La sindaca Francese alla Regione: «Bonavitacola blocchi la procedura di trasformazione dello Stir in impianto di compostaggio».
Si chiede all’On. Bonavitacola di bloccare allo stesso modo di Casalduri le procedure che riguardano il Sito di Compostaggio presso lo Stir di Battipaglia. Ma interrogato il “morto”, il morto non risponde. Peccato. Ma Casalduri è lontano da Salerno, non tocca il “regno” di De Luca. La Sindaca si leghi ai cancelli dello Stir e si faccia arrestare.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Il vice presidente della giunta regionale della Campania, nonché delegato all’ambiente, On. Fulvio Bonavitacola, – si legge in una nota politica della Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese – in una recente intervista ha fatto emergere tutte le contraddizioni presenti in merito alla gestione dei rifiuti in Campania e all’attuazione del nuovo Piano che prevede la trasformazione dell’impianto ex Stir in impianto di compostaggio. Bonavitacola – si legge ancora nella nota – dice di aver bloccato la procedura per il Comune di Casalduni (BN) per la presenza di altri impianti per il trattamento dei rifiuti insistenti su quel territorio sui quali c’erano problemi gestionali.
«Bene ha fatto la Giunta Regionale a sospendere le procedure d’insediamento della nuova struttura in quella realtà – afferma la sindaca Cecilia Francese -. La situazione di Battipaglia è esattamente la stessa. Con un territorio sul quale insistono già numerose altre strutture che operano nel settore dei rifiuti. Completa il quadro il fatto che ci siano gravi problemi gestionali. Si tratta di un dato che è ormai sotto gli occhi di tutti. I miasmi non sono la causa del malessere di Battipaglia, come sembra pensare l’On. Bonavitacola, ma è l’effetto della causa reale della situazione che vivono la nostra città e la Piana del Sele.
L’esistenza di troppe strutture, vecchie e nuove, – prosegue la Sindaca Francese – finalizzate alla gestione dei rifiuti su cui esistono problemi enormi di mancata bonifica o messa in sicurezza e di funzionamento e gestione. Il vice presidente della Regione Campania blocchi la procedura anche per Battipaglia. Si sono preoccupati giustamente di quella realtà in provincia di Benevento, non si motiverebbe un comportamento che si presenta come il trionfo della logica dei due pesi e due misure.
Noi – aggiunge ancora la Sindaca di Battipaglia – chiediamo l’immediata sospensione delle procedure anche per la terza città della provincia di Salerno. Se le procedure sono state bloccate per la presenza di altri impianti sul territorio di Casalduni ebbene allora le procedure vanno bloccate anche per Battipaglia. La nostra città ha sul proprio territorio l’impianto ex Stir ormai da anni, almeno sei impianti privati che gestiscono i rifiuti e che creano numerosi disagi. E per non parlare dell’impianto di compostaggio di Eboli che è praticamente a ridosso del nostro territorio.
Battipaglia ha tutte le caratteristiche, così come ha detto Bonavitacola per Casalduni, – prosegue la Francese – per non ospitare il mega impianto di compostaggio. Il vice presidente della Regione, che siamo certi ha a cuore i cittadini della Piana del Sele, intervenga subito. Anche per evitare il tracollo economico di una area, già duramente colpita dalla crisi industriale con la chiusura di numerose fabbriche, caratterizzata da una agricoltura di qualità che rischia di essere messa in ginocchio non dagli effetti della crisi ma dal fatto che l’intera piana corre il rischio di essere trasformata nella pattumiera della provincia con effetti devastanti.
Quando l’amministrazione, i comitati ed i cittadini di Battipaglia, chiamano tutti i comuni della Piana e chiedono alla Giunta Regionale di rivedere la scelta del sito di compostaggio nella nostra città nel cuore della realtà agricola, – conclude Cecilia Francese – lo fanno non in una logica campanilistica, ma guardando alle prospettive economiche di una intera area che se opportunamente valorizzata, potrebbe diventare il volano motore dell’economia dell’intera provincia di Salerno».
Purtroppo per Cecilia Francese e per Battipaglia, Eboli e la Piana del Sele, Casalduri è in provincia di Benevento lontano da Salerno, ed è inutile rivolgersi a Bonavitacola, anche perché è stato proprio lui ad accellerare sul progetto, sul Bando e sull‘Assegnazione, e poi l’impianto è della Società Ecoambiente una partecipata della Provincia di Salerno e quindi gestibile sia nella scelta del managenent e sia nella gestione dell’impianto, ma anche per coprire anni di lavorazione mal gestita, al di sopra delle potenzialità e un impianto obsoleto, che tra l’altro come è stato rilevato nei sopralluoghi congiunti presentava diverse criticità e rotture di macchinari.
Più che chiedere di bloccare le procedure, ormai avviate e purtroppo nella ipotesi di un blocco vi sarebbero richieste di risarcimento milionarie per mancanza di change da parte della ditta aggiudicataria, sarebbe giusto chiedere a Bonavitacola, che danni si sono procurati all’ambiente e quali alla salute dei cittadini di Battipaglia ed Eboli per il cattivo funzionamento dello Stir, e che ruolo hanno avuto la “disinteressata” Provincia, l’Arpac, la Regione e perché il silenzio di alcune Istituzioni che al contrario avrebbero dovuto far scattare ben altre procedure, è durato e dura ancora rasentando l’omertá più assoluta che accresce il sospetto riguardo al business e il marciume che gira intorno alla monnezza.
Intanto la Sindaca Francese ha concordato con le varie Associazioni e il Comitato Spontaneo “No all’Impianto di Compostaggio a Battipaglia” le date della “protesta”, protesta per non chiamarla “Sciopero generale cittadino” evitando così di urtare la suscettibilità della Prefettura, della Questura, ma riducendo nei fatti l’impatto di uno sciopero che oltre a sfilare per le principali strade per parteciparlo alla Città dovrebbe recarsi fino all’ingresso dello Stir e fare quelle domande ad alta voce al sordo Bonavitacola e al suo Capo, ma anche per consegnarle alla Procura della Repubblica, perché faccia chiarezza su tutte quelle criticità e faccia giustizia su tutte quelle mancanze che avrebbero determinato una drammatica condizione che attribuisce ai cittadini di quelle Aree un’aspettativa di vita inferiore di due anni rispetto a quella nazionale e una percentuale preoccupante al si sopra della media nazionale di insorgenze tumorali.
Se la vita ha un valore, anche una sola dovrebbe essere salvaguardata e Bonavitacola e il suo Capo che sta cospargendo di mennezza Pontecagnano con l’impianto Biomasse di Scavate Case Rosse, e nella Piana del Sele trasferire tutta la Mennezza, ivi compreso le Fonderie Pisano, insomma tutto quanto non deve essere allocato a Salerno, poi se qualcuno muore: chi se ne fotte.
Lo “SCIOPERO GENERALE CITTADINO” e non corteo di protesta, e questo lo devono capire tutti, Sindaca Cecilia Francese in testa, le opposizioni e il Partito della “Filiera Istituzionale“, a Panico, Sillitti, Petrone e Battista del Comitato spontaneo, se non si concluderà con il legarsi ai cancelli dello Stir fino a farsi arrestare (POLITICAdeMENTE ci sarà), non si otterrà niente di niente se non bugie su bugie e Bonavitacola pare le sappia dire veramente bene e in quantità industriali.
Battipaglia, 9 novembre 2017