Dopo le rivendicazioni del dietro-front della Regione sul Biodigestore, il Comitato “Eboli dice NO” pensa a un Convegno sul Rischio-Rifiuti.
Le varie sigle aderenti al neo-comitato civico hanno indetto una Conferenza Stampa informare sulle prossime iniziative, e all’unisono: ”Chiediamo a breve un Consiglio Comunale monotematico condiviso dai vari comuni interessati senza escludere un Ricorso alla Commissione UE”.
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Sabato 23 dicembre alle ore 11.30 presso la sede BerlinguerLab di via Umberto Nobile 33 si è tenuta come largamente annunciato dal tam-tam dei social network, la Conferenza stampa sulla questione rifiuti nel Comprensorio del Sele. Tale riunione associativa è stata indetta dal neo costituito Comitato “Eboli Dice No”, un rassemblement composito, comprendente varie sigle territoriali partitiche ed associazionali, unite nell’intento commendevole di scongiurare che il territorio ivi nominato diventi la pattumiera designata della Regione Campania targata Vincenzo De Luca, e fare parimenti “il punto” sugli ultimi sviluppi politico-amministrativi.
Tale riunione di fine settimana pre-natalizia è la logica prosecuzione di quella tenuta appena due settimane addietro nella stessa sede https://www.massimo.delmese.net/117996/primo-incontro-del-comitato-no-biodigestore-a-eboli/ con la differenza che ora le varie sigle presenti si sono composte in un unico Comitato, esse sono: Comitato per la Salute Pubblica MDP, Eboli 3.O, Noi Tutti Liberi e Partecipi, PCI, Forza Italia, BerlinguerLab, Italia Nostra, Gioventù Ebolitana, Libertà e Giustizia, Gli Amici di Beppe Grillo, Sinistra Unita, Meetup Movimento di Eboli 5 Stelle.
Pertanto all’ora stabilita inizia la riunione del Comitato nella centralissima sede del BerlinguerLab, con diversi illustri relatori in rappresentanza delle varie anime, coniugate dalla collettiva finalità di preservare: l’ambiente, la salubrità della popolazione e le colture agroalimentari, con la connessa filiera bufalina cuore economico del distretto del Sele, dal temuto progetto di creare in loco un vero Polo della Lavorazione Rifiuti, perseguito da una Spectre fantomatica del settore, che sembra almeno per il momento essere stata stoppata, viepiù sul costruendo Biodigestore nel territorio eburino, ma la partita rimane aperta con tutte le variabili in essere, incognite future comprese.
Inizia Antonio Conte la sessione di lavori, nelle vesti di capogruppo MDP al Consiglio Comunale e promotore con l’omologo di partito Antonio Petrone presente in aula, adiuvati da Damiano Cardiello e Santo Venerando Fido, capogruppo di F.I. il primo ed Eboli 3.0 l’altro, di un consiglio monotematico allargato alle città interessate al progetto regionale, ossia quello di ampliare i siti e in qualche caso costruirne di nuovi, per lo stoccaggio ed il trattamento dei rifiuti: “Facciamo adesso il punto della situazione con il dovuto ringraziamento ai comitati che si stanno attivando sulla battaglia in essere dopo la manifestazione battipagliese del 23 novembre u.s, la valle del Sele non deve perdere le sue vocazioni agricole, turistiche e turistiche storiche, la Regione non ha il diritto di inficiare tutto ciò con il demandarci di trattare centinaia di migliaia di tonnellate prodotte in altre zone. Il nefasto progetto regionale del Biodigestore si è fermato, ma rivendichiamo il nostro merito nell’esito felice perlomeno momentaneo e non certo dell’Amministrazione Cariello. Importante riteniamo sia tenere un Consiglio Comunale quanto prima sulla questione, per il quale debbano determinarsi tutti i comuni coinvolti, è inutile che il problema si palleggi da una città all’altra, tutte dovranno esprimersi: spostare il problema da un’area all’altra del comprensorio non lo risolve di certo. Si è costituito da poco il comitato con le 50 firme dei promotori-sottoscrittori, per indire in un secondo momento il Referendum consultivo, da ora inizieremo a raccogliere tremila firme, tenendo conto quanto avvenuto nella recente Conferenza dei Servizi, ma non ci fermiamo qui la battaglia prosegue!”
