Ecco lo sfogo di Raffaele Femiano un democratico convinto pentito, amareggiato e deluso dal PD di De Luca e il suo familismo.
L’Italia è senza Governo. Il PD ha perso. gli elettori democrat hanno votato Lega e M5S. A Salerno e in Campania è rimasto De Luca, a Roma suo figlio Piero. Un potere asfissiante e opprimente che si è impossessato del Partito Democratico e alla Saddam maniera lo ha voluto gestire in famiglia allontanando i contrari e assoggettando i sudditi.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Sono trascorsi 44 giorni e ancora il Paese non ha un Governo e sebbene gli elettori abbiano voltato clamorosamente le spalle al PD per “consegnare” la fiducia ad altri Partiti ed altre coalizioni che a tutti o costi non fossero il PD, come il M5S da una parte e il centrodestra con Lega, FI e FdI dall’altra, questi oltre a non essere più gli stessi rispetto a come si sono presentati al momento del voto, razziando tutti gli incarichi parlamentari e “inciuciando” fra di loro, si sono mostrati uguali, anzi molto peggio di quelli che sono stati sconfitti e in più con il passar dei giorni diventa sempre più palpabile come questi siano incapaci, sprezzanti ed oltremodo ingenerosi rispetto a quegli elettori, che hanno si voluto punire il proprio Partito, ma che comunque avevano riposto in loro la fiducia.
Ma purtroppo questo è quello che accade quando il voto si carica di protesta. Quando si vota “contro“, come si è fatto negli ultimi venti anni, questo accade: viene fuori sempre il peggio; e al peggio non c’è mai fine. E la cosa ancora più grave che quel peggio è senza vergogna. Un peggio che ha fatto rotolare il paese sempre più giù, ma che di volta in volta ha peggiorato le cose fino a che si è distrutto le rappresentanze, i partiti, le ideologie. Una distruzione sistematica che ha però orientato i flussi elettorali verso strade diverse, non volute dagli elettori, sebbene essi stessi le hanno indicate e sostenute.
E così all’indomani dell’esordio della così detta seconda Repubblica, per paura di una “deriva” Comunista si votò Berlusconi, per paura dell’affermazione di un “liberismo” sfrenato si votò contro Berlusconi; e man mano si andava affermando l’uomo forte al comando più che il Partito e i Partiti e così si è personalizzato gli scontri elettorali e i affermava la “politica del contro“. Si è rivotato contro D’Alema, quando accappottó Prodi, e ancora contro Berlusconi e così via ultimamente contro Renzi il “bischero” rottamatore. Il risultato è ora quello che ci ritroviamo con i nuovi “Camaleonti” quelli che senza nessuno scrupolo in ventiquattro ore hanno immediatamente e disinvoltamente fatto il contrario di quello che hanno detto.
Ma un altro risultato, e qui veniamo alle cose nostre, alla Campania, a Salerno e al PD di Salerno e per esso a De Luca, padre, figli e “Spirito Santo“, è stato quello che nel mentre si demoliva i Partiti solidi tradizionalmente legati alla pluralità delle partecipazioni, si andava affermando un partito “liquido” che si adattava alle circostanze e alle nuove forme disegnate dai nuovi “Capi“, i quali al contrario, da capi mal digerivano le diversità di idee e di posizioni preferendo un “coro” o meglio una “eco”, un pensiero unico, per rendere più fluido quella liquidità che si adattava al “capopensiero”.
Di qui l’affermazione a Salerno di Vincenzo De Luca, il quale approfittando delle forme sempre più deboli che il Partito Democratico andava assumendo e trovandosi a gestire un potere locale ormai consolidato e senza più il “controllo” di una organizzazione politica, con il gruppo di potere che aveva creato si è impossessato del Partito e ne ha gestito le sorti adagiandolo alle esigenze che di volta in volta servivano a sostenere l’organizzazione o meglio quel sistema di potere che si era consolidato intorno a se.
Un sistema che dapprima, nella sua forma sembrava addirittura di rottura rispetto agli schemi tradizionali, ma che poi, con il passare del tempo è divenuto oppressivo, insopportabile. Un sistema di potere che ben presto ha individuato un nucleo granitico denominato nel tempo “cerchio magico” e tutto il resto che orbitava intorno a questo nucleo, e per tutti il premio era voler aspirare a far parte di quel “cerchio”. E il potere di De Luca cresceva, ma si identificava solo in Salerno. Potere che con il tempo ha assoggettato chicchessia e allontanato un bel po’ di personalità politiche che erano contro, ma che non riuscendo a contrastare quel potere stratificato, come unica strada avevano solo quella di allontanarsi. E sebbene la caratterizzazione del potere deluchiano fosse incentrato solo su Salerno città, il De Luca venne scelto come leader dal resto della provincia.
