Un bollettino di guerra ambientale: Bomba ecologica in Litoranea; Rifiuti speciali a Campolongo; Gli ambientalisti lanciano l’allarme.
Il Comitati ambientalisti “Eboli dice No”, e “Salute pubblica” chiedono alle Autorità competenti di accertare la veridicità delle notizie riguardanti potenziali rifiuti altamente tossici, interrati in località Campolongo: “Chiediamo un biomonitoraggio nei siti sensibili ed analisi approfondite da parte del Ministero anche per l’ex discarica di Grataglie!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – L’estate si avvicina e la Marina di Eboli con i suoi 8 km di costa, forte della balneabilità decretata di recente dall’Arpac (Agenzia regionale per l’Ambiente), cerca il definitivo rilancio turistico, il quale sarebbe un volano certo di crescita economica per tutta la città da troppo tempo in stato di stagnazione.
Ma una “doccia gelata” è il caso di dirlo, potrebbe far saltare i buoni propositi stagionali! Infatti qualche giorno addietro un quotidiano locale dava alle stampe delle rivelazioni, le quali se fossero veritiere, sarebbero a di poco rabbrividenti. In buona sostanza alcuni proprietari terrieri della contrada Arenosola si sarebbero accordati con alcuni pregiudicati per sotterrare nelle loro proprietà e senza scrupolo alcuno, rifiuti altamente tossici (dato questo che si ricava dall’importo insolitamente elevato che era stato pattuito) come registrato tramite intercettazioni dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Salerno , che ha dato seguito ad un fermo giudiziario e ad una notifica in carcere ad un altro esponente dell’organizzazione, di un medesimo provvedimento restrittivo.
Adesso il Comitato ambientalista “Eboli Dice No” insieme al Comitato Salute Pubblica di Rosa Adelizzi, per bocca del loro responsabile scientifico, il dott. Erasmo Venosi, allarmato dalle notizie di stampa, chiedono alle autorità istituzionali cittadine (in primis al Sindaco Massimo Cariello recentemente incontrato da una delegazione), di accertarsi sulla salubrità dei luoghi tramite rilevazioni e campionature, investendo della questione se fosse necessario, persino il Ministero dell’Ambiente, visto che il territorio eburino nei suoi 138 km quadrati, soffre di diversi siti sensibili sotto il profilo ecologico. Appresso questa nota come vedrete di seguit,o è stata convocata una conferenza stampa d’urgenza nella sala Isaia Bonavoglia di Palazzo di Città, che registriamo in calce gli esiti della stessa.
“La notizia riportata da un giornale locale di un’intercettazione telefonica della Direzione Distrettuale Antimafia, in cui si parlava di rifiuti speciali da interrare in località Campolongo ha destato forti preoccupazioni e – si legge nella nota diramata dei Comitati eburini – richieste di verifica agli organismi competenti. Il compenso pattuito tra criminali del traffico rifiuti e proprietari di terreni, da usare come area d’interramento rifiuti era, a quanto si apprende variabile tra 50 mila e 100 mila euro.”
“Questa cifra desta ulteriore inquietudine se solo si osserva, che un prezzo del genere ripaga rifiuti particolarmente pericolosi. – La nota stampa vergata dal dott. Erasmo Venosi, attua delle riflessioni angoscianti sulla natura dei rifiuti stessi, che si deducono indirettamente dagli importi pattuiti – Si possono solo fare delle ipotesi sulla natura dei rifiuti, che vanno da quelli radioattivi provenienti dal settore medico, industriale e della ricerca a materiale contenente amianto, a tubi fluorescenti, a oli contaminati da PCB ( policlorobifenili) a reflui liquidi contaminati da mercurio, a terre provenienti dalle attività di bonifica. Rifiuti questi tranne quelli radioattivi con costi, che raggiungono ufficialmente anche i 1500 euro a tonnellata. Il traffico dei rifiuti speciali è particolarmente preoccupante se solo si pensa, che ogni anno “ scompaiono “ nel nulla circa 30 milioni di tonnellate di speciali. Valore derivante dalla differenza tra rifiuti prodotti e, rifiuti gestiti.”
