Dopo le relazioni dei promotori Infante (PD), Conte (MDP) e Fornataro (Noi Tutti) si è aperto un lungo e tormentato dibattito.
Unanime rigetto per la logica sedimentata del ghetto, si riparte con progetti fattibili di rilancio sociale ed economico delle due aree e si trova la quadra, ma le delibere di indirizzo le vota solo la Maggioranza. Il Sindaco Cariello: ”Stiamo lavorando per il rilancio delle due aree e mi dispiace che non si sia trovata una unità di intenti!”
di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI- Terzo ed ultimo appuntamento del trittico consiliare che ha interessato il periodo che va dal 16 ad oggi 23 ottobre, un tour de force politico a riprova di quante problematiche collettive siano messe in agenda e bisognevoli di una celere risoluzione, cui il parlamentino ebolitano è tenuto a discuterne per poi produrre responsi di profilo amministrativo.
Stasera si chiude dicevamo, dopo l’area PIP e il Consuntivo 2016 oltre alla ricognizione delle società Partecipate, con un ennesimo Consiglio monotematico riguardante stavolta due aree dell’agro ebolitano, le quali da traino dello sviluppo sono divenuti nel corso dei decenni sinonimo di degrado ed abbandono, ci riferiamo all’area ex Apoff (il rudere di opificio industriale) e San Nicola Varco (zona della Stazione ferroviaria ed Interporto), due vulnus nella coscienza collettiva cittadina che gridano “vendetta” da diversi anni.
Il primo punto inserito nell’ordine dei lavori, voluto dal PD e dal suo capogruppo Pasquale Infante col beneplacito delle opposizioni compatte (F.I., Eboli 3.0 e MDP) esponente di peso della politica ebolitana oltre che referente elettorale di quelle zone interessate, riguarda l’ex opificio Apoff https://www.massimo.delmese.net/?s=apoff, il quale presenta ancora delle emergenze riguardanti la sicurezza, dove una disperata umanità straniera, sfruttata anche in loco dai caporali, aveva trovato in essa un ricovero di fortuna e viveva in troppi casi di espedienti, in un humus fatto di aberrante abbrutimento. Dunque si pone il quesito di come reinventare un futuro per il suo reimpiego, una destinazione confacente ai tempi attuali. Si era parlato, solo dopo una essenziale bonifica dell’area dall’eternit (amianto) di una “Fabbrica delle arti e dei Mestieri”, o inserirla in un progetto a fini sociali – rieducativi, come un Istituto di fine pena. Inoltre recuperare questa area del nostro territorio significherebbe non solo risolvere gli annosi problemi ma anche ridare dignità e decoro alle popolose ed operose periferie, che vivono da tempo un profondo stato di insicurezza, di degrado ed abbandono generalizzato.
Il secondo punto è quasi speculare al primo per quel che riguarda l’emergenza socio-ecologica, ma differisce perché inerente la Stazione Ferroviaria di san Nicola Varco, divenuta da 10 anni soltanto un’area di transito dei convogli ed in misura minore il mai completato Interporto logistico agro-alimentare alla prima territorialmente accluso: due occasioni sprecate, due volani potenziali di crescita mai realizzatesi. E qui il ragionamento si sdoppia in due tronconi, il primo inerisce la volontà di una associazione provinciale la quale ha una sede anche nella nostra Città, ci riferiamo a Noi Tutti Liberi e Partecipi, fondata da Luciano Ceriello nel 2013 e presieduta qui ad Eboli da Vincenzo Fornataro, (richiedente in tandem a MDP con capogruppo Antonio Conte del punto all’Ordine del Giorno, che segnatamente cristallizzerà quest’ultimo il suo intervento maggiormente sul Mercato Ortofrutticolo) che della rinascita dello scalo ferroviario, senza temi di smentite e con prove documentali tangibili ne ha fatto da oltre un anno a questa parte, la “mission” sociale primaria, investendo moltissime energie per contro dei suoi iscritti, che si son fatti carico di quest’impresa https://www.massimo.delmese.net/?s=stazione+di+san+nicola+varco+noi+tutti. Pertanto si staglia una primogenitura nel merito che si è consumata con un Convegno sul tema nella Galleria Ritz il 20 maggio scorso, ed è continuata con sopralluoghi collettivi e pubbliche prese di posizione. Il felice capoverso della faccenda in oggetto, invece riguarda una rinascita locale e parimenti nazionale delle formazioni sociali (art 2 Cost.), le classiche associazioni per intenderci come Noi Tutti Liberi e Partecipi, che in un momento di crisi dei Partiti tradizionali riprendono vigore come sodalizi di base di una comunità, e che ad essa fanno da megafono, come postulatrici dei bisogni da soddisfare nei confronti degli amministratori pubblici.