Un leaderismo mai percepito, essendo egli sempre concentrato su Salerno, attento a “controllare” quella realtà che gli aveva consentito di conquistare il resto e controllando, controllando si è trasformato in “capo” e da capo ha gestito il potere in maniera dispotica, arrogante, sprezzante e ovviamente come tutti i capi ha incominciato a diffidare di tutti e da dittatore non gli è più servito quel “nucleo”, ed è ricorso quindi alla famiglia, e alla “Saddam Hussein maniera” ha sostituito i figli Piero e Roberto al “cerchio magico”, non trascurando però una loro sistemazione nei vari Enti e partecipate a mo di “liquidazione” per fine rapporto.
E così, tralasciando il resto che passa attraverso l’arroganza di regalare una elezione sicura al parlamento per suo foglio Piero e alla disavventura di quella pseudo inchiesta di Fanpage che ha travolto l’altro figlio Roberto, la storia elettorale recente ha fatto registrare una clamorosa sconfitta tutta intestata ai De Luca’s facendo scricchiolare quel castello del potere deluchiano, ma inevitabilmente travolgendo quel PD e scaricando su di esso colpe e responsabilità.
Purtroppo come però accade, mentre gli schiaffi elettorali sono giunti al PD, De Luca padre continua ad essere il Governatore della Campania e De Luca figlio, ladro di ruolo, comunque siede in Parlamento senza nessun merito, e quegli schiaffi che ha preso il PD, e di qui la rabbia dei più affezionati e più convinti sostenitori del PD stesso, come nel caso di Raffaele Femiano, che si lascia ad un amaro sfogo liberandosi in qualche modo, ma distanziandosi fermamente da quel potere che involontariamente tutti i democratici hanno contribuito ad affermarsi, si sono trasformati in una mazziata di quelle buone.
Dunque schiaffi e mazziate a parte, Femiano è un pentito o solamente un deluso? Forse è entrambe le cose ma comunque ha voluto affidare il suo pentimento, la sua delusione e la sua rabbia all’opinione pubblica per affermare la sua onestà intellettuale ma anche la sua più ferma contrarietà ad una analisi che vedrebbe tra gli accusatori di una sconfitta quelli che al contrario sono gli accusati, e chi ci credeva lo ha preso nuovamente a quel servizio.
……………….. … ………………….
di Raffaele Femiano per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
«La situazione politica in Italia è diventata drammatica: i cittadini hanno l’esatta percezione dell’instabilità che si è generata su diversi piani, da quello sociale a quello economico.
Le classi politiche di destra e di sinistra che si sono avvicendate, hanno prodotto solo disastri, tra i quali – i più evidenti – l’incertezza sul futuro dei nostri figli e dobbiamo avere consapevolezza che tutti siamo responsabili di questo fallimento epocale: non siamo stati in grado di lasciare un ambiente vivibile ed abbiamo creato danni incalcolabili!
L’Italia in Europa è all’ultimo posto in materia di ricerca, istruzione, assistenza sanitaria, burocrazia, sicurezza ma, di contro, detiene il triste primato della corruzione, dell’evasione fiscale: due fenomeni che – ad esempio- si sono amplificati, nel campo della sanità, con il trasferimento delle competenze alle Regioni.
Queste valutazioni sono ancora più pertinenti adesso che siamo appena usciti da una consultazione elettorale regolata da una legge che, molto probabilmente, verrà dichiarata incostituzionale e che, pur essendo stata nata per isolare una determinata parte politica – al finale – si è ritorta contro proprio chi l’ha pensata, voluta e votata.
Ne sono usciti vincenti due forze che – a detta della maggioranza – non riusciranno a realizzare quanto promesso durante la campagna elettorale: misure tipo la flat tax o il reddito di cittadinanza sembrerebbero un’utopia visto il debito raggiunto dall’Italia pari al 130%.
