Lettera aperta al Prefetto per la Bonifica dell’ex opificio industriale APOFF ubicato in Eboli in Località Tavernanova di S. Cecilia.
A scrivere al Prefetto di Salerno Salvatore Malfi, e p.c. Al Sindaco di Eboli Massimo Cariello e all’ANBSC di Napoli, è il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa” di Eboli ritenendo si tratti di una vera e propria emergenza sanitaria ed ambientale per la presenza di Amianto nell’Apoff.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Lettera aperta al Prefetto di Salerno Salvatore Malfi, e p.c. Al Sindaco del Comune di Eboli Massimo Cariello e all’Autorità Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla Camorra (NBSC) di Napoli, a firma di Adriano Naimoli del Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa” di Eboli puntare i fari e sollecitare la bonifica dell’ex opificio industriale “Mellone” o ex APOFF ubicato in Eboli, alla Località Tavernanova di Santa Cecilia, ritenendo si tratti di una vera e propria emergenza sanitaria ed ambientale per inquinamento da fibre di amianto presenti nell’ormai rudere specie nella copertura quasi del tutto divelta.
Il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa” di Eboli (SA) si occupa già da vari anni dei rischi connessi alla presenza di manufatti contenenti amianto sul territorio cittadino e in particolare, fin dal 2013 ha segnalato più volte la situazione di enorme degrado e pericolosità per la salute pubblica dell’immobile in oggetto a Sindaco, N.O.E. dei Carabinieri di Napoli e Salerno, ARPAC di Napoli e Salerno, Dipartimento di Prevenzione di Salerno e Responsabile dell’U.O. Prevenzione Collettiva di Eboli, purtroppo senza alcuna fortuna, sebbene il bene risulta essere nelle disponibilità dell’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata).
Nel 2016 anche l’U.O. Prevenzione Collettiva della ASL – si precisa nella lettera – ha dichiarato non più procrastinabile la bonifica del sito in questione. Nemmeno ciò, però, era bastato a mettere in moto interventi di bonifica a salvaguardia della salute pubblica. Per questo, come il Prefetto sa, il Comitato circa un anno e mezzo fa ha presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno finalizzato alla verifica di reato ambientale.
Finalmente – si aggiunge – nel 2017 l’ANBSC ha affidato la progettazione della bonifica dell’intera area ed ha proceduto ad espletare una gara per l’affidamento dei lavori; ma i lavori, nonostante la disponibilità di circa 500.000 euro, non sono ancora iniziati. Da informazioni acquisite presso l’ANBSC di Napoli sappiamo che da oltre un anno, ormai, aspettano solo l’esito dei dovuti “controlli antimafia” sulla ditta individuata per i lavori. Nel frattempo la copertura in eternit di circa 15.000 mq continua a frantumarsi e polverizzarsi a vista d’occhio, mentre tutt’intorno il terreno continua ad essere normalmente coltivato.
La preoccupazione sempre maggiore – per il Comitato – è per la salute di tutti noi cittadini ci fa percepire come sia enorme il tempo impiegato dagli Uffici della Prefettura per le verifiche, sicuramente dovute.
Per questo – conclude la lettera aperta del Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa” di Eboli rivolgendosi al Prefetto, al Indaco di Eboli e all’ANBSC – Le chiediamo un Suo intervento diretto per pervenire alla conclusione di detta procedura quanto prima: Eboli sta sopportando da oltre vent’anni la presenza di tanto amianto in un suo quartiere
Eboli, 10 aprile 2018