Caso Velardi (La7), la sindaca Cecilia Francese: «Inaccettabili le parole pronunciate in diretta Tv».
Velardi, sulla manifestazione di Battipaglia contro i Rifiuti, offendendo una intera Città e i territori circostanti si è abbandonato a valutazioni gravissime, sostenendo che in quella manifestazione che si opponeva al piano dei rifiuti, si sono accomunati gli interessi di chi protestava e della camorra.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Nel corso della trasmissione televisiva “Bersaglio Mobile” in onda la sera del 21 febbraio 2018 su La7 e condotta da Enrico Mentana, è stata citata, dall’ex assessore regionale Claudio Velardi, la manifestazione di protesta contro il nuovo impianto di compostaggio svoltasi il 23 novembre 2017 e che ha visto la partecipazione innanzitutto di cittadini della Piana del Sele, insieme alle istituzioni, ai comitati di lotta, ad esponenti politici, a esponenti del mondo della chiesa, ad organizzazioni sindacali e al mondo della scuola.
Velardi, riferendosi alla manifestazione, si abbandona a valutazioni di una gravità unica, offendendo tutti i cittadini della Piana che erano a quella manifestazione e che in questi mesi si sono opposti al piano dei rifiuti, sostenendo che in questa lotta si sono accomunati gli interessi di coloro che protestavano e quelli della camorra. Opinione non solo sbagliata perché frutto di una conoscenza approssimativa e confusa delle motivazioni della lotta intrapresa, ma di una gravità unica in quanto rischia di far passare la protesta di una intera area della provincia di Salerno come sbagliata perché coincidente degli interessi della camorra.
Niente di più sbagliato e fuorviante, anche perché lascia trasparire l’idea che in Campania protestare contro le scelte fatte sul terreno dei rifiuti è sbagliato e pericoloso perché rientranti nel quadro degli interessi della criminalità organizzata e quindi la gente deve rassegnarsi ad accettare le scelte fatte nelle stanze del potere. Uno scivolone anche sotto il profilo culturale, da parte di una persona di cultura ed un politico di lungo corso quale Claudio Velardi, che non ti aspetteresti.
La verità vera è che spesso nelle varie trasmissioni televisive o radiofoniche pur di stare “sul pezzo” si invitano un bel po’ di persone che parlano a spiovere di cose serie, confondendo le idee e sparando cazzate con una disinvoltura disarmante, confermando come la nostra società sia attraversata da una leggerezza preoccupante ma che purtroppo orienta in maniera sbagliata e stravolge le realtà complicando e spingendo tutto verso il basso esaltando ignoranza e stupidità. Purtroppo in questa vicenda che coinvolge anche le nostre terre si parte da una realtà con tutte le varie implicazioni politiche e si finisce in un “romanzo“, tra l’altro piuttosto scadente come rappresentano quei filmati, che attraverso una telecamera guidata da un “disinvolto” e sedicente pentito di camorra, improvvisatosi giornalisa, si realizzerebbe una sorta di sottosezione di “Gomorra”, facendo passare una operazione di bassissimo profilo morale e giudiziario, per una inchiesta giornalistica, nella quale il teorema comunque becca degli sporcaccioni e approfittatori tangentisti ma che in una sequenza di vari racconti coinvolge persone e fatti raccontati e rappresentati ad usum delphini. Barbarie giornalistica e barbarie politica.
- E se questa pseudo inchiesta ha mescolato le carte e magari ha disturbato un’indagine in corso più seria e più importante sui rifiuti?
- E se tutto questo bailamme è servito per allontanare l’obiettivo da altre questioni legate ai rifiuti?
- E se questa “inchiesta” ha voluto magari sbarazzarsi di possibili concorrenti o inviare messaggi ben precisi?
- Con queste cose non si scherza e non si scherza nemmeno con la Camorra e le Camorre.
Le indagini non partano da teoremi e lasciamole agli inquirenti e soprattutto non si eserciti azioni di disturbo. E poi i cretini non finiscono mai soprattutto quelli di talento, quelli oggi hanno un fottuto successo, non contribuiamo a farli diventare divi.
«Tutto questo è inaccettabile – tuona la sindaca Cecilia Francese -. Velardi dimentica o forse non sa (e questo è ancora più grave se poi vuoi esprimere valutazioni e vuoi sviluppare a analisi politiche) che la città di Battipaglia e l’amministrazione comunale, non sono mai stati contrari all’impianto di compostaggio che si vuole realizzare nell’area (forse Velardi farebbe bene a leggersi anche la delibera approvata all’unanimità dal consiglio comunale in accordo con una decina di sindaci dei comuni dell’area presenti), ma quello che abbiamo contestato è la previsione di un impianto di compostaggio di 35mila tonnellate da affiancarsi ad un altro che già esiste per 20mila tonnellate che si intendeva portare a 79mila tonnellate, ossia facendo convergere nell’area ristretta di Battipaglia ed Eboli quasi tutta la produzione di organico dell’intera provincia di Salerno, in aggiunta a discariche, siti di stoccaggio di eco-balle, impianto ex STIR e la presenza di strutture private in condizioni di lavorare l’intera produzione di rifiuti della Regione Campania.
Questa è la questione che i cittadini hanno posto sul tavolo. E a fianco a questo hanno posto il problema dei controlli sulle discariche mai bonificate nonostante i finanziamenti pervenuti, sull’impiantistica pubblica e privata arrivando a chiudere le strutture pubbliche o private che non sono in regola e non rispettano le disposizioni ministeriali. Hanno posto il problema della piena attivazione degli Ato previsti dalla legge regionale, l’attivazione dei sub ambiti distrettuali per affidare direttamente a questi la gestione delle strutture e dei servizi proprio per evitare il concentrarsi di interessi “poco trasparenti“. E creando forme di controllo democratico che consentano anche ai comitati di lotta di sviluppare momenti di verifica e di ingerenza sulla gestione.
Vorremmo sapere da Velardi in cosa questa posizione collimi con quella della camorra o ne favorisca gli interessi. Forse Velardi avrebbe fatto bene ad informarsi sul fatto che ad animare la protesta c’erano anche figure politiche, istituzionali e culturali che il contrasto alla camorra lo conducono da tempo ed in prima persona e che la amministrazione di Battipaglia nasce proprio su uno scioglimento del comune per infiltrazione camorristica e che quindi è bene attenta agli aspetti della legalità e trasparenza. E’ del tutto evidente, quindi che la nostra protesta ha un obiettivo ben preciso teso ad alleggerire, piuttosto che appesantire una concentrazione di impiantistica pubblica e privata, per altro gestita malissimo con una conseguente insofferenza dei cittadini sia per questioni sanitarie purtroppo drammaticamente presenti, sia per disagi quotidiani legati a miasmi che per mesi rendono la vita impossibile e, comunque, sicuramente incompatibile con la vocazione economica dell’area che è quella agricola di qualità e dell’allevamento e non quella del polo industriale del rifiuto. E poi la questione deve essere bene articolata e analizzata, evitando semplificazioni e banalizzazioni pericolose come quelle in cui scivola Velardi. Anzi lo invito personalmente a Battipaglia a verificare la situazione ambientale e comprendere al meglio le nostre ragioni – conclude la sindaca -. Forse dopo questa visita, dopo avere incontrato i cittadini, gli imprenditori dell’area e gli amministratori locali, troverà spontaneo chiede scusa ai battipagliesi ed ai cittadini della Piana».
Battipaglia, 24 febbraio 2018