Io credo sia diventato indispensabile ridurre i privilegi di politici, dirigenti pubblici, magistrati, alti funzionari…oltre che smantellare il groviglio di partecipate che pare abbia raggiunto un numero 8000, peraltro tutte in perdita permanente.
La politica dovrà necessariamente togliere le mani in particolare dall’Istruzione e dalla Sanità Pubblica che, ricordo, fosse la migliore al mondo negli anni Settanta.
Il sistema sanità va più che mai riformato: su circa 24.000.000 dati del 31.12.2015, persone accorse al pronto soccorso ogni anno, 2.800 ogni ora 3.500.000 solo sono i ricoveri, un aumento medio ogni anno del 1,2, i casi gravi invece sono 3,4 ogni anno, i medici che lavorano al PS SONO 12.000, gli infermieri 25,000, 844 PS, in Italia di cui 513 di livello basso, 331 complessi, l’attesa media al PS nei periodi normali e di 6-12 ore nei periodi critici 24-72, 71,000 i posti letto soppressi in Italia dal 2000, in Francia 6,37 posti letto ogni 1000, abitanti in Germania 8,22, ogni 1000, abitanti in Italia solo 3,6 ogni 1000 abitanti.
I fattori che aggravano tutto questo è la carenza di personale medico e paramedico il cattivo funzionamento del filtro per le cure territoriali, infatti La categoria dei medici di base è sempre più forte ed intoccabile nonostante il ministro Lorenzin – nell’aprile 2016 – ha disposto che i medici di famiglia si consorziassero e avessero il tempo prolungato a 16 ore proprio per evitare quei soccorsi inutili presso gli ospedali. Inoltre, soprattutto nel mezzogiorno, molte strutture ospedaliere sono fatiscenti ed anche i servizi di pulizia nei locali lasciano a desiderare.
Il settore delle Banche, delle Assicurazioni e degli altri servizi tipo quelli erogati dalle aziende elettriche contribuisce al malfunzionamento del sistema a danno dei cittadini: sulla bolletta dell’energia c’è praticamente di tutto, si consuma 15 euro di energia ed il costo schizza a 150 euro!
Altra vergogna, la questione dei concorsi pubblici che vengono banditi e costruiti sulle persone da sistemare e da assumere: anche questo deve assolutamente cambiare attraverso meccanismi di trasparenza così come è arrivato il momento che tutti coloro che alterano, condizionano, falsificano il diritto ad essere giudicati equamente vengano condannati da un punto di vista penale con tutto ciò che ne consegue.
Tutti esempi di quanto la gestione della pubblica amministrazione venga affidata a persone poco capaci oltre che essere il segnale di infiltrazioni della malavita organizzata collusa con la politica e l’imprenditoria.
In questi giorni, ho letto sui quotidiani di dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Campana Vincenzo De Luca che vuole riformare il PD: in Campania -secondo la sua versione e il suo pensiero- non ha funzionato la classe dirigente del PD la quale non è stata in grado di svolgere il suo compito.
Una dichiarazione completamente antagonista a ciò che ha dimostrato, riducendo a carta straccia regolamenti, statuti e codici etici del partito, con le sue pressioni per fare candidare il figlio Piero rinviato a giudizio, per il crak IFI… per l’altro figlio Roberto De Luca, che si è dovuto dimettere perché colto a svolgere ruoli a lui non compatibili, per altro sulla questione rifiuti di competenza Regionale…..
Ora il Presidente della Regione sostiene che bisogna riformare il partito in Campania come se lui fosse un estraneo a questo sfascio,( vedi anche la elezione a segretario provinciale del PD DI Salerno, Vincenzo Luciano, votato ed eletto a dispregio di qualsiasi regola democratica, pur non essendo stata nominata la direzione e gli organi collegiali ! ).
Chi vuole veramente riorganizzare il partito e vuole mettersi al servizio delle idee dei valori della Sinistra e soprattutto delle esigenze dei Cittadini bisogna che lo faccia nel nome dei padri nobili della Sinistra e non di interessi di parte.
Sono fiducioso che questo paese, così come è stato capace di rinascere dai due conflitti mondiali, la guerra al terrorismo, alla mafia, risorgerà ancora più forte e determinato grazie alla grande volontà dei suoi cittadini, così come sta facendo ora con questa emergenza epocale dell’immigrazione, facendosene carico con grande umanità, a differenza di altri paesi che stanno alzando solo muri e barriere.»
Salerno, 16 aprile 2018