinvolto nel recente caos che ha travolto il Consiglio dell’ordine degli architetti di Napoli per una vicenda di aggressioni mediatiche nei confronti dei membri dell’organo professionale, episodi che hanno portato alle dimissioni di otto consiglieri e al commissariamento dell’Ordine. Nelle sue battaglie interne, l’uomo di sinistra Discepolo è sempre andato a braccetto con Francesco Cesaro, figlio del deputato FI Luigi e fratello del consigliere regionale Armando. Con un assessorato regalato all’ex sindaco di Morra De Sanctis Gerardo Capozza, De Luca punta invece unicamente a rinsaldare l’asse con la quota irpina. Con la cacciata di Serena Angioli, grazie al cui operato la Campania perderà entro l’anno oltre 600 milioni di fondi europei, De Luca cancella di fatto l’assessorato ai Fondi europei proprio nella fase in cui è necessario certificare il conseguimento dei target intermedi. La Campania perderà la misura premiale del 6%, con gli effetti di possibili sanzioni e la sospensione dei pagamenti nel 2019. Quasi mai pervenuta Lidia D’Alessio, se non tutte le volte in cui il bilancio di previsione è stato impugnato dal Consiglio dei Ministri. Fallita la fase di governo, De Luca – concludono i due consiglieri – si concentra ora su quella della campagna elettorale. Con profili di alto impatto mediatico o puramente politici, assolutamente inutili nella gestione della macchina amministrativa, un po’ meno nel provare a tirare la volata al candidato governatore. Un comitato elettorale in piena regola che non servirà a coprire nefandezze e scellerata azione amministrativa di De Luca”.
Se lo scendere in campo dell’ex Procuratore della Repubblica Pietro Grasso fu discutibile, e ancora più discutibile fu quella di trasformarsi in Capo politico nella fondazione di LEU, a sostegno della discutibilità va ricordato che proprio per il suo ruolo passato fu individuato, indicato e poi votato alla Presidenza del Senato, anche per “aprire” un dialogo con il M5S, quella di Franco Roberti anch’egli per il ruolo che ha ricoperto non è da meno, e forse è addirittura peggio tenendo conto che assumerebbe nel contempo un ruolo politico, amministrativo e di simil”polizia“, sottolineando magari con questa nomina l’incapacità delle Istituzioni: Prefettura, Questura, e la stessa Procura; nell’affrontare la questione sicurezza, il tutto per dare nuovo slancio alla Giunta De Luca per affrontare i prossimi anni di amministrazione e, come si dice, quello di spianare la strada al Procuratore Roberti.
Va da se che a nessuno piace che un Magistrato, o altri che svolgono funzioni terze e di garanzia passino poi a svolgere ruoli politici e di parte e viceversa, e forse ci vorrebbe una legge che ne regolamenti l’impegno, nel mentre ci vorrebbe la sensibilità dei singoli perché evitino queste circostanze. Intanto indipendentemente dalle possibili intenzioni di mirare al Comune di Napoli ci farebbe piacere che riuscisse nell’intento di migliorare le condizioni di sicurezza di Napoli e dell’intera Campania, e sebbene la sua lunga carriera è costellata da tanti successi ci raccomanderemmo a lui affinché incoraggiasse i suoi colleghi delle varie Procure e specie quella di Salerno, per evitare casi come quello dello scioglimento del Consiglio Comunale per Infiltrazioni camorristiche di Battipaglia, registrando ancora oggi a distanza di circa 5 anni di cui 3 di gestione Commissariale, nessun inquisito e nessun atto che possa motivare quel provvedimento, o come quello di Pagani e quello dell’assassino di Angelo Vassallo, per il quale pare ci si avvia ad una clamorosa chiusura delle indagini con un altrettanto clamoroso nulla di fatto, nel mentre le Camorre brindano. Quindi oltre ad augurargli buon lavoro gli raccomanderemmo di evitare di partecipare ai numerosi dibattiti e tavole rotonde dei mestieranti dell’anti crimine, quelli sono tutta un’altra cosa.
Napoli, 29 maggio 2018