“Una tale quantità corrisponde – osserva sempre il portavoce del duplice sodalizio, stigmatizzando l’enormità potenziale quantitativa dei rifiuti – ad una piramide con una base di tre ettari e alta 3000 metri. La Campania risulta inoltre al primo posto, per i reati ambientali e quindi gli approfondimenti e le verifiche sulla esistenza di rifiuti speciali ( e radioattivi?) interrati in località “Contrada Arenosola” sempre di Eboli si dovrà fare, in modo molto rapido per diradare ogni minimo dubbio!”
“Il Comitato “Eboli Dice NO (insieme a “Salute Pubblica”) hanno ribadito al Sindaco – conclude la nota dei Comitati, ricordando l’incontro recente con il primo cittadino e la volontà di mantenere alta l’attenzione su tutto il territorio comunale – la scorsa settimana quanto già formalizzato, in un documento di marzo u.s.. – Biomonitoraggio con campionature in zone ritenute particolarmente a rischio, indagine epidemiologica utilizzando un modello messo a punto da una referente del Comitato con sperimentazione in ambito universitario e con dati di ingresso raccolti tra i medici di base. Infine acquisizione dell’indagine ambientale svolta dalla società del Ministero dell’Ambiente SOGESID sul sito della discarica di Grataglie”
In Italia purtroppo esistono troppe “Terre dei Fuochi” oltre a quelle individuate a cavallo del conurbato Napoli – Caserta rifiuti di cui tutto il Sud ne è pregno, cosa che non risparmia le altre regioni dello Stivale. La Campania dalla fine 2012 ha goduto ça va sans dire, dell’attenzione dei media a causa delle troppe morti di bambini e non, per neoplasie tipiche da avvelenamento di rifiuti, una mattanza di cui la nazione intera chiede Giustizia. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 90% inerente l’aumento esponenziale delle patologie tumorali è causato dall’ingravescenza qualitativa dell’ambiente, ossia dall’impatto ambientale negativo, un tributo amaro da pagare alla società del consumismo sfrenato e della pochezza di coscienza civica, due elementi che in Italia e nel Meridione invero in modo particolare, trovano poi una facile sponda nelle organizzazioni criminose che traggono lauti profitti, cosi cospicui, da rendere marginale persino il traffico più che redditizio degli stupefacenti.
Sono anni che si profilano inchieste le quali non hanno prodotto un reale accertamento dei fatti, e la Campania “infelix” paga il prezzo più alto, quasi un genocidio indegno di un Paese democratico, ma si sa che concetti come Democrazia e Giustizia nell’Italia del post Tangentopoli sono diventati dei meri un optional, delle chimere cui uomini e organizzazioni locali coraggiose come i Comitati in questione”, hanno la voglia di testimoniare, con un impegno a favore del solo bene collettivo.
A questa nota stampa fa seguito un conferenza pubblica dei Comitati medesimi, convocata d’urgenza nell’aula magna comunale per le ore 12.00 di lunedì 7 maggio, instaurando una tavola rotonda dal tono quasi informale.
Erano presenti: per la parte civica Rosa Adelizzi (comitato Salute Pubblica) Erasmo Venosi, Virginia Cerullo, (comitato “Eboli dice No”), per la parte politica, Damiano Cardiello (capogruppo consiliare F.I.), Antonio Conte, (capogruppo consiliare MDP-LEU), Vincenzo Fornataro (Noi Tutti Liberi e Partecipi), più defilata v’era anche Sofia Masillo (Libertà e Giustizia) e l’animatore di questo sito, Massimo Del Mese, per il versante istituzionale, l’ assessore all’ambiente Ennio Ginetti. Insieme ad un nugolo di testate giornalistiche locali, molto interessate all’appuntamento odierno.
Va specificato dall’inizio che sia le componenti delle formazioni sociali, sia la parte politica, come quella istituzionale, hanno tutte precisato che non vogliono creare allarmismi, ”.. ma bene che la situazione venga monitorata a tutela dei cittadini come delle aziende agricole oneste che non si prestano a tale malaffare, il comparto agro-bufalino,coinvolgendo le associazioni di categoria, è il traino dell’economia della Piana del Sele e invitando la Stampa a rendere edotto il pubblico su tutta la faccenda!”
Inizia Damiano Cardiello, opera un sunto dell’articolo del quotidiano auspicando che si tratti solo di presunti rifiuti tossici, chiedendo un intervento immediato dell’Arpac: ”..per un monitoraggio concreto visto il rischi che si paleserebbero!”
