Minacce di morte al coordinatore leghista del Vallo di Diano Vitolo di San Rufo.
Stiamo costruendo una società che va verso un gregarismo massificante che non consente a nessuno di non appartenere ad un pensiero unico imposto e dominante. E chi non c’è va abbattuto con qualsiasi mezzo fino a quello fisico.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – C’è un proverbio dialettale che recita “l’ultima a scurt’cá è a cor’“, per dire che in genere quasi sempre quando tutto volge al termine ecco che arrivano i problemi e le complicazioni. In effetti c’era da aspettarselo, che sarebbe successo qualcosa ed è successo. In verità è successo più di qualche episodio di insofferenza, di violenza, e oggettivamente le responsabilità sono tutte da ricondurre a questa strana e brutta Campagna elettorale. Ma le responsabilità sono da ricondurre esclusivamente alle forze politiche e ai vari loro rappresentanti, che oltre ad evitarsi accuratamente, privando gli elettori di valutare attraverso dibattiti politici plurali e pubblici, hanno “soliloquiato”, e usato linguaggi poco urbani e irritualmente minacciosi, determinando una crescente campagna di odio e di caccia alle streghe.
Oggi si va con una minaccia inquietantemente anonima, domani magari con una minaccia vera e propria, poi ancora ad una aggressione e man mano trascinare verso l’insofferenza e verso violenze singole e di gruppo contro chi si ritiene non in linea con i nostri pensieri, i nostri programmi, i nostri obiettivi. Insomma stiamo costruendo una società che va verso un gregarismo massificante che non consente a nessuno di non appartenere vittime di un pensiero unico. Se poi il pensiero unico è la stupidità siamo proprio belli e fritti, di qui le minacce ai leghisti, quelle agli estremisti di destra, quelli agli estremisti di sinistra, o semplicemente quelli contro chi ha la pelle scura, parla un’altra lingua, professa un’altra religione, chi è diverso e via via tutto quello che non è in linea a quell’orizzonte che si immagina.
L’episodio si San Rufo può anche essere un episodio isolato, o una scemenza, ma il problema vero che se la scemenza non si contrasta immediatamente quella scemenza e lo scemo hanno il tempo di incoraggiarsi e andare oltre. Ed è quell’oltre che noi temiamo e che ci fa condannare senza esitazione questa scemenza, anticipo di l e ci fa essere solidali verso chicchessia ne è vittima.
«Dopo le aggressioni verbali sui social alla signora Vita Calabrese di Campagna – Si legge in una nota politica del segretario provinciale della Lega-Salvini Premier di Salerno Mariano Falcone – colpevole di aver affisso un manifesto della lega davanti ad un negozio di sua proprietà (maggiori dettagli si possono leggere sulle pagine social della Lega di Campagna e Salerno) siamo arrivati a scritte con minacce di morte al coordinatore della lega del Vallo di Diano Giuseppe Vitolo, di San Rufo.
Abbiamo già provveduto a denunciare il fatto alle forze dell’ordine – prosegue Falcone – e nei prossimi giorni il partito tutto sarà a San Rufo a manifestare il proprio sdegno per questo atto vile ed antidemocratico. Ancora una volta si tenta di intimidire gli uomini della LEGA unica voce di libertà in un territorio occupato militarmente dal centro sinistra, e dalle sue guardie rosse dei centri sociali. Non ci lasceremo intimidire da questi “” figli di papà; servi sciocchi di un sistema che ha venduto i nostri territori e la nostra dignità di popolo per “30 denari”. Saremo a guardia delle nostre idee, della nostra gente e dei nostri territori senza arretrare di un solo passo. Evidentemente la paura dell’avanzata della LEGA sta facendo perdere la testa a questa gente. La risposta quella vera verrà dalle urne».
Salerno, 3 marzo 2018