16 dicembre 2017, ore 18.45, Teatro Giuffrè, Centro Sociale Battipaglia, Prima Edizione del Premio Ezio Maria Longo Città di Battipaglia.
Il premio che ha ottenuto anche il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno e del Comune, nasce dall’iniziativa del Centro Socio-Culturale “Ezio Maria Longo”, si pone l’obiettivo attraverso il ricordo del medico e politico battipagliese accrescere il senso della comunità e il valore dell’impegno sociale.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Il 16 dicembre 2017, alle ore 18.45, presso il Teatro “Aldo Giuffrè” del Centro Sociale di Battipaglia, di Via Guicciardini, si terrà la Prima Edizione del Premio Ezio Maria Longo Città di Battipaglia. Nel corso della cerimonia, vi saranno degli intermezzi musicali, narrazioni poetiche e rappresentazioni teatrali.
Il “Premio Ezio Maria Longo – Città di Battipaglia” – si legge nella nota del Centro Socio-Culturale “Ezio Maria Longo” promotore dell’iniziativa – è un’iniziativa culturale che nasce nella città di Battipaglia nel 2017, nel trentennale della scomparsa del dott. Ezio Maria Longo, medico e politico, fra i fondatori del locale Nucleo della Protezione Civile, che si è sempre battuto, durante la sua pur breve esistenza, a favore delle persone emarginate e più deboli, attraverso un impegno sociale e una passione civile fuori dal comune.
L’obiettivo primario è quello di poter contribuire alla crescita della nostra comunità, in un’epoca di grandi contraddizioni e ingiustizie, attraverso il riconoscimento dell’impegno e dell’esempio di quelle personalità locali e nazionali, esempi viventi di un’esistenza improntata a favore degli altri e sicuri punti di riferimento per le giovani generazioni.
Il ricordo dello spessore umano, professionale e politico, di un figlio della nostra terra deve poter riaccendere speranze e nuovi orizzonti di senso. In un periodo storico ove pare si sia persa traccia del valore di una convivenza civile e sociale in grado di garantire adeguati spazi di incontro e confronto, di condivisione aperta e leale, di scambio e arricchimento culturale, è doveroso rammentare a questa comunità e soprattutto, alle generazioni a venire, che uomini straordinari hanno saputo praticare con fede e dedizione ideali di solidarietà e comunione in sostegno degli emarginati, degli esclusi, dei più deboli.
Ezio Maria Longo ha saputo, in questa città, essere un degno rappresentante delle istituzioni e l’amico fraterno del viandante, del bisognoso. Ha saputo convincere con eleganza e stile, ha saputo fallire e ricominciare, ha saputo stare da una parte sola e rimanendoci ha saputo elaborare e accogliere nuovi convincimenti, nuove ragioni.
La sua infinita disponibilità, l’estremo senso del dovere, la sua ricercatezza persuasiva nei pubblici dibattiti, il suo impegno politico e sociale, la sua cristallina visione della vita spesa di fianco ai suoi concittadini, il ricordo dei suoi interventi e delle sua azioni, la sua profonda onestà intellettuale, hanno contribuito a rendere fulgido il suo esempio che oggi va restituito a questa comunità in tutta la sua grandezza.
E’ stato un uomo di destra, quando la destra sociale, quella vera, più che di contrapposizioni formali e sterili, si preoccupava di arrivare al fondo dei problemi. Una destra che faceva gruppo, che teneva insieme. Che si sforzava di comprendere i disagi e le tensioni, le ragioni del dissenso, i motivi di un accordo. E lui, il caro Ezio, uomo colto e brillante, sapeva cogliere lo scintillio di una passione, che è stata intensa e pulita, nel braccio che porgeva al suo stimato avversario.
Ciascuno di noi è chiamato a fare scelte che ci pongono di fronte a mille dubbi, che ci impongono timori, che suscitano perplessità. Ezio, il nostro caro amico, figlio della città di Battipaglia, non ha mai arretrato di un millimetro: il cuore ha sempre ragione.
Di quelle ragioni fatte di silenzi e pensieri, di tumulti. Di decisioni travagliate, sudate, sofferte, ma alla fine prese e condotte in porto.
Ecco, se Ezio fosse ancora vivo avrebbe dimostrato che dall’altra parte dello steccato non vi è mai un nemico da abbattere, ma questioni da risolvere. E che il tuo modo di affrontarle, pur diverso dal mio, pur distante dal mio, può servire a fare sintesi, a mostrare un percorso, a lasciare una traccia.
Se fosse vivo, avrebbe avuto modo di insegnare come si fa a rimanere sul piano politico seppure fronteggiando un contraddittorio spinoso, senza infierire, senza sferrare colpi bassi, senza scatenare il fango delle maldicenze, senza imbrogli, senza inganni, senza ipocrisia, senza interessi.
Perché hai voglia a dire che il mondo va da sé, che siamo tutti uguali, che il pensiero è debole e il nichilismo imperante, il dott. Ezio Maria Longo avrebbe semplicemente detto che ci vuole coraggio a vivere, che ce ne vuole di più a farlo caricandoti sulle spalle anche tutte le miserie umane. In fondo, ciò che rimane ai posteri è lo schizzo del suo sguardo fiero e beffardo, lo sguardo di un patriota, di un uomo che di questa città voleva farne un posto migliore. Per tutti.
Battipaglia, 6 dicembre 2017