Con 21 presenti e 4 assenti, inizia a relazionare sul primo punto ossia Area ex APOFF – Discussione. Indirizzi uno dei proponenti della serata, Pasquale Infante, capogruppo del Partito Democratico, che ricorda alla platea lo sgombero dell’ex opificio nel 2016, la bonifica della zona che deve essere ultimata e il pericolo amianto, il famoso eternit che costante incombe sul sito in discussione: “..a questo si aggiunge anche un rischio di ordine pubblico, infatti hanno vissuto in quella zona molti extra-comunitari dediti a delinquere, in una ambito dove stanziano 11.000 imprese agricole, che producono eccellenze riconosciute in tutto il mondo, come: la mozzarella di bufala, la 4° e 5° gamma dell’ortofrutta ed il Floro-vivaistico, dando lavoro a 14.000 addetti e fatturando oltre 300 ml di €, facendo si che esse rappresentino il 14 per cento del PIL regionale! – Infante ha posto l’accento sul sentimento collettivo di abbandono in cui versano le popolazioni, incoraggiando l’Amministrazione in una bonifica ecologica e sociale dell’area, in attuazione ai sensi ed effetti della legge 109/’96 che obbliga le amministrazioni di appropriarsi di aree confiscate e riutilizzarle a fini sociali, proponendo alla platea una grande zona verde, un parco giochi e relax per bambini e famiglie, e conclude: – Si ascolti la società civile, le sue istanze, i suoi bisogni, sia dia dignità alla popolazione e decoro alle zone che versano in questo stato di abbandono da tanti anni!”
Per Antonio Conte capogruppo MDP, relatore del secondo punto ossia: Area San Nicola Varco: Discussione – Indirizzi, oltre ad auspicare un deliberato condiviso tra le varie forze assise, ricorda le vicende di quello che doveva essere il Mercato ortofrutticolo, di competenza sin dagli anni ’70 del Ministero delle Finanze e successivamente passato alla Regione Campania: ”lo so che si ritiene l’area di pertinenza del Ministero dell’Agricoltura, errando, e rammento come anche il nostro Ente ne fosse comproprietario e il Consorzio creato per l’occasione fu presenziato da un ex nostro sindaco Pino Di Domenico. Poi ci fu la stagione di Antonio Bassolino governatore e i finanziamenti del Polo agroalimentare, anche questo mai realizzato, con una gara di appalto rimasta lettera morta ed una occasione sprecata per il territorio – Conte ripercorre un altro sgombero, quello iniziato nel 2008 e proseguito anche nel 2013-14, di quel vergognoso Ghetto che ebbe i poco edificanti onori della cronaca nazionale, uno sgombero dicevamo attuato per motivi igienico sanitari, che aveva trasformato san Nicola varco in una maleodorante discarica a cielo aperto. – Ora noi siamo qui a fare delle proposte: La prima è che il nostro Ente compulsi la Regione per terminarne la bonifica e vedere lo stato dell’arte sui finanziamenti per il polo agroalimentare aggiornandolo ai tempi odierni, si potrebbe creare una piattaforma logistica per lo stoccaggio delle merci, nel progetto originale vi erano 10.000 metri quadrati destinati soltanto a celle frigorifere, come riaprire il discorso dell’alta velocità che ora predilige la tratta Napoli – Bari e spostarla verso Reggio Calabria interessando cosi la nostra zona e la stazione ivi allocata, per merci e passeggeri, sarebbe di grande giovamento penso in primis per aziende importanti come la Improsta – e conclude- non sono questi dei sogni, come la possibilità di realizzare un giorno la Città del Sele, ma progetti concreti su cui lavorarci tutti insieme!”
Chiede parola, prontamente concessa dal Presidente dell’assise Fausto Vecchio, il coordinatore cittadino di Noi Tutti Liberi e Partecipi, Vincenzo Fornataro che è tra i promotori della sessione odierna su san Nicola Varco, ed inizia la sua orazione nella quale ha operato in abbrivio un breve excursus del sodalizio da egli presieduto aggiungendo che: “Lo scopo primario della nostra associazione, è quello di risvegliare i Cittadini, nel sentirsi Partecipi e Consapevoli delle scelte Politiche riguardanti la Città e in questo ambito ci siamo occupati di: Sanità, Apoff, Fonderie Pisano ed infine san Nicola Varco e la riapertura della sua storica Stazione ferroviaria (ancora in buona parte funzionante), la quale servirebbe a rammagliare le periferie al centro urbano, ed infine Eboli con le altre realtà della Piana, in modo particolare la litoranea che si tradurrebbe nel rilancio del Turismo, ammodernando al contempo la mobilità con bus ecologici e un terminal che possa deflazionare il traffico su ruote che congestiona le varie arterie attigue! – Fornataro ricorda agli astanti il ruolo storico della nostra Città nel comprensorio, fatto di servizi ed imprese offerti ai residenti dei comuni viciniori (che adesso rischia di essere perso anche con l’incipiente bretella A3 Campagna – Agropoli, che taglierebbe fuori dai traffici tutta la Piana del Sele) che con tali ripensamento dei trasporti il quale passi attraverso la riapertura dello scalo ferroviario, potrebbe servire le migliaia di aziende presenti sul territorio (vedi Improsta ed Outlet Cilento) come Hub logistico e vettoriale di merci in entrata ed uscita. In particolare, per Fornataro, il settore maggiormente interessato sarebbe l’agro-alimentare (ortofrutta, florovivaistico e filiera bufalina) ma parimenti servendo i cittadini e gli studenti delle periferie, i quali avrebbero dei vantaggi innegabili di tempi e di costi, in previsione della utopica, ma forse non troppo, unione dei comuni denominata icasticamente La Città del Sele. Termina il coordinatore ebolitano di Noi Tutti Liberi e Partecipi: “Abbiamo molto apprezzato l’impegno espresso pubblicamente nel dibattito da noi organizzato il 20 maggio scorso alla sala Ritz dal Sindaco in carica sempre sulla riapertura di san Nicola varco e l’intento di organizzare un Tavolo Tecnico con gli enti sovraordinati preposti, auspicando che essa sia stasera la volontà unanime delle forze politiche presentii. E pertanto lanciamo un invito forte al Nostro sindaco Massimo Cariello, a voi Consiglieri di Maggioranza ed Opposizione a far si che ciò si concretizzi, ossia realizzare un volano certo di sviluppo sociale ed economico del territorio: Questo significa per “Noi Tutti” fare Politica!”
