Per i Democratici e Progressisti sull’ISES il Sindaco Cariello ha sbagliato tutto. E don Caponigro scrive alla Commissione controllo e garanzia.
Se Conte, Petrone e Di Candia ricordano tutti i mancati appuntamenti che avrebbero potuto essere risolutivi per l’ISES, e fanno domante politiche, Don Enzo Caponigro mette il dito nella piaga e formula altre domande scandalistiche e inquietanti rispetto a movimenti di danaro e procedure discutibili: “Chi spende quei soldi? Che interessi ci sono?” E stasera in Consiglio Comunale c’è un fuggi fuggi.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – «Sulla vicenda ISES, sulla concessione della Casa del Pellegrino e sul mancato sgombero della stessa alla scadenza del 3 marzo 2018, sul tentativo di modificare la destinazione d’uso dell’immobile di Via Ceffato, – si legge in una nota politica a firma dei Consiglieri Comunali Antonio Conte, Antonio Petrone, Teresa Di Candia del MDP-LEU – il Sindaco Cariello ha demolito ogni regola democratica nel tentativo di conseguire un obiettivo che, invece di tutelare il lavoro e l’economia ebolitana, attesta il degrado del dibattito politico cittadino e la carenza di serie strategie a favore dell’interesse pubblico.
In sintesi – ricordano i consiglieri Conte, Di Candia, Petrone – : L’ISES, o quel che ne resta, è stata già condannata a suo tempo e oggi non ne restano che le vestigia. Poteva essere salvata, concedendo ai lavoratori (quando erano ancora nel numero di 100) l’utilizzo della struttura sanitaria dell’ex Ortopedia. A quel tempo – si era ancora nel 2014 – c’era ancora il tempo di ottenere l’accreditamento e le relative risorse economiche.
Non sono comprensibili, invece, i motivi per i quali invece dovrebbe essere maggiormente idonea la scelta di allocare l’ISES presso l’immobile di Via Ceffato, stante le analoghe dimensioni strutturali e la necessità di attuare in entrambi i casi una ristrutturazione edilizia. La differenza – per i consiglieri Democratici e Progressisti – consiste nel fatto che all’epoca attuale, a quattro anni e più dalla verifica dell’accreditamento, le risorse economiche – che erano assegnate all’ISES – sono state distribuite per la maggior parte sulle strutture sanitarie dell’area nord dell’Asl Salerno mentre le attività erogate si sono ridotte alla sola assistenza di venti utenti nel regime residenziale, risultando dismesse le attività ambulatoriali, domiciliari e semiresidenziali: vale ricordare che dopo sei mesi di mancate attività sanitarie per conto del SSN, decade ogni rapporto di accreditamento (art. 25, comma 4, L.R. n. 15/2002).
Dopo quattro anni e più, non risulta esserci più fabbisogno di nuovi posti letto o di nuove attività nella macroarea della riabilitazione e dell’assistenza socio-sanitaria per disabili. – fanno notare ancora – E allora: Da questa grande operazione cui prodest? Se l’ISES o la NUOVA ISES non potranno esercitare alcuna attività per conto del SSR (per carenza di fabbisogno e di risorse economiche), a che serve ora tentare una variante al Piano Regolatore? Non servirà certo ai lavoratori residui dell’ISES, questo è certo. E allora a chi servirà?
La procedura di variante al Piano Regolatore – fanno osservare – è viziata da macroscopici difformità, tutte già ben analizzate ed evidenziate. Mancano anche i pareri della Provincia. Eppure, nonostante le zero possibilità di poter conseguire un accreditamento con il SSR (stante la bocciatura del Consiglio di Stato, gli atti dell’ASL Salerno, la reale situazione degli accreditamenti e del fabbisogno di attività riabilitative), il Sindaco parla ancora di interesse pubblico, intraprendendo una crociata contro ogni procedura amministrativa posta a tutela del nostro vivere democratico.
- Ma se questa azione non servirà a salvare ciò che resta dell’ISES, perché continua a perpetuare una strada che determinerà discriminazioni?
- Perché per gli altri disoccupati ebolitani non è stata mai intrapresa una battaglia di analogo vigore?
- Perché le altre attività ebolitane che vivono situazioni di crisi non vengono tutelate in nome dello stesso interesse pubblico?
