Dal dopo voto c’è un nuovo scenario politico e mentre i De Luca’s festeggiano la sconfitta, il M5S li ringrazia e Conte analizza e programma.
Di sicuro non tutto è perduto e il centrosinistra e il PD “derenzizzato” partono da un nuovo inizio, che se a Roma potrebbe essere interpretato da Chiamparino, Zingaretti e Calenda, in Campania e Salerno non passa dalle parti dei De Luca’s. Il nuovo centrosinistra deve aggregare rispettando le diversità, i ruoli, le rappresentanze, e Federico Conte non aspetta altro.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Mentre si attende come e a chi il Presidente della Repubblica Mattarella affiderà l’incarico di formare il Governo, atteso che sia il centrodestra e sia il Movimento 5 Stelle pur avendo conseguito importanti risultati, sono lontani dal poter garantire stabilità non avendo la maggioranza parlamentare sufficiente, e mentre si fanno mille ipotesi, tutte impraticabili, rispetto a quello che si aspettano gli italiani, e rispetto anche a quello che si è detto nel corso di questa campagna elettorale, breve nel tempo, violenta nei toni, surreale nelle modalità non avendo offerto confronti diretti, le coalizioni e i Partiti in campo non solo non hanno analizzato il voto, i risultati conseguiti e i “flussi” elettorali, adesso liturgicamente “recitano” una nuova campagna elettorale, attualmente tutta diversa da quella precedente.
In Provincia di Salerno e in Campania più che nel resto d’Italia il M5S ha conseguito un risultato plebiscitario nei Collegi Uninominali Camera e Senato: Qui tutto merito del PD e dei De Luca, nel resto d’Italia di Matteo Renzi; ma loro non ne sono consapevoli immaginano di essere stati votati perchè credibili e non perchè i salernitani, i campani, gli italiani sono incazzati, tanto credibili al punto tale che tutti i CAF italiani sono stati presi d’assalto dagli elettori, soprattutto i giovani e gli anziani, che volevano presentare domanda per ricevere il reddito di cittadinanza e l’aumento delle Pensioni, che Dio li abbia in gloria. Per quello bisogna aspettare un’altra campagna elettorale perchè a sentire Di Maio il M5S sembrerebbe diverso, tanto diverso che addirittura promuove l’inciucio, un’inciucio moderno circondato di stelle.
Il Partito di Berlusconi, invece pur avendo ottenuto risultati importanti è riuscito ad eleggere solo Marzia Ferraioli nel collegio uninominale Camera di Agropoli prevalendo nettamente sul M5S e sul centrosinistra che schieravano rispettivamente Alessia D’Alessandro la “sedicente” consulente della Merkel e un delusissimo ma agguerrito e radicato Franco Alfieri, ha comunque recuperato nel proporzionale. Ma adesso il nuovo corso di FI ha aperto la resa dei conti con i suoi dissidenti primi in testa Di Giorgio, Di Brizzi e Franco Cardiello. Il dato elettorale finale ha fatto registrare anche un’altra circostanza che non è da poco, nel momento in cui nel centrodestra è stato eletto il Deputato Gianluca Cantalamessa della Lega di Salvini, oltre alla coppia Edmondo Cirielli-Antonio Iannone per Fratelli d’Italia-An.
Se quella di Cantalamessa è una novità e una sorpresa al tempo stesso, che ha racimolato un 5.61% e che significa senza se e senza ma che gli elettori della Provincia di Salerno si sono rotti le scatole di tutti gli immigrati clandestini o meno che siano, non quelli che si fanno un mazzo così nei campi, ma quelli che affollano i cigli delle strade, oziano negli incroci, nelle stazioni, nei centri e nelle periferie e specie quelli che arruolati dalle criminalità locali terrorizzano centri e periferie. Gli elettori si sono rotti anche di chi ci lucra, siano essi collegati alle organizzazioni cattoliche o meno, che oltre a non gestire direttamente quelle case di “accoglienza” pare che ne affidino ad altri la gestione dopo essersi aggiudicato l’appalto: Sarà vero? Noi ci auguriamo di no, ma un controllo non scorticherebbe nessuno..
Quella di Cirielli e Iannone, i distruttori della Sanità, dei Trasporti, della Scuola, dell’Ambiente e di tutti i danni conseguenti ai rifiuti in provincia di Salerno, allegramente ereditate, adottate, promosse e fatte proprie dal Governatore Vincenzo De Luca, si sono blindati e si sono fatti eleggere in attesa di combinare qualche altra strage, speriamo di no, è sicuramente una vittoria di margine essendo corpo estraneo al centrodestra.
