Intitolazione a Giancarlo Siani: la giunta Francese dà il parere positivo. La memoria del giovane giornalista è onorata.
L’amministrazione Francese con delibera n.90 del 17 maggio 2018 ha espresso parere favorevole in merito alla proposta di intitolazione della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Fiorentino di via De Gasperi al giornalista Giancarlo Siani.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – La memoria di Giancarlo Siani sarà onorata e ricordata per sempre anche dalla città di Battipaglia. L’amministrazione Francese con delibera n.90 del 17 maggio 2018 esprime parere favorevole in merito alla proposta di intitolazione della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Fiorentino sito in via De Gasperi al giornalista Giancarlo Siani, vittima di camorra. Ora la parola spetta all’Ufficio Scolastico Provinciale di Salerno per i successivi adempimenti.
Dopo il parere consultivo della commissione toponomastica che demanda alla giunta l’esame della richiesta, su proposta della sindaca Cecilia Francese nel pomeriggio di ieri con il dichiarato intento di rendere onore alla figura di un giornalista libero ucciso in nome della legalità e della verità la giunta ha espresso parere positivo, nella speranza che tale testimonianza sia d’esempio per le generazioni odierne e future.
“Ora aspettiamo che l’iter si concluda e insieme con il dirigente scolastico Dario Palo organizzeremo una manifestazione che speriamo possa vedere nostro ospite il fratello di Giancarlo, Paolo Siani. Sarà un momento di riflessione per noi tutti e per l’intera città” dichiara la sindaca Cecilia Francese.
Finalmente con questa intitolazione finisce una scia di polemiche che non solo non andavano fatte ma che hanno evidenziato ancora una volta una “ipocrisia” collettiva che da quel 1985 accompagna a fasi alterne i mestieranti dei ricordo, delle legalità, delle lotte alle camorre, e delle lotte sempre subdole di quelle verità nascoste che non fanno bene a nessuno e fanno male solo alla memoria di un giovane coraggioso che tentava scrivendo su uno dei giornali più prestigiosi, rincorrendo una passione, un sogno. Ciò detto è evidente che nessuno voleva si alimentasse una polemica, ma come al solito ci si è mossi come un elefante in una cristalliera.
Ma chi era Giancarlo Siani il “giornalista” senza nessun contratto ma che faceva il giornalista? Era un giovane che con il coraggio della sua età, vivendo in un contesto ricco di fatti soprattutto scomodi, osservava e riusciva a vedere quello che la maggior parte dei “giornalisti” non vede e magari si gira dall’altra parte, scegliendo di raccontare l’ovvio, come fanno la maggior parte di loro che oggi si accontentano di “marchettare” scrivendo quello che gli altri vogliono si dica, contribuendo al declino della carta stampata atteso che nessuno piu compra i giornali.
Un giovane che come tanti anche oggi, lavorano e rischiano per quattro soldi, sfruttati e utilizzati in ruoli che i loro colleghi contrattualizzati, quelli che lavorano sul sicuro, e si contendono i talk show, nemmeno si azzardano a rischiare compiacendo i loro editori ma contribuendo inesorabilmente a far precipitare il nostro Paese secondo la speciale classifica elaborata da Reporters sans frontières al 46° posto nel mondo per libertà di stampa.
Oggi Battipaglia, sia pure tardivamente si ricorda di un giovane che facendo il giornalista senza esserlo in un giornale e raccontando quello che altri solo enunciando i titoli vivono scortati, è stato ammazzato dalla Camorra: Meglio tardi che mai; ci viene da dire. Meglio anche rispolverare quella memoria che spesso viene utilizzata a comando ma altrettanto spesso viene comodamente accantonata.
Ma convenienze a parte è maledettamente utile per i giovani vi sia l’esercizio della memoria, che comunque deve essere accompagnata da altrettante testimonianze di vita quotidiana fatta di verità, di onestà, di lealtà, di legalità, di generosità e di quei valori essenziali che rendono uomini e donne coraggiosi essendo consapevoli del “peso” valoriale di quelle culture per nulla negoziabili, impartendo un messaggio certo e semplice ai giovani ciò quello di essere se stessi, ma rifiutando con forza di farsi sfruttare e prendendo consapevolezza del proprio valore.
L’esempio e il messaggio che c’è giunto dalla breve esperienza di vita di Giancarlo Siani è più che mai attuale, un messaggio affidato ad un giovane sorridente, spensierato, debole e senza contratto a fare cose che avrebbero dovuto essere premiate in vita è veramente forte e ci fa avanzare una domanda: Se quei Camorristi che hanno deciso di uccidere quel giovane indifeso avessero mai immaginato che Siani diventasse un simbolo anticamorra, lo avrebbero ucciso? E quel Giornale, la sua proprietà e il suo direttore di allora si sono mai vergognati di aver consentito a quel giovane di valore senza contratto di spingersi così oltre fino ad essere ucciso? Non lo sappiamo ma da quel settembre del 1985 nulla è cambiato, ogni giorno le pagine dei quotidiani sono riempite di articoli di centinaia di corrispondenti locali, pagati a pezzo, e peggio di allora, “legalizzando” e consolidando quella vergogna di cui mai nessuno si è vergognato.
E cosa spiegare ai giovani della Scuola dell’infanzia dell’IC Fiorentino di Battipaglia che nei prossimi giorni sarà intitolata a Giancarlo Siani, che Siani è morto facendo il “giornalista abusivo” senza contratto mentre faceva il giornalista vero in un mondo di giornalisti “impiegati”, “omertosi”, “marchettari” che al contrario di Siani si girano dall’altra parte, e preferiscono non vedere, non raccontare, non rischiare, facendo i “bravi” in nome di una postazione da difendere a qualsiasi costo??
Battipaglia, 18 maggio 2018