Dai 48 milioni di euro di debiti di Ecoambiente al blocco dello Stir: È la cronaca di una morte annunciata o una storia infinita?
Di che si tratta: Malaffare e corruzione o malagestione e irresponsabilità? Come si è arrivati a questi livelli di debiti se non si coinvolge anni di gestione? Chi doveva controllare? Chi monitorare? Chi sono i responsabili? Chi i colpevoli? Domande senza risposte che ci chiariranno gli inquirenti. E i lavoratori perché non parlano? Che avveniva nello STIR? Di qui l’allarme del comitato Battipaglia dice NO.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «Circa 48 milioni di deficit, macchinari obsoleti, impianto malmesso e oggetto di incuria e, giustamente, in liquidazione con decine e decine di posti lavoro a rischio. – Questo il breve ma significativo elenco che fa il “Comitato Battipaglia dice NO” della monnezza a Battipaglia per sottolinea come sia drammatica la vicenda dello STIR ma soprattutto quella dei rifiuti e della lavorazione dei rifiuti nella Cittàm e nell’intera Piana del Sele, divenuta per le “distratte” politiche di destra e di sinistra uno sversatoio di monnezza.
L’ennesima interminabile fila di camion – scrive ancora il Comitato continuando la sua “cronaca” di un fallimento – satolli di percolato e rifiuti che stazionano dinanzi a questa “perla” tecnologica della lavorazione del secco indifferenziato.
Questa – aggiunge il comitato – è lo stato dell’arte e la fotografia che ci regala la gestione approssimativa, nefasta e deleteria, del sistema rifiuti nella provincia di Salerno e in Campania costringendo quasi l’intera provincia alla paralisi e la popolazione a subirne gli insalubri e nocivi disagi.
Battipaglia – fa notare il comitato Battipaglia dice No – paga sempre dazio doppio e la valutazione che più ci fa tremare le gambe non è quella attuale, ma quella futura. Perché dinanzi a cotanto fallimento dobbiamo immaginare l’ampliamento di un ulteriore sito di compostaggio annosamente inquadrato in una area che, dal totalmente disatteso Protocollo d’Intesa siglato nel 2002, ci ha donato la mancata bonifica delle discariche e il copioso insediamento di oltre 20 siti privati di smaltimento rifiuti puntualmente non monitorati e controllati.
Inoltre ci domandiamo: questo fallimento della gestione Stir preannuncia qualcos’altro? – lasciando presagire altro e di sicuro più grave per l’impianto Stir e l’Ecoambiente che lo gestisce. Società di proprietà della Provincia di Salerno, Ente, a sua volta, che avrebbe dovuto controllare l’impianto, condizione come a dire al “Lupo di controllare le pecore“-
Noi intanto – conclude il comunicato – restiamo sempre fermi, inamovibili, agguerriti paladini del nostro territorio e impediremo con tutte le nostre forze la trasformazione, da parte di chi non ci vive, del primo polo agro-alimentare della Campania, in polo della “Munnezza”.»
Come al solito in tutte le vicende dove regna il malaffare e la malagestione, esistono sempre torbidi interessi e strascichi dolorosi e aggiungendo danno alla beffa, sebbene dietro all’immondizia gira una montagna di soldi si finisce sempre in un mare di debiti e guarda caso a rimetterci è sempre oltre che le comunità i lavoratori, come quelli che oggi rischiano il posto di lavoro
Il comitato “Battipaglia dice NO“, nei giorni scorsi aveva espresso piena solidarietà ai lavoratori di EcoAmbiente, la società provinciale che gestisce l’ex Stir e che da giorni, a seguito dello Stop dell’impianto si ritrova cumuli di rifiuti organici che hanno bloccato il loro trattamento meccanico biologico. Nei giorni scorsi a Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno, si è discusso del futuro di EcoAmbiente e ovviamente anche dei suoi lavoratori, ma solo i lavoratori: perché i dirigenti, gli amministratori, quelli, tranne che non raggiungano le patrie galere, avendo accumulato tantissima esperienza su come si lucra sulla immondizia, troveranno altre collocazioni e rientreranno in altri circuiti lucrativi a reiterare gli imbrogli a far guadagnare gli speculatori e a far fallire le società specie se sono in house; atteso che la Società sarà messa in liquidazione.
E intanto Battipaglia e tutte le Città servite dall’impianto si ritrovano con i bidoni della spazzatura stracolmi per le strade senza essere raccolta. E alla stregua di tutte queste vicende il Comitato “Battipaglia dice NO” ritiene che la “cronaca” di oggi sia l’annunciazione della “morte“, per dire che era stato già tutto scritto, anche prima che si parlasse del mare di debiti di Ecoambiente e della sua messa in liquidazione tanto è che l’autorità giudiziaria aveva inquisito diverse persone.
E cosa dire oggi, che ci ritroviamo nuovamente nell’immondizia, nell‘emergenza e con il problema dei lavoratori? Innanzitutto diremmo agli lavoratori tutti di riferire alla Magistratura inquirente tutto quello che avveniva all’interno dell’impianto, chi dava gli ordini, e che tipo di ordini, chi tollerava che l’impianto lavorasse al di sopra delle sue potenzialità, e chi ignorava i mal funzionamenti degli impianti, insomma per capire in che mare di merda ci troviamo, ma anche per capire fino a che punto le agenzie che avrebbero dovuto monitorare e controllare la struttura e l’ambiente, e perché mai si è tollerato che tutto questo avvenisse nel corso di questi anni?
Allo stesso modo sarebbe altrettanto interessante comprendere perché mai si è proceduto in tutta fretta ad espletare una gara per la realizzazione di un nuovo impianto di Compostaggio presso lo Stir ben sapendo che con una piccola cifra si sarebbe potuto potenziare il Sito di Compostaggio di Eboli, e ben sapendo invece che era necessario stanziare dei fondi per la bonifica di tutte le discariche presenti tra Battipaglia e Eboli. Forse nelle intenzioni della Regione ci sono altri obiettivi? Quali sono? Perché e chi li persegue? Quali sono le Aree “salvate” e quali quelle “caricate”. Si è consapevoli dei danni causati? Si può immaginare di fermarsi e comprendere benefici e svantaggi? Riusciamo ad individuare chi sono i responsabili, chi i colpevoli? E ancora un’altra domanda, la domanda delle domande: C’entra, e come se ci entra la Camorra, atteso che tutti fanno sempre riferimento al pericolo che si corre in questo specifico settore?
Battipaglia, 20 aprile 2018