Morire a Eboli, tra “Sacro” e “Profano” ma nel rispetto dei vivi e dei morti.
Paolo Polito sulla ormai nota questione della sepoltura autorizzata al di fuori delle “mura cimiteriali” di una defunta di religione musulmana: «La sacralità del Cimitero è come la sacralità della vita: è un principio laico».
di Paolo Polito
già Consigliere Comunale della Città di Eboli
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo, le riflessioni laico-politico-religiose di Paolo Polito, il quale interviene sulla vicenda della sepoltura di una cittadina ebolitana di religione musulmana e origine marocchina sepolta su richiesta dei familiari e per mezzo di una Ordinanza sindacale, nel Cimitero Comunale di Eboli in un’area al di fuori della Cinta Muraria.
«La Fatwa consiste nel parere espresso e reso pubblico da una riconosciuta autorità religiosa su temi inerenti la conformità all’etica islamica di svariati aspetti della vita sociale, della politica, dell’economia o della sfera individuale o familiare del credente. La Fatwa, in genere, riguarda nuovi casi, che non sono stati affrontati nei dettagli dal Corano o dalla Sunnah (Tradizione Profetica), che rappresentano le due fonti fondamentali della legislazione musulmana.
Fatwa n. 21 (Second Collection, III Session) Sulla sepoltura di un musulmano in un cimitero non musulmano. Vi sono principi legali certi concernenti la morte dei musulmani cosi come lavare il corpo, avvolgerlo nel suo sudario, recitare le preghiere Janazh (rituali) per lui e seppellirlo in cimiteri musulmani. Questo perché i musulmani hanno la propria via di sepoltura e preparazione della tomba, cosi in semplicità, verso la Qibla (lett. «orientamento» verso la Mecca), evitando l’imitazione dei politeisti.
E’ risaputo che ogni comunità religiosa ha il proprio cimitero, gli ebrei hanno i loro cimiteri cosi come i cristiani e i pagani; perciò è naturale che i musulmani abbiano anche loro il proprio cimitero. I musulmani vivendo in un paese non musulmano possono trovare, attraverso canali appropriati, il proprio cimitero, qualora sia possibile e questo renderebbe dignitosa la loro presenza e preserverebbe la loro personalità. Se essi non riuscissero ad avere il loro cimitero almeno separato, avrebbero un piccolo posto dentro un cimitero non musulmano in cui seppellire i loro morti.
Se entrambe le alternative non sono disponibili e un musulmano muore, egli potrebbe essere sepolto ovunque sia possibile anche in un cimitero non musulmano, Allah non pesa sulle possibilità di una persona. Seppellire un musulmano in questo caso nel cimitero di non musulmani non gli provocherebbe alcun torto, quello di cui beneficerà il musulmano nell’aldilà saranno lo sforzo e le giuste azioni, e non il piccolo posto dove egli è sepolto …
Ordinanza sindacale (Eboli) n.245 del 16.10.2017
L’Ordinanza è stata emessa a seguito di specifica richiesta, recante le seguenti motivazioni:
“… in relazione alla mancanza di un luogo di sepoltura che rispetti i precetti musulmani – luogo esterno alle mura cimiteriali – per la sepoltura della congiunta A.F., ebolitana di origine marocchina che risiedeva in Italia da 36 anni, che aspetta di essere sepolta da circa quattro giorni, conservata in una bara non zincata e necessita dunque di un’immediata sepoltura
chiedo
che venga seppellita in un apposito spazio che rispetti i precetti della religione islamica.”
Ciò premesso, non mi interessa di sapere se il privato possa essere perseguito penalmente ai sensi dell’art.483 c.p. (Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico), ovvero se possa esserlo il pubblico ufficiale ai sensi dell’art.480 c.p., anziché per abuso d’ufficio o per violazione della normativa in materia sanitaria o di polizia mortuaria.
Mi interessa, piuttosto, rilevare che ogni sforzo di integrazione rischi di trovare contrapposizione in una paradossale discriminazione razziale post mortem. Questa forma di integralismo, con la quale si vuol far credere che è fatto divieto ai musulmani di essere seppelliti “insieme agli infedeli”, non ha fondamento di verità e non appartiene alle profezie di Maometto (che Iddio lo benedica e l’abbia in gloria), il quale dice:
“In verità, prima o poi, ciascuno di voi giungerà ad un luogo profondo quattro cubiti, dove starà fino al giorno della resurrezione”.
Io non so se la povera defunta è stata seppellita alla profondità di quattro cubiti, e non so se il suo capo è rivolto a sud-est verso La Mecca (mi pare improbabile che possa “vedere” La Mecca, considerato che non è in campo aperto, ma in un angusto spazio di pochi metri quadrati); quello che so è che l’area cimiteriale destinata alle sepolture, nel rispetto delle leggi sanitarie e di polizia mortuaria, è quella che sta all’interno delle mura perimetrali di ogni Cimitero.
Il Cimitero, a differenza di ciò che comunemente si pensa, non è un luogo sacro, così come inteso nel passato; esso, infatti, appartiene al demanio ed è destinato alla sepoltura di cittadini e residenti di ogni confessione religiosa, oltre che degli atei, ovviamente.
La sacralità del Cimitero è come la sacralità della vita: è un principio laico».
Eboli, 26 ottobre 2017
Sono d?accordo con Paolo Polito.Il Cimitero è un “Luogo Laico”!L’Integrazione è fondamentale tra le Genti di diversa Cultura e/o Religione, ma l’Integrazione è anche rispetto per le Regole del Paese in Cui si vive e non pretendere che un Popolo, una Nazione modifichi unilateralmente le Proprie!
Utilizzare alcune vicende Umane, strumentalizzarle addirittura, facendole passare per “Atti di Civiltà” è vergognoso!La Civiltà, la Democrazia,sono tali solo se c’è il Rispetto Reciproco. Integrazione è anche sapersi ” Adattare” al modo di vivere del paese in cui ci rechiamo per diletto e/o per lavoro!
Caro dott. Polito, la sua riflessione di carattere storico/religioso e’di uno spessore troppo alto per i nostri amministratori. Ma ha capito che chi prende provvedimenti cosi’ balzani come far costruire una struttura degna di un pollaio a ridosso del muro di cinta del cimitero, utilizza in continuazione il termine integrazione senza,probabilmente, averne minimamente capito il significato. Lei parla di Fatwa, Corano, ecc. questi un libro non lo hanno mai aperto …