Federico Conte, avvocato penalista e politico in occasione della giornata della dignità e dell’orgoglio dell’Avvocatura.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento dell’Avvocato Penalista, politico e candidato alla Camera dei Deputati Federico Conte, nell’occasione della “Giornata della dignità e dell’orgoglio dell’Avvocatura e della salvaguardia delle tutele: parliamone prima” che ricadeva il 16 febbraio scorso, giorno in cui l’OCF (Organizzazione Congressuale Forense) ha deciso di indire per il 23 u.s. una giornata di astensione dall’esercizio della professione con lo scopo di informare e rivendicare di alcune valori irrinunciabili, come:
- la professione quale “strumento di composizione delle distorsioni sociali e del mercato”;
- il concetto della irrinunciabilità della tutela giudiziaria dei diritti, anche nella forma della giustizia di prossimità;
- l’autonomia e l’indipendenza dell’Avvocatura;
- il diritto ad una “giusta” remunerazione della prestazione professionale.”
Chiedendo tra l’altro alla classe politica, proprio nell’occasione del rinnovo del Parlamento italiano, impegni precisi sulla imprescindibilità della consultazione della categoria prima di provvedere alle riforme in materia di giustizia e professione.
«250mila avvocati in Italia; 7mila solo nel distretto di Salerno. – scrive Conte – Sono i numeri di persone alle prese con un mercato in cui si sono sviluppati meccanismi di concorrenza verso il basso che dequalificano e inquinano. Questa situazione, favorita da omissioni e connivenze politiche, sta penalizzando soprattutto i più giovani, impossibilitati a fronteggiare la pressione fiscale e previdenziale sproporzionata rispetto alle incertezze della professione. A questi problemi si propone un rimedio peggiore del male: la costituzione di “società fra professionisti” di cui possono far parte anche soci di capitale, con fini di profitto.
Questo modello significherebbe al Sud consentire ai gruppi del Nord e alla malavita di impossessarsi dell’avvocatura. – prosegue preoccupato Conte – La dignità e la libertà intellettuale di donne e uomini che, tra mille difficoltà, esercitano la professione con passione e dedizione non possono essere piegate alla logica di impresa.
Una soluzione ai problemi – conclude Conte – potrebbe essere data dalla formazione di cooperative speciali, da regolamentare per legge, in cui lo spirito mutualistico si coniughi con le esigenze di stabilizzazione dei redditi dei professionisti associati. Soluzione volontaria che dovrebbe essere promozionata e garantita con misure di sostegno nelle fasi iniziali, e prevedere, a regime, misure integrative a quelle della Cassa Forense che è particolarmente avara nei confronti dei nuovi avvocati».
Salerno, 24 febbraio 2018