A seguire Giovanni Setaro, padrone di casa in quanto dirigente del BerlinguerLab, pone l’accento sulle dichiarazioni di pochi giorni addietro del Sindaco Massimo Cariello, che come si suole dire vorrebbe “mettere cappello” sulla recente marcia indietro della Giunta Regionale riguardo sempre al Biodigestore, ed un presunto accoglimento (sic et simpliciter) delle richieste avanzate appunto dal nostro Primo Cittadino a Palazzo Santa Lucia di Napoli: “Le delibere di Giunta comunale dicono l’esatto opposto – chiosa Setaro – hanno trovato un escamotage di comune accordo per salvare la faccia sia il nostro Ente che la Regione, ma il vero punto di svolta sono state le nostre diffide, come ha detto il Consigliere capogruppo Antonio Conte, noi non ci fermeremo, andremo avanti, facendo un gemellaggio tra tutti i comitati del territorio, con un ruolo di attenti osservatori delle vicende che verranno!”
Rosa Adelizzi, conosciuta presidentessa del Comitato per la salute Pubblica della valle del Sele, in maniera galante fa scorrere il microfono agli altri relatori, Cardiello e Venosi, rinunciando cosi ad intervenire, ma ribadendo al contempo il suo pieno ed incondizionato appoggio. Dunque tocca a Damiano Cardiello, capogruppo consiliare di F.I. intervenire nell’oggetto della discussione, rivendicando il proprio ruolo di “socio costitutivo” del Comitato civico e il supporto del suo Partito a tutti i livelli: “Ci stiamo opponendo a delle scelte scellerate che vogliono far convogliare nel nostro territorio il trattamento rifiuti di una intera, Provincia, forse di una Regione, ci stiamo opponendo principalmente su tre direttrici: Quello della Comunità Europea, quella della diffida legale ed infine della consultazione popolare Sulla Conferenza dei Servizi qualcosa va precisato, ove eravamo presenti con il collega Petrone, la procedura si è bloccata per mancanza del titolo di proprietà da un 1000.000€ da parte della Desar Energia non liquidato, il Sindaco Cariello poi vorrebbe prendersi il merito,. ma va ribadito che solo grazie ad una battaglia di cittadinanza attiva trasversale abbiamo ottenuto questo importante risultato!” Termina verboso il capogruppo forzista: “Non abbiamo notato un palese dissenso dell’Amministrazione comunale, ma riteniamo che si dovrebbe revocare il Ricorso ad adiuvandum al Tar del nostro Ente ad appannaggio della Desar Energia, dobbiamo inoltre rendere edotta la cittadinanza dei vari passaggi, l’attenzione al riguardo deve essere sempre altissima e monitorare costantemente il tutto: l’inganno sta sempre dietro l’angolo!”
Palese è l’intento dei relatori dunque, di sensibilizzare l’opinione pubblica eburina che a differenza della omologa battipagliese è piuttosto abulica sull’argomento, cosa che in sostanza fa l’avv. Luigi De Lisio, ossia il referente provinciale di Italia Nostra,, che su questa faccenda ha preso, insieme al sodalizio da lui rappresentato, una sua posizione netta con una nota al Sindaco, e il seguito opera di un lavoro a più mani tra i vari componenti del Comitato: ”Noi non abbiamo fatto nulla di speciale in questa fase che è, e rimane ancora interlocutoria, dove le comunità sono state tagliate fuori dal Piano Regionale Rifiuti che non ha tenuto conto dello Status Quo esistente, con delle forme di pubblicità sul BURC poi, che non consentono la partecipazione reale dei cittadini. Spero che i mezzi d’informazione veicolino bene e polifonicamente le notizie in questione, dando spazio non solo alle giustificazioni del Sindaco ma pure ai cittadini ed ai Comitati coinvolti, inoltre auspico che riprendiate voi giornalisti presenti anche la vetusta problematica della discarica sopra la località “Castelluccia”, che è una “bomba ecologica” alle porte del territorio di Eboli e Battipaglia!”
Subito dopo la relazione dell’avv. De Lisio, il microfono scivola nelle mani del Prof. Erasmo Venosi, vera mente scientifica del Comitato “Eboli dice NO”, il quale in abbrivio di intervento,ha sottolineato come il nostro territorio fosse il meno indicato a tali delocalizzazioni industriali: ”La Regione Campania ha approvato nel 2005 un piano generale di risanamento della qualità dell’aria, sinora mai attuato, di cui Eboli è uno dei comuni della Provincia ( insieme a Cava dei Tirreni, Nocera Inferiore, Salerno San Marzano sul Sarno e Scafati) da risanare, per lo sforamento di alcuni gas tossici, altamente nocivi alla salute umana e non solo, ed oggi sulla carta secondo la Regione dovremmo coprire come smaltimento l’80% della produzione organica della Provincia di Salerno? Sarebbero buone pratiche invece, attraverso un regolamento connesso del traffico veicolare, limitare le PM 10, ossia le polveri sottili. Adesso il 29 gennaio ci sarà una Conferenza dei Servizi Decisoria che dovrà stabilire la concessione integrata ambientale, con un progetto di un nuovo enorme opificio nell’area PIP, il cosiddetto progetto Sarim, la quale società ha già ottenuto la verifica positiva di impatto ambientale!”
