Salerno: Bufera in FI. I dissidenti: Candidature estranee ai territori

FI verso le Politiche 2018 fa i conti con i frondisti interni che protestano e si : I territori sono stati umiliati.

Una drammatica conferenza stampa con molti rappresentanti provinciali contrari alle candidature . Presenti: il Sen. Cardiello, il cons. prov. Di Giorgio, il vice coord. Prov. Amatruda, il cos. Comunale Capaccio Piano e il pres. prov. Club “Forza Silvio” Damiano Cardiello: Non faremo campagna elettorale, daremo solo il voto personale!”

Piano-F.Cardiello-Di Giorgio-Amatruda-D.Cardiello
Piano-F.Cardiello-Di Giorgio-Amatruda-D.Cardiello

di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – Martedì 30 Gennaio passerà agli annali di Forza Italia, come la giornata del dissapore della dirigenza locale verso i vertici nazionali, segnatamente nei riguardi di Mara Carfagna, unico Deus ex Machina azzurra in Campania, sulla scelta dei potenziali parlamentari. Quivi nella città di S. Matteo, si è tenuta una infuocata conferenza stampa della rappresentanza provinciale di Forza Italia, avente ad oggetto le recenti candidature del Partito di Silvio Berlusconi, che ha detta degli agguerriti organizzatori, sono:”uno schiaffo al Territorio ed ai cittadini, un favore palese a De Luca ed una debacle certa per F.I.”

Il tema del dibattito è stato come premesso, quello dei territori e della rappresentanza nelle liste elettorali, ai quali hanno partecipato con l’animosità del militante deluso: il senatore Franco Cardiello, il consigliere Provinciale Domenico Di Giorgio, il vice provinciale Gaetano Amatruda ed il Presidente provinciale dei club Forza Silvio, Damiano Cardiello insieme a numerosi altri dirigenti provinciali e militanti. Valentino di Brizzi coordinatore per il Diano – Cilento, invece pur se assente ha recapitato le sue dimissioni agli astanti, in contrasto netto con le scelte della Carfagna.

Franco Cardiello
Franco Cardiello

Ad ogni buon conto alle ore 10,30 presso la sala convegni Bar Moka (Corso Vittorio Emanuele 108), si è consumata un mezzo psicodramma in “salsa azzurra”. Inizia il Sen. Franco Cardiello, come portavoce del dissenso per la scelta dei candidati sul territorio: ”..non ne faccio un caso personale, sono il solo parlamentare non riconfermato della Campania e felice di aver fatto il soldato per il mio partito per ben 5 legislature, forse perché non sono un indagato. Eboli e Battipaglia rappresentano circa 100.000 abitanti, vorremo sapere che cosa c’entra Lello Ciccone che ha cambiato 6 partiti con la Piana del Sele o Marzia Ferraioli che vive a Roma nel Cilento. Forse perché accontenta la longa manus di De Luca per far eleggere i suoi protetti (Alfieri nel Cilento), per non dire di Luigi Cesaro a Salerno, lui che è di Napoli (soprannominato Giggino a Purpetta, presunto autista di Cutolo, poi assolto in Cassazione da Corrado Carnevale, il cosiddetto ammazza-sentenze) e Costabile Spinelli che ha aderito 15 giorni addietro al Partito!” Continua il Senatore Cardiello: “Valentino Di Brizzi vice coordinatore provinciale si è dimesso, in dissenso con queste scelte, ci disimpegneremo da questa tornata elettorale pur rimanendo fedeli al Partito e dal suo leader Silvio Berlusconi!” Termina il parlamentare di lungo corso ebolitano: ”Salerno non ha un suo rappresentante, ci sono Cesaro, Lonardo (moglie di Clemente Mastella) e Lotito: ha vinto l’asse Carfagna – Cesareo, forse avremo come deputato il solo Enzo Fasano, ma si preannuncia un catastrofe su tutta la linea. A me dopo tanti anni di militanza non hanno avuto l’accortezza neanche di una telefonata!

Il microfono scivola nelle mani del vice-coordinatore Gaetano Amatruda, che con toni pacati tiene a precisare che l’odierna riunione non deve essere considerata come una assemblea degli esclusi livorosi, ma soltanto un tentativo di fare analisi: ”..contestiamo il metodo delle scelte, un vero Partito favorisce il dialogo tra gli iscritti e F.I. ad oggi è una macchina da scrivere ai tempi del tablet qui a Salerno, lenta e macchinosa appunto, che tradisce gli elettori e non verrà nulla di positivo da questo modo di operare. Non ci sta rinnovamento nei quadri dirigenti e la Società civile non è stata interpellata, ma vi è stata una chiusura dai vertici, oltre ad una resa incondizionata al sistema De Luca, una costante in tutti questi anni, vedi i candidati nel proporzionale. Poi la fuga del nostro leader locale Mara Carfagna contro il Ministro degli Interni Marco Minniti che ha fatto invadere di immigrati a Salerno stessa!” Il giovane dirigente ci tiene a specificare che non è una questione personale ma bensì, una questione invece di mero principio: ”Si gioca una partita personale, non nostra ma di altri, ovvero da parte di pochi e non nell’interesse della collettività, sono state partorite delle scelte assolutamente sbagliate!”

