Da Eboli ad Aliano: Il Giorno di Pasqua alle 12.20, le telecamere della trasmissione televisiva “Linea Verde” di Rai 1 saranno in Città.
“Linea Verde” il programma di Rai 1 che da oltre mezzo secolo racconta l’agricoltura italiana e le sue eccellenze, nella puntata di Pasqua, domenica 1 aprile, alle 12.20, accende i riflettori sulla Città di Eboli, con la puntata: da Eboli ad Aliano Ricordando Carlo Levi.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Linea Verde il programma di Rai 1 che da oltre mezzo secolo racconta l’agricoltura italiana e le sue eccellenze, domenica 1 aprile, nella puntata di Pasqua, alle 12.20, accende i riflettori sulla Città di Eboli.
Partendo dalla stazione di Eboli e sulle tracce della civiltà contadina raccontata da Carlo Levi nel suo celebre romanzo autobiografico “Cristo si è fermato a Eboli“, i due conduttori Patrizio Roversi e Daniela Ferolla accompagnano i telespettatori in un viaggio esplorativo attraverso le bellezze della nostra Città.
Leggere il territorio attraverso le suggestioni provenienti dalla letteratura che, in più occasioni, ha preso spunto dalle tradizioni agricole e dalle condizioni dei contadini: è il caso della Lucania, magistralmente raccontata da Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato a Eboli”. Proprio partendo da questo libro del 1945 e dall’omonimo sceneggiato Rai diretto nel 1979 da Francesco Rosi, si muoverà la puntata di Linea Verde di domenica 1 aprile in onda su Rai1 alle 12.20.
Da Eboli, Patrizio Roversi raggiungerà l’antico borgo di Aliano, in provincia di Matera, dove visiterà i suggestivi calanchi e si metterà alla ricerca delle tradizioni più remote della civiltà contadina testimoniate da riti senza tempo come le “maschere cornute”. Sarà l’occasione per ripercorrere la vicenda umana di Carlo Levi, ma anche per verificare cosa resta delle suggestioni raccolte nella sua opera.
Per il pranzo di Pasqua saranno preparate prelibatezze della cucina pastorale come gli “gnumarreddi”, involtini a base di interiora d’ovino. Roversi visiterà poi il borgo abbandonato di Craco e il centro storico di Guardia Perticara che, con le loro incredibili atmosfere, hanno fatto da set al film di Rosi.
Viaggio nella storia di Eboli per Daniela Ferolla che, nell’antica biblioteca del convento di San Pietro alli Marmi, scoprirà una testimonianza sulle produzioni casearie locali: sin dal rinascimento a Eboli si produceva la “saporosa”, una mozzarella di bufala ancora oggi pregiatissima. Tra passato e presente Daniela visiterà l’antico e spettacolare sentiero dei mulini, sul tracciato di quella che fu la “via del grano” ai tempi dei Borboni. Raggiungerà poi una bufalara dove viene perpetuato il rito del “battesimo” delle bufale e infine un moderno caseificio, dove la produzione avviene però nel rispetto delle tradizioni. Auguri finali con i meravigliosi prodotti della Piana del Sele.
Eboli, 31 marzo 2018
Oggi ,sabato 31 marzo elaboriamo il lutto per la
morte di Cristo.Per questo evento memorabile della
storia umana, il filosofo tedesco Hegel scriverà di aver scritto la “Fenomenologia dello Spirito per
lenire il DOLORE del mondo per la morte di Cristo.
Quindi la figura di Cristo esprime DOLORE,con il
Venerdì Santo ,giorno indimendicabile;il Venerdì
Santo dell’anno 1300 l’Alighieri iniziava il suo viaggio ideale ed il Venerdì Santo dell’anno 1327,
ad Avignone ,Francesco Petrarca incontrava Laura ,
la sua donna ideale.
Carlo Levi ,nel dare voce ed immagini al Mezzogiorno,
descrisse il DOLORE degli uomini e donne meridionali.
Scrisse Levi” Ma in questa terra oscura ,senza peccato e senza redenzione ,dove il male non è morale,
ma un DOLORE terrestre,che sta per sempre nelle cose ,
Cristo non è disceso,Cristo si è fermato ad Eboli,dove
la strada ed il treno abbandonano la costa di Salerno
e il mare e si addentrano nelle desolate terre di
Lucania.
Ed ecco che Cristo ,nel Venerdì Santo dell’anno 1492
compare a Siviglia,redivivo.Il Grande Inquisitore, il
cardinale di Siviglia fa arrestare Cristo,appena
tornato sulla terra,e gli contesta il fatto di voler
contrastare il progetto suo e della Chiesa di “voler
rendere gli uomini schiavi ,ma felici,con il loro
consenso ed in cambio della rinuncia alla LIBERTA’
La folla osanna Cristo ma un momento dopo si inchina
alla guardie dell’Inquisitore. Qui sta l’origina di
tutti i populismi ,vecchi e nuovi.
Ma Carlo Levi non aveva ,nel 1939,già,scritto il
saggio “Paura della libertà”?
“La paura della libertà è il sentimento che ha generato il fascismo.Per chì ha l’animo di un servo
la sola felicità è nell’avere un padrone e nulla
è piu’ faticoso e veramente spaventoso ,dell’eserci-
zio della libertà”.
Eboli 31 marzo 2018 peppe leso