Disastro ambientale sulle spiagge di Paestum per i dischetti di poliuretano del depuratore Varolato. Il M5S accusa il Sindaco.
Il Consigliere regionale Cammarano attacca Palumbo: “Per il Sindaco di Capaccio i dischetti in poliuretano sono biodegradabili. Invece di dire il falso, collabori per risolvere l’emergenza”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
CAPACCIO–PAESTUM – “La sensazione è che al sindaco di Capaccio-Paestum piace bollare come banali allarmismi qualunque segnalazione parta dai cittadini o da esponenti istituzionali, anche se fondata. – si legge in una notab del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano – E non una volta ha ritenuto non solo di non interessarsi a casi relativi, ad esempio, a inquinamento elettromagnetico o a degrado ambientale, ma ha addirittura minacciato di denunciare per procurato allarme gli stessi autori delle segnalazioni. Un bavaglio a chi è semplicemente intenzionato a collaborare nella risoluzione di criticità e problemi che coinvolgono l’intera collettività.
Nella vicenda dei dischetti che hanno invaso le acque delle nostre coste, – prosegue Cammarano – diffusi dal depuratore di Varolato a seguito di un cedimento strutturale, il primo cittadino Franco Palumbo è arrivato a dichiarare addirittura il falso, sostenendo che i filtri in questione sarebbero biodegradabili. Sarebbe bastato informarsi della materia di cui si compongono i dischetti in questione, per apprendere che si tratta di poliuretano, dunque per nulla biodegradabile e niente affatto dissimile dalle plastiche che da anni inquinano il nostro mare”.
“Non conoscendo, ad oggi, quale sia la reale causa dello sversamento in mare dei filtri – sottolinea Cammarano – né a chi andrebbero addebitate le responsabilità, non è certamente nostra intenzione gettare la croce addosso al sindaco e all’amministrazione comunale. L’auspicio, anche in questo caso, è di fare sinergia tra tutte le realtà istituzionali affinché questa emergenza venga affrontata e risolta, facendo assoluta chiarezza sull’intera questione, così da impedire il ripetersi di un nuovo caso di inquinamento delle nostre coste”.
Giova ricordare che nei giorni scorsi la costa di Paestum è stata invasa dischetti di plastica e lanciato l’allarme inquinamento la Guardia Costiera ha messo sotto sequestro dell’impianto di Varolato di Capaccio-Paestum, dal quale si sono riversati, in mare, centinaia di migliaia di filtri Carrier utilizzati nel ciclo della depurazione delle acque reflue. In attesa di accertare le responsabilità l’impianto è stato affidato al sindaco Franco Palumbo per l’occorrenza nominato custode giudiziario del depuratore. Lo spettacolo era veramente inquietante e a ripulire le spiagge di Paestum, attraverso una l’iniziativa #cacciaaldischetto di Legambiente, ci hanno pensato numerosi volontari che hanno ripulito la costa paestana dai filtri “Carrier” e da altri materiali portati sulle spiagge dalle recenti maregiate.
Capaccio-Paestum, 31 marzo 2018