Damiano Cardiello
Damiano Cardiello

L’enfant prodige berlusconiano, Damiano Cardiello, capogruppo consiliare ad Eboli e presidente dei club provinciali Forza Silvio, inizia il suo intervento con l’essersi rattristato alla lettura dei nominativi candidati, constatando una perdita di credibilità totale verso gli elettori, auspicando di contro una oggettiva sintesi della stampa presente: ”Qui purtroppo siamo di fronte a delle scelte paracadutate dall’alto, nessun rinnovamento giovanile, i giovani sono utili solo per montare banchetti, gazebo e ‘fare le tessere’, ma non sono stati partecipi come noi tutti, nelle decisioni collegiali: nessun under 40 nelle liste con interi territori scoperti. Nel collegio della Piana del Sele, 250.000 abitanti non abbiamo un candidato rappresentativo, ci troviamo nel Partito delle porte girevoli e mi sento in difficoltà nel chiedere voti per un trasformista come Ciccone. Per non parlare dell’estremo sud della Provincia, un territorio rappresentato dal Sindaco di Castellabate che ha aderito all’ultimo momento e forse non ha neanche la tessera!” Conclude verboso Cardiello jr: ”Non avendo rappresentatività,ripetiamo sarà difficile fare adesso una seria campagna elettorale, con il rischio che molti militanti strappino addirittura la tessera, e un nostro disimpegno certo nella incipiente campagna elettorale pur rimanendo fedeli al presidente Silvio Berlusconi Parliamo solamente di merito e di metodi, cercando di sciogliere i nodi del dissapore interno. Si preannuncia pertanto un disastro nei collegi per colpa di candidature sbagliate!

Giovanni Piano
Giovanni Piano

A esplicare il disagio della Piana del Sele e del Cilento intero, ci pensa Giovanni Piano, consigliere comunale di Capaccio-Paestum, anche egli rattristato per l’evolversi delle cose e preoccupato per l’esito delle urne: ”Il Cilento e il Diano sono una comunità di circa 500.000 residenti, non adeguatamente rappresentate, e l’avversario farò un sicuro en-plein, sia al Senato che alla Camera. Essi – termina il consigliere capaccese – hanno sbagliato i calcoli, mortificando la coerenza dei vecchi militanti: Io personalmente proseguirò nella linea di Silvio Berlusconi e mi trovo anche io in grande difficoltà!”

Mimmo Di Giorgio
Mimmo Di Giorgio

A Mimmo Di Giorgio, coordinatore provinciale, e per ben 5 volte consigliere provinciale, il quale come suo incipit ne fa un discorso di dignità: ”:..io non sono uso andare sui media ma stavolta è stata umiliata la storia mia personale, di un politico che può andare a testa alta senza dovere nulla alla Politica stessa, dignitoso nella mia libertà personale. Forza Italia non facciamone mistero, è un sistema verticistico, pochi decidono per molti. Ci davano fino a qualche mese addietro vincenti su tutti i collegi, uno studio Universitario prodotto a Fisciano, ma adesso si vanificato tutto con queste scelte sbagliate!” – Prosegue il coordinatore provinciale azzurro: – ”Ma solo delle mediazioni scellerate ed imbarazzanti per assicurare ‘il posto a tavolo a qualcuno’ hanno creato questa situazione. Non si comprendono i valori di tali opzioni, rispetto ai candidati, ossia di: territorialità, appartenenza, competenza, dove sono i principi del centro-destra? Quale è la ratio dunque la mortificante di queste scelte, non mi sento rappresentato da chi fino a ieri ha avuto gli onori della cronaca giudiziaria, la Politica non è un dopolavoro ferroviario. Questo è il risultato di una becera sintesi per garantire ripetiamolo ‘il posto a tavola’ a pochi e gli ideali lasciamoli ai fessi!” Si congeda Mimmo Di Giorgio: – ”Non voglio intestarmi una debacle certa, se ne assumessero gli altri la responsabilità, ma cosi andremo in mano all’antipolitica rappresentata dai 5stelle, ma rimarrò coerentemente uomo di partito, grazie!

A microfoni spenti, il Sen. uscente Franco Cardiello, ha confessato al reporter di questa testata di avere ricevuto una proposta di candidatura tre mesi addietro: ”..da un Segretario nazionale di Partito, della stessa coalizione di centro-destra, ma ho preferito pur lusingato declinare per coerenza e per potere guardare in faccia i miei figli!” A sentore di tutto questo, pertanto, di una pre-avvertita quanto opinabile scelta sulle candidature forziste, che ai più scaltri e non sembra creata ad arte per facilitare il gioco a Vincenzo De Luca ed ai suoi accoliti del neo nato PDR (Partito di Renzi, il vero PD appartiene alla Storia oramai), in funzione Governissimo post chiusura delle urne.

Amatruda
Amatruda

Dunque una ipotesi, rectius un sospetto, che se acclarata nell’opinione pubblica prima del 4 di marzo, favorirebbe l’antipolitica dei 5stelle, sempre refrattaria come la stragrande maggioranza dell’elettorato, a furbizie spartitorie sottobanco mentre al di sopra si fa finta ipocritamente di fronteggiarsi, e che grillini e simili non aspettano altro per denunciarne le nefandezze e cavalcarne l’onda del voto di pancia, largamente di moda sia in Europa che negli USA.

Non ci resta che riflettere sull’affermazione al riguardo di Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, sul rischio forse peggiore dell’astensione in massa, di una morte della cittadinanza attiva: «A differenza di qualche anno fa, oggi vedo più im-politica che anti-politica: L’antipolitica è un’energia che può essere mobilitata contro i partiti, i politici di professione, la democrazia parlamentare. Non è un caso che il populismo sia antipolitico e mobilitante. In un certo senso, è un atteggiamento attivo. L’ impolitica è l’ esatto contrario: è un atteggiamento passivo, di ritrazione, di stanchezza. Un modo di dire: lasciatemi in pace».

conferenza stampa FI-dissenso candidature
conferenza stampa FI-dissenso candidature

Salerno 31 gennaio 2018

2 commenti su “Salerno: Bufera in FI. I dissidenti: Candidature estranee ai territori”

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