Venosi continua con lo specificare che vi è una manchevolezza dei titoli di coerenza, di vari studi tecnici che non vengono completati da parte della Regione, dunque la VIA (Verifica Impatto Ambientale) oltre al riferimento regionale nell’esecuzione degli studi, a vecchie normative superate nella materia, e che ci si dimentica dei quasi 30 impianti insistenti (27), tra pubblici e privati, per complessivi 2 milioni di tonnellate di rifiuti potenzialmente trattabili insistenti in zona. Senza contare del pericolo del percolato, ossia il liquido che si forma in una discarica esposta all’azione delle acque meteoriche che scivolano lungo le falde acquifere, per esempio l’ex discarica di Grataglie. L’esimio Cattedratico ebolitano preannuncia agli astanti, la prossima ufficializzazione di un Convegno sul tema del rischio connesso ai rifiuti, da tenersi dopo l’Epifania sempre ad Eboli con esperti del settore, annesso un prospetto epidemiologico inerente al rischio dei rifiuti, auspicando nel medio periodo uno screening serio da demandare a professionisti della materia: “Altra iniziativa in cantiere, un Biomonitoraggio del territorio, ossia delle analisi da effettuare su “organismi sentinella” come: pesci uccelli, mammiferi, e monitorare il grado di tossicità (vedi sempre le PM 10 ed altri composti chimici) rinvenibile nei tessuti degli animali, i quali entrano in virtù di vari passaggi nel ciclo alimentare. L’Arpac (Agenzia Regionale dell’Ambiente Campania) invece fa controlli mirati e non esaustivi, sui quali purtroppo non possiamo farci troppo affidamento, bisogna garantire un “post mortem” delle discariche che sia compatibile con il territorio, fatto questo si dovrà giocoforza interloquire con gli Enti preposti sovraordinati!” Termina Erasmo Venosi:”Faremo una denuncia alla Commissione Europea per quella famosa Valutazione Ambientale Strategica (acronimo VAS) la quale non è stata ancora conclusa, dunque ogni valutazione amministrativa è nulla senza di essa, dunque viene meno il Piano Rifiuti regionale e vengono di conseguenza meno i fondi FESR europei 2014-20, poi ci sta una legge nazionale la 155 del 2010, che obbliga a mantenere o migliorare la qualità dell’Ambiente nelle varie zone della Penisola, pertanto i rifiuti vanno certamente gestiti, ma con piccoli impianti onde evitare l’effetto negativo, che sembra predestini alcuni territori a divenire dei ricettacoli di altri!”
Si conclude senza timor di smentite, un’altra bella pagina di partecipazione civica eburina, forse di nicchia, ma esistente ed in pieno fermento, che va oltre gli sterili e desueti steccati ideologici e partitici, con una sana riscoperta dei valori dell’associazionismo di base incanalati in battaglie di coscienza civile attiva, cosa che denotiamo, dolendocene, mancare ancora nei Partiti di Governo e nei Sindacati cosiddetti confederali, abulici ed ancora assenti, ma attenti a non disturbare il “Manovratore del vapore”, pensando temiamo, molto di più ai loro particolari e meschini interessi di bottega. Cosa ci aspettano i prossimi mesi? Ebbene è difficile a dirsi! Ma si sa che in Italia nel bene e nel male, nei meandri del diritto processuale si annida sempre un ricorso, un’ opposizione, insomma uno stucchevole gravame procedurale il quale allunga l’attesa e sembra non far mai chiarezza sul da farsi, se non “a Babbo morto”, come antico, italico, brocardo insegna.
Ma la caparbietà registrata questo sabato mattina dal Comitato “Eboli dice No” e dalle sigle in esso confluite, fa ben sperare per le collettività interessate alla problematica in oggetto, che sicuramente possono da adesso contare su dei veri e propri “bastioni”di legalità, a tutela dei loro interessi legittimi, presenti e futuri. Consentiteci inoltre in fase di congedo, di riaffermare con veemenza che POLITICAdeMENTE starà sempre a fianco, supportando le iniziative di tutti coloro che si battono per la legalità e la perequazione sociale, contro i prepotenti di turno che abbondano in ogni epoca, di cui la nostra non fa di certo eccezione.
Eboli, 24 dicembre 2017