- Perché si ignorano completamente le attività della magistratura di cui si è letto sui quotidiani e gli avvisi di garanzia ormai di dominio pubblico?
La nostra posizione di opposizione consiliare è netta e senza fraintendimenti – conclude la nota di Conte, Petrone e Di Candia -: siamo contro le irregolarità, siamo contro le inutili e dannose iniziative del Sindaco, siamo per tutelare le regole del nostro vivere democratico, siamo contro ogni azione a detrimento della nostra città. Dopo gli accordi sulla nuova Giunta e su chissà cos’altro, di tutto ciò e degli altri problemi seri della nostra comunità, purtroppo, non se ne discuterà in Consiglio Comunale.»
Se per il gruppo consiliare dei Democratici e Progressisti di Eboli sulla vicenda dell’ISES il Sindaco Massimo Cariello ha sbagliato tutto, don Enzo Caponigro ci mette il resto e scrive una missiva indirizzata al Presidente della Commissione consiliare controllo e garanzia Antonio Petrone.
Conte, Petrone e Di Candia ricordano tutti i mancati appuntamenti che avrebbero potuto essere risolutivi per l’ISES, e registrando una accanita e quanto mai inopportuna procedura che ha portato il Comune di Eboli a concedere in “fitto” la struttura della così detta “Casa del Pellegrino” fino addirittura a spingersi a cambiare la destinazione d’uso di uno stabile privato che dovrebbe ospitare il Nuovo ISES, fanno domande politiche e ripercorrono attimo per attimo i passaggi salienti e i provvedimenti che sia l’ASL che la Regione hanno adottato e reiterato che ci conducono inevitabilmente in un vicolo cieco e alla conclamata fine dell’accreditamento della struttura da parte del SSN e SSR, Don Enzo Caponigro al contrario mette il dito nella piaga e formula altre domande di chiara matrice scandalistica. Domande inquietanti rispetto a “movimenti di danaro” e conseguenti “procedure” ritenute “discutibili”, domande che chiedono: “Chi spende quei soldi? – riferendosi al fitto dell’ex palazzo del Giudice di Pace e ai soldi spesi per adattarlo ai fini di ospitare una struttura come l’ISES, e ancora, “Che interessi ci sono?” Atteso che comunque il Comune ha nel suo patrimonio comunale disponibile, strutture capaci di assolvere a quelle finalità.
Due “bombe” ad orologeria che stasera irrompono in Consiglio Comunale già non del tutto convinto e che preannuncia vi un fuggi fuggi generale da parte dei Consiglieri comunali di opposizione e di maggioranza. Di sicuro quelli del PD, di Forza Italia e del MDP-LEU non ci saranno, poi se a questi, come pare si dice, si aggiungeranno anche alcuni della maggioranza, le cose si mettono proprio male. Pare che a far aprire gli occhi siano proprio quegli avvisi di garanzia che nei mesi scorsi hanno compito alcuni dei soggetti a vario titolo coinvolti in quello cone lo definisce Don Enzo Caponigro, sia un “groviglio di interessi“.
In tutto questo sarebbe legittimo chiedere, se si deve fare una Vatiante Urbanistica “ad oc“, perché mai non la si è fatta negli anni scorsi quando gli stessi attori del Centro di Riabilitazione ISES la richiesero, volendo essi trasferire la struttura in un’apposita Area allocata in Zona Agricola e di proprietà di uno dei fondatori della vecchia ISES? Cosa è cambiato?
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Condivido pienamente col gruppo MPD_ Leu e con Don Enzo.Tutte verità.
La coscienza bisognava svegliarla quando vi erano 100 famiglie da salvare con adeguate soluzioni.Quando vi accingerete a votare”per coscienza”, Chiedetevi perché oltre60 dipendenti si sono dimessi.Per accedere a Naspi? Non tutti.Perché avevano trovato un lavoro? No!Molti si sono licenziati per “Coscienza”.Le menti pensanti, Non potevano rimanere complici di un illecito quotidiano, condito di spudorate menzogne, gratuite.ME PER PRIMA
Don Enzo Superstar!
La verità brucia e addolora.
Lo stabile in argomento è stato, ed è, una miniera d’oro per pochi.
La storia parte da lontano, assai lontano.
Anche Palazzo Fulgione, la storia parte da lontano, molto lontano.Una miniera, per pochi.