È morto a Roma Ferdinando Imposimato, giudice del processo Moro che il M5s voleva al Quirinale.
Nell’ultimo post su Facebook il suo testamento politico: “Un Paese si salva dalla rovina solo se tutti i cittadini vivono in una condizione di dignità“. Eletto nell’80 e ’90 al Senato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci, era stato votato alle ‘Quirinarie’ del M5s. Il cordoglio di Di Maio: “Ci mancherà“. Aveva istruito i processi sull’attentato a papa Giovanni Paolo II e sull’omicidio del vicepresidente del Csm Vittorio Bachelet.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA da “La Repubblica” – È morto a Roma Ferdinando Imposimato. Ex magistrato, politico e avvocato italiano, è stato presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Era stato ricoverato domenica 31 dicembre al Policlinico ‘Gemelli’ di Roma, nel reparto rianimazione. Nell’ultimo video postato sul suo profilo Facebook il suo testamento politico. “Gli obiettivi che un Paese civile deve perseguire – sono le sue parole – sono l’eguaglianza dei diritti sociali e la solidarietà, compito non solo della Repubblica ma di tutti i cittadini verso i più bisognosi”. “Tutti – sosteneva Imposimato – devono poter accedere ai principali diritti sociali, fra questi il diritto a fare politica, ad accedere al Parlamento come avveniva in passato quando i vari Di Vittorio e Lama portavano avanti la politica di riscatto dei lavoratori“. Addio a Imposimato, quando su Fb parlava di diritti sociali: “Stop ai privilegi per pochi“
Nato a Maddaloni, in provincia di Caserta, aveva 81 anni. Tra il 1987 e il 1992 era stato senatore prima nelle liste del Pci poi diventato Pds. Nel gennaio del 2013 e nel 2015 il suo nome era stato scelto dai grillini nelle ‘Quirinarie‘ come candidato presidente della Repubblica. Il candidato premier dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, lo ricorda così: “Grande tristezza per la sua scomparsa, magistrato simbolo della lotta alle mafie e alla corruzione, uomo che ha sempre combattuto per la giustizia. Ci mancherà tanto“.
È stato giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro del 1978, l’attentato a papa Giovanni Paolo II del 1981, l’omicidio del vicepresidente del Csm Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione.
Grand’ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica italiana, ha ricevuto diverse onorificenze in patria e all’estero per il suo impegno civile. È stato autore di numerosi saggi, tra cui “Vaticano. Un affare di Stato” e “La Repubblica delle stragi impunite“.
Attualmente si occupava della difesa dei diritti umani, ed era impegnato nel sociale. È stato inoltre scelto per il riconoscimento di “simbolo della giustizia” dall’Onu in occasione dell’Anno della Gioventù.
• UNA VITA DEDICATA ALLA GIUSTIZIA E AI DIRITTI
Dopo alcuni anni trascorsi come vice commissario della Polizia di Stato, nel 1964 divenne magistrato. Come giudice istruttore, il suo nome è legato ad alcuni tra i più importanti processi che hanno segnato la storia dell’Italia negli anni del terrorismo, quali quello per la morte di Aldo Moro, quello per l’attentato a Papa Giovanni Paolo II, quello per l’omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet, e quello la strage di piazza Nicosia.
A lungo Imposimato si è occupato anche di mafia e camorra, istruendo il processo contro Michele Sindona, il banchiere legato alla mafia, e quello contro la banda della Magliana. L’11 ottobre 1983 il magistrato viene colpito da un grave lutto, perchè viene ucciso dalla camorra il fratello Franco, sindacalista. Franco Imposimato era in macchina con la moglie e il cane, era appena uscito dalla fabbrica in cui lavorava, la Face Standard di Maddaloni, e stava tornando a casa dopo il lavoro. Tre sicari a bordo di una Ritmo 105 sbarrarono la strada alla sua vettura a 300 metri dall’opificio e fecero fuoco, colpendo il fratello del giudice con 11 proiettili.
Nell’agguato riuscì a salvarsi sua moglie, benchè gravemente ferita da due proiettili sparati da Antonio Abbate, il killer riconosciuto dalla donna anni dopo in sede processuale. Per veder riconoscere la matrice mafiosa e camorristica del delitto si è dovuto attendere fino al 2000 e il processo Spartacus. Nel 1986 Ferdinando Imposimato diviene consulente legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga, recandosi più volte per incarico dell’Onu in America Latina. Non è mancato un suo impegno politico, prima con il Partito Comunista Italiano nelle cui liste viene eletto al Senato e poi nel 1992 alla Camera.
Per tre legislature fu componente della Commissione Antimafia. Successivamente passa al Partito Democratico di Sinistra dove diventa responsabile alla Giustizia dei Socialisti Democratici. Della Corte di Cassazione, viene nominato Presidente onorario aggiunto. Nel 2013 era nella lista dei nomi scelti dal M5s per l’elezione a Presidente della Repubblica, e i grillini che lo hanno votato anche nella successiva elezione del 2015.
Roma, 2 gennaio 2018