Erasmo Venosi (ringraziato da tutti i relatori per la sua preziosa opera), riprende quanto esposto nella nota di cui sopra: i presunti contatti criminosi con imprenditori agricoli per l’ ”intombamento” fino ai prezzi esorbitanti per una specificità di rifiuti pericolosi, al limite del radioattivo: ”..già i costi di smaltimento ufficiali sono di migliaia di euro, vedi il PCB. Si richiede una serietà di approccio ed una interdisciplinarietà complessiva. Dall’ultimo rapporto sulla salute la Campania (2017) sta all’ultimo posto per speranza di vita, siamo invece al primo posto per reati ambientali: prima viene la provincia di Napoli, poi subito dopo Salerno, quindi servirebbe una indagine epidemiologica svolta da una associazione dei medici di base, insieme ad un biomonitoraggio, i quali darebbero parametri molto importanti sull’inquinamento del territorio che ci riguarda!” Il verboso Erasmo Venosi snocciola dati e sigle, che rappresentano i bisogni ed i rischi connessi alla salute della popolazione, auspicando una presa di posizione forte delle autorità preposte alla tutela di tali valori costituzionali.
Vincenzo Fornataro presidente di Noi Tutti Liberi e Partecipi, ha rimarcato l’importanza di: “..non fare alcuna forma di terrorismo psicologico, pericoloso è però il messaggio, la prassi consolidata, con cui si consente a dei privati di trattare i rifiuti prodotti, senza adeguati controlli!”
Antonio Conte capogruppo MDP in Consiglio comunale evidenzia come questi sentori siano aleggiando da diverso tempo: ”..primo si faccia il monitoraggio del territorio, facendo il punto della situazione e il trattamento dei rifiuti in essere, e una seria politica istituzionale sul settore del trattamento dei rifiuti,sperando che l’Arpac intervenga in tempi rapidi con un fronte comune da parte dell’Amministrazione, di tutte le forze politiche e sociali, senza distinzioni. Un sentito grazie va all’opera preziosa svolta dai comitati negli ultimi tempi. Si congeda Antonio Conte:”Auspico anche si convochi presto un Consiglio comunale monotematico, con un passaggio preliminare in commissione!”
L’assessore al ramo, Ennio Ginetti, è convinto che il nostro territorio non sia martoriato in futuro come in passato, riconoscendo anch’egli, senza bandiere politiche, l’importanza della lotta per la Salute da parte dei Comitati: ”..sono certo che su vostra spinta stiamo camminando per la strada giusta, sia per quel che riguarda l’indagine epidemiologica, che per il biomonitoraggio. Noi iniziando dalla discarica di Grataglie ,avvalendosi al contempo di professionisti del settore,vedi la cooperativa Pandora dei medici di base, ci forniranno i prospetti del caso, individuando le aree con una mappatura delle patologie tumorali. Importante la tutela come detto prima, delle aziende serie senza creare allarmismi, chiedendo alla Regione delle misure concrete: i tempi della Politica e della Magistratura purtroppo sono lenti e tranquillizzando parimenti la cittadinanza, questione che è fondamentale!”
La responsabile legale del Comitato, Eboli dice No, l’avv. Virginia Cerullo, evidenzia l’impegno pregresso del sodalizio di cui ella fa parte sin dalla costituzione: ”..abbiamo organizzato un convegno ove partecipò anche in nostro Sindaco Cariello e Lei Assessore, per aprire un tavolo di concertazione e monitorare il territorio, anche se vi è una multifattorialità eziologica, molte sono infatti le cause connesse alle patologie. A seguito del Convegno – sottolinea Virginia Cerullo – sono partite per nostra iniziativa delle diffide e siamo ben lieti che il progetto del Biodigestore sia stato accantonato. Conclude la giovane legale:”..noi non siamo un territorio sano dal punto di vista ambientale, solamente interagendo con il Comune e in specie la Regione, quest’ultimo è l’Ente preposto per eccellenza, potremmo trovare delle risposte concrete!”
Eboli, 8 maggio 2018
La completezza di questo sito nel riportare fatti e personaggi è encomiabile, come ammirevole lo spazio che si dedica a tutte le forze sociali.
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