Allarmante denuncia dell’Associazione “Noi tutti liberi…” sulle condizioni del Fiume Tusciano ridotto ad uno sversatoio.
Presentata denuncia ai CC: sotto accusa in primis gli scarichi dei Frantoi. L’avv. Luciano Ceriello Presidente di Noi Tutti Liberi e Partecipi, sull’inquinamento del fiume Tusciano, sprona le istituzioni competenti e la società civile battipagliese. Ceriello: “Il fiume come l’intera natura, non possono difendersi da sole ma spetta a noi farlo: salviamo loro per salvare noi stessi ed il nostro futuro!”
di Marco Naponiello per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Il Fiume Tusciano nei suoi 37 km di lunghezza che partono dal monte Polveracchio e con un rispettabile bacino idrografico di 42 km, da diversi anni è divenuto un sorvegliato speciale, un “ammalato” ambientale che da ricchezza per i territori che attraversa si è trasformato in portatore di miasmi venefici ed acque malsane.
A farne le spese maggiori, di questo che senza dubbio di smentita, è divenuto un vero e proprio disastro ambientale, l’ennesimo per la Regione Campania, sono le comunità istanti nella città di Battipaglia e le frazioni viciniori. In particolar modo chi ha la sventura di dimorare lungo gli argini del corso d’acqua subisce da tempo gli effetti sgradevoli della sua presenza: olezzi nauseabondi, acque torbide di colore marrone scuro ed assenza completa di fauna fluviale e dei volatili che biologicamente sostano intorno il letto del fiume.
Lo sconcerto e la rabbia dei cittadini battipagliesi nei primi momenti sono stati sostituiti da un moto di cittadinanza attiva, di cui già in epoca commissariale l’associazione – organizzazione politica, Noi Tutti Liberi e Partecipi, del Presidente e fondatore Luciano Ceriello, se ne è fatta originariamente carico con denunce sulla stampa, incontri con le istituzioni prefettizie che reggevano il Municipio, ed infine attraverso una campagna di sensibilizzazione sulle pagine “social” dell’associazione stessa.
Ma adesso la misura è colma ed il presidente Ceriello ha depositato in data 6 u.s. alla Caserma dei CC una denuncia contro ignoti per disastro ambientale (fascicolo che passerà come da codice alla Procura della Repubblica), ultimo atto fino al momento di una serie di iniziative, come le due istanze protocollate al Comune tra la fine di ottobre e inizio novembre, rimaste ad horas inevase, da parte dell’Amministrazione capitanata dalla Sindaca Cecilia Francese in tandem per la faccenda con l’Assessore all’Ambiente Stefania Vecchio. Si era infatti richiesto in entrambe le occasioni la costituzione immediata di un tavolo tecnico con i Sindaci limitrofi di Acerno e Olevano sul Tusciano, i cui territori sono bagnati anch’essi dal Fiume e di Montecorvino Rovella, dove scorre il torrente Cornea il quale poi affluisce nel Fiume “incriminato”. Sotto la lente di ingrandimento del sodalizio, vi si staglia una strana coincidenza temporale tipica di questa stagione, ossia la raccolta e la frantumazione delle olive nelle industrie locali del settore, che si ripete da anni sempre e solo in questo periodo, circostanza che mette in sospetta correlazione il cambio di colore dell’acqua con la lavorazione nei Frantoi, che avviene ribadiamolo, prettamente in queste tipiche settimane autunnali.
“Da alcuni anni tra la metà di ottobre e quella di novembre le acque del fiume Tusciano, che nasce sui monti di Acerno e attraversato il territorio giunge a Battipaglia e di li sbocca in mare, si colorano di un anomalo colore ambra scuro che in alcuni casi diventa quasi nero” – esordisce la nota dell’Associazione – Laboratorio politico “Noi Tutti Liberi e Partecipi”, presente oramai su tutto il territorio provinciale con ben una dozzina di circoli, denuncia pubblicamente ripetiamolo, come documentato con accuratezza da diversi servizi e note postate su questa testata giornalistica https://www.massimo.delmese.net/?s=noi+tutti+liberi+e+partecipi+tusciano – – da anni procede tale inverecondo e perdurante scempio ambientale!”
“Un arco temporale, che è lo stesso da anni, ove la colorazione assunta dalle acque – rimarca con una arguta evidenziatura il comunicato stampa – mette in sospetta correlazione quanto si verifica con la lavorazione e trasformazione delle olive, che avviene non solo a Battipaglia, ma anche in opifici situo nei comuni a monte Acerno ed Olevano senza considerare Montecorvino Rovella, attraversato dal Torrente Cornea che poi confluisce nel Tusciano!”