Ma il vero capolavoro è stato quello di Roberto, Piero e Vincenzo De Luca, i quali hanno fatto i miracoli e sono riusciti a distruggere un patrimonio elettorale comune alla tradizione liberaldemocratica, cattolicodemocratiche, socialista, comunista, per rincorrere il loro sogno: Quello di essere “Famiglia-Partito“, fino a dividersi i “mandamenti”; A Salerno se la vedeva Roberto, a Napoli Vincenzo, e a Roma Piero con qualche puntatina a Bruxelles, con l’apporto per ora del fido Fulvio Bonavitacola che con la “monnezza” ci ha saputo veramente fare. Lo ha fatto talmente bene che è riuscito a realizzare nella Piana del Sele, il “Polo dell’Immondizia”, in alternativa a quello che si aspettavano i cittadini di Eboli e di Battipaglia: Il POLO AGROALIMENTARE e l’INTERPORTO. Ci è riuscito talmente bene che praticamente ha azzerato il PD sia a Eboli che a Battipaglia che a Capaccio, ad Agropoli e nel Cilento, per assurdo, se non c’era Franco Alfieri che ha contenuto la sconfitta, i risultati erano da prefisso telefonico. Alfieri poi dovrebbe denunciarlo a De Luca, perchè con quella storia delle fritture di pesce lo ha azzoppato senza speranze. E così fatti fuori tutti quelli che erano contrari alla “famiglia” a partire dai Valiante padre e figlio, per finire ai Conte e ai suoi vecchi compagni di Partito, tutti trasmigrati con Federico Conte, che è stato eletto al Parlamento in Liberi e Uguali, ora si è creato un fronte agguerrito, che rispetto all’altro fronte: quello delle macerie politiche; atteso che nell’intera provincia non è stato eletto nessun rappresentante del Partito Democratico, sebbene Piero De Luca ritiene di non essere stato “ripescato” nel proporzionale a Caserta ma è stato eletto. Ebbene Piero De Luca ha ragione, egli non è stato “ripescato” a lui quel Collegio gli è stato regalato in dono come facevano i monarchi, naturalemente a spese di tutti gli elettori del Partito Democratico. Un regalo immeritato frutto di un regalo che gli elettori hanno fatto al Padre e che lui a sua volta, scorrettamente, arrogantemente e cafonemente, ha girato al figlio.
Ovviamente il giovane Neo-eletto si sente assediato dalle critiche e promette di “stare in trincea“, ebbene anche qui egli sbaglia, perchè in trincea ci sono rimasti gli elettori, mentre egli senza merito si faceva inserire in un listino a Caserta e ora nessuno rappresenta Salerno e la provincia, avendo regalato il testimone al M5S con Angelo Tofalo e Andrea Cioffi e all’odiato Conte, entrambi dal verso loro lo hanno raccolto, hanno vinto e promettono un nuovo impegno basato sulla libertà e la partecipazione a fronte del potere opprimente dei De Luca’s. Intanto Piero, Roberto e Vincenzo De Luca hanno festeggiato al Polo Nautico. Hanno festeggiato la sconfitta, ma l’aria dietro i sorrisi e le pacche di facciata c’era aria di funerale.
«Dal voto sono usciti rafforzati il Movimento 5 Stelle e il centro destra; ma sono state bocciate le loro rispettive attese maggioritarie, rendendo difficile, se non impossibile, ogni forma di governabilità. – Spiega Federico Conte nel mentre analizza il voto che gli italiani hanno espresso il 4 marzo scorso, dal momento in cui prevale il centrodestra come coalizione e il M5S come Partito ma senza che entrambi abbiano raggiunto la soglia del 40% che dava titolo al premio di maggioranza – Sarebbe un errore dissolutivo per il Pd se cercasse di “curare” la sua sconfitta facendosi stampella di M5S o Centro destra.
La soluzione migliore, stanti gli attuali equilibri (im)politici, sarebbe il varo di un Governo del Presidente in grado di: realizzare alcune riforme condivise e necessarie al Paese, consentire l’elezione di una Assemblea Costituente per la riforma della Costituzione, approvare una nuova legge elettorale per poi tornare al voto dopo tre anni. In tale contesto tutti i gruppi politici potrebbero ritrovare o darsi un’identità e tornare a competere liberamente. È, in fondo, questo il seme gettato da Liberi e Uguali – conclude il giovane neo-deputato Federico Conte – che ora deve saper fare della sua modesta rappresentanza parlamentare un uso virtuoso e influente oltre i numeri, come La Malfa seppe fare del Pri nella Prima Repubblica».
Ma non tutto è perduto, e proprio da quelle macerie fatte di monnezza e prepotenze è possibile vi sia un nuovo inizio per il PD. Un nuovo inizio, che se a Roma potrebbe essere interpretato da Chiamparino, Zingaretti e Calenda, in Campania e Salerno non passa dalle parti dei De Luca’s, di sicuro il PD non gli appartiene, loro rappresentano uno dei più grandi ostacoli per la ricostruzione di un centrosinistra che riesca ad aggregare rispettando le diversità, i ruoli, le rappresentanze, e Federico Conte non aspetta altro.
Salerno, 9 marzo 2018