Le accuse della Lega e di Castiello: «Un ex sceriffo in un mondo di ladri, De Luca deve dimettersi».
Pina Castiello: «Faccia autocritica, piuttosto, chieda scusa ai cittadini. E chiarisca gli aspetti che restano ancora opachi. sapesse o non sapesse, non può rimanere alla guida della Regione un giorno in più: deve dimettersi subito».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – “L’inchiesta di Fanpage – dichiara senza giri di parole la parlamentare della Lega, Pina Castiello, candidata nel collegio uninominale Aversa – Casal di Principe, e capolista nel proporzionale in tutti i collegi campani, per chiedere le dimissioni del governatore della Campania Vincenzo De Luca dopo quella che non è affatto una inchiesta giornalistica, tra l’altro condotta con modalità discutibili e da un sedicente ex camorrista pentito, ma che comunque ha messo in evidenza un sistema di potere legato più ad una famiglia che ad una coalizione politica – conclama il fallimento del governo De Luca: il re è nudo, ormai è solo un ex sceriffo in un mondo di ladri. Se conservasse un minimo di dignità, oltre che di lucidità, rassegnerebbe le dimissioni già domattina, invece di vomitare insulti contro i giornalisti che hanno scoperchiato uno scandalo che ha indignato l’intero Paese, invocando fantomatici complotti ed arrampicandosi sugli specchi con argomenti che non stanno in piedi e che anzi offendono l’intelligenza dei cittadini campani”.
“I filmati – sottolinea Castiello che ne invoca le dimissioni formulando una serie di quesiti sicuramente legittimi che però attengono alla sfera politica pur partendo da una falsa indagine giornalistica che di suo ha diversi aspetti oscuri – hanno portato alla luce in maniera incontrovertibile l’esistenza di un clamoroso sistema corruttivo e di malaffare che alligna all’interno della Regione: un sistema che si fonda su uomini scelti direttamente da De Luca, come Iacolare e Di Domenico, oltre che verosimilmente su funzionari della struttura. E l’ex sceriffo che fa? Invece di denunciare in prima persona i ladri che hanno tentato di arricchirsi con lo smaltimento dei rifiuti, raddoppiando i costi per la collettività (come nel caso dei fanghi, per i quali a fronte di una richiesta iniziale di 95 euro a tonnellata, si stava lavorando a un affidamento che sarebbe costato addirittura 195 euro a tonnellata, con la possibilità di arrivare a 225), si lascia andare ad accuse farneticanti con la bava alla bocca, arrampicandosi sugli specchi per provare a negare quello che non può essere negato: che senso ha invocare i protocolli con l’Autorità anticorruzione per lo svolgimento delle gare, visto che i faccendieri nei filmati discutevano di affidamenti diretti giustificati dall’emergenza? Ma De Luca ci fa o ci è…? Faccia autocritica, piuttosto, chieda scusa ai cittadini. E chiarisca gli aspetti che restano ancora opachi. Le domande da porsi sono tre. Primo: quale ruolo ha avuto effettivamente nella vicenda la burocrazia regionale? C’erano davvero funzionari infedeli disposti a scrivere bandi su misura, gonfiando a dismisura costi…? Secondo: il suo vice, Fulvio Bonavitacola era stato messo a parte della vicenda, così come si asserisce nel filmato? Ed aveva davvero concesso il via libera? Terzo: a che titolo suo figlio Roberto, assessore comunale a Salerno si occupava di questioni inerenti lo smaltimento di rifiuti speciali in capo alle Regione? Risponda a tutte queste domande, il governatore. E provi a farlo in maniera convincente. Perché se tutto questo è potuto accadere senza che De Luca si accorgesse di nulla, è grave. Ma ancor più grave, ovviamente, sarebbe l’altra ipotesi… In ogni caso, che sapesse o non sapesse, non può rimanere alla guida della Regione un giorno in più: deve dimettersi subito”.