“Esposti, richieste di intervento al Comune si sono susseguiti. Il Presidente Ceriello opera un rapido excursus dei fatti e degli atti che hanno preceduto tale presa di posizione – Nel 2016 il dott. Gerlando Iorio, Commissario a Battipaglia ricevette l’Associazione ed avviò una serie di verifiche sulle acque del Fiume e sul suo percorso nel territorio di Battipaglia, che portarono a scoprire scarichi di attività produttive e di abitazioni, ma i controlli , che pure portarono a risultati importanti, giunsero dopo la metà di novembre, dopo il periodo di massima trasformazione delle acque e non si riuscì pertanto a scoprire i colpevoli di questa violenza ciclica al Fiume!”
Il Presidente del sodalizio sottolinea con profili di gratitudine la sensibilità degli organi prefettizi verso la tragedia ambientale che si andava consumando nel Territorio: “Ci fu attenzione vera alle nostre denunce, tanto che fu realizzata un’attività importante di indagine sul territorio attraversato dal Tusciano!” Anche quest’anno davanti alo scempio delle acque del fiume , così’ come negli anni passati, abbiamo richiesto l’intervento del Comune e l’Associazione con atti protocollati il 20 ottobre e poi il primo novembre, ed il 6 novembre.” Difatti l’Avv. Luciano Ceriello, Presidente del laboratorio politico, ha presentato denuncia il 6 u.s.. correlata da svariate foto e altra documentazione al Comando di Compagnia dei Carabinieri di Battipaglia.
Luciano Ceriello tiene di contro ad evidenziare l’atteggiamento dell’Amministrazione guidata dal giugno 2016, dalla Sindaca Cecilia Francese: “Ci saremmo aspettati, non dico di essere convocati come fece il dott. Gerlando Iorio, ma almeno una risposta sulla mail indicata nelle due richieste protocollate, o comunque un comunicato stampa da parte dell’amministrazione, che con l’Assessore Vecchio sentito verosimilmente il 4 novembre dal giornalista de “Il Mattino” dopo le denunce dell’associazione, articolo apparso il giorno 5, ha affermato che sono stati fatti controlli e che sembrerebbe quanto realizzatosi trovare causa fuori dal territorio di Battipaglia. Nulla specificando su i tempi e sulle modalità, con un “sembra che” lascia perlomeno perplessi.
“Nella seconda richiesta di intervento protocollata il giorno 1 novembre – continua la loquace nota acclarando gli ultimi passaggi verso le istituzioni cittadine – abbiamo chiesto la convocazione da parte del Sindaco di Battipaglia di un tavolo urgente con i sindaci dei Comuni di Acerno, Olevano, territori attraversati dal fiume e di Montecorvino Rovella, che è attraversato dal torrente Cornea che poi confluisce nel Tusciano. Ora a distanza di giorni l’amministrazione sui quotidiani locali ha manifestato la volontà di convocare questo tavolo, il problema deve essere fatto oggetto di interventi nell’ambito del Contratto di Fiume!”
Ed ecco il classico colpo di teatro, ci sarebbe secondo indiscrezioni un video, dunque una prova documentale che inchioderebbe almeno un responsabile: “Sul quotidiano “La Città” del giorno 8 novembre un giornalista parla di un cittadino di Montecorvino Rovella, un utente di Facebook il noto social network, che afferma di aver girato un video dove si vede il titolare di un frantoio sversare i residui della lavorazione nel torrente Cornea , che il primo renderà pubblico. Se così fosse, e verrà individuato l’imprenditore disonesto, vuol dire che l’associazione ha visto giusto individuando tra coloro che trasformano le olive il colpevole di questo disastro ambientale!” Ma anche qui l’Avv. Luciano Ceriello tiene a precisare:” E’probabile che non sia il solo sversamento illegale e nel caso si individui attraverso il video la persona ,non far cessare l’opera di controllo e le verifiche!”
L’avv. Luciano Ceriello lancia sul declinare di intervento un invito generale che ripeterà di qui a poco:”Bisogna intervenire subito individuando, chi ha violentato e violenta ancora il Tusciano uccidendolo. Un fiume non è solo acqua che scorre. Un fiume è un ecosistema fatto non solo da pesci, ma da tante forme di vita, che nella sua meravigliosa completezza ed autosufficienza porta vita ed è fondamentale per l’ambiente. Tutto ciò viene distrutto completamente e diventa morte anche per il mare, per colpa di esseri squallidi , che preferiscono portare distruzione per aumentare i guadagni, risparmiando sulle spese di smaltimento delle loro lavorazioni. Facciamo questa battaglia da anni, spesso, se non sempre come ora, da soli, ma il nostro è un atto d’amore per la natura e l’ambiente. Come potremmo definirci uomini se non ci sentissimo responsabili e non ci impegnassimo?”
“Il fiume, come gli alberi, gli animali – termina stentoreo il comunicato con un accorato appello collettivo il sodalizio battipagliese: l’intera natura, non può’ difendersi spetta a noi farlo, salviamo loro per salvare noi stessi ed il nostro futuro!”
Battipaglia, 11 novembre 2017