E passiamo alle dolenti note, ossia le voci contrarie alle proposte della Maggioranza, ci riferiamo in primo luogo a Giuseppe La Brocca (capogruppo UDC ed eletto nell’agro ebolitano), che stronca il tutto considerandolo un libro dei sogni fatto di cose irrealizzabili, incolpando la politica passata (Rosania – Melchionda) per la tolleranza avuta al riguardo: “Vi sono stati nel corso del tempo sgomberi forzati contro dei poveri disgraziati senza un piano alternativo, senza una seria programmazione ed ancora incombe il pericolo contaminante dell’amianto, mentre questa amministrazione si muove a piccoli, concreti pass,i facendo bene, avendo ottenuto 400.000 euro per la bonifica dell’ex Apoff!”
Per Giancarlo Presutto invece, capogruppo dei Centristi per l’Europa, nonostante qualche volo pindarico della minoranza e ricordando anch’egli il passato turbolento delle due aree, si deve aprire al mondo delle associazioni: “Personalmente sono sempre favorevole alle voci che si alzano dalla città in qualsiasi argomento e trovo utile la discussione di questa sera per poterci confrontare su delle problematiche condivise, come sempre fa del resto il nostro Sindaco, pur ricordando che sono due tematiche simili ma diverse e gli ostacoli perenni che si frappongono alle realizzazioni delle opere dovuti alla Burocrazia!”
Antonio Petrone, del gruppo Consiliare Articolo1-Movimento Democratico e Progressista, dal canto suo mette in evidenzìa come la serata sia un momento di incontro tra le due fazioni assise nell’ assemblea, ricordando al contempo l’importanza strategica: “..per le aziende e le persone, se davvero ci fosse la volontà di riappropriarsi di quelle aree e rilanciarne cosi l’economia, abbiamo messo in tavola delle proposte concrete per agevolare le filiere produttive ed i cittadini!”
Stesso discorso per Pierluigi Merola, presidente della commissione consiliare attività produttive e fedelissimo del Sindaco, il quale riconoscendo la bontà delle proposte e la relativa importanza strutturale delle due specifiche zone chiarisce: “..abbiamo ascoltato con attenzione la relazione del dott. Fornataro di Noi Tutti, la riteniamo un ottima iniziativa, ma non dobbiamo mai perdere di vista le difficoltà riguardanti la burocrazia e gli oneri giuridici, per evitare le strumentalizzazioni del caso!”
Ancora un altro intervento da parte di un esponente della maggioranza è quello di Mario Domini di Ascolto Cittadino – Terra Nostra, eletto anch’egli come La Brocca, Infante e Conte nell’agro eburino, invece il discorso è di taglio negativo. Difatti e parimenti al capogruppo UDC, lo stigmatizza come un libro dei sogni di contro il pragmatismo dell’Amministrazione: “..la minoranza e il mondo associazionistico fanno proposte irreali, le aziende si organizzano da sole nello stoccaggio, inutile creare nell’opinione pubblica altre illusioni su progetti irrealizzabili, concentriamoci su quello che si può realmente realizzare!”
Come di prassi pertanto, tocca al Sindaco Massimo Cariello trarre le conclusioni della discussione, il quale incomincia col biasimare l’assenza di alcuni esponenti della minoranza su un Consiglio da loro richiesto, specifica appresso come queste tematiche non siano lontane dalla Città ma bensì ad esse contigue, nella concretezza delle reali possibilità dell’Ente, e prosegue con la vicenda Apoff, lo sgombero iniziato nel 2008 e le problematiche socio-ambientali ad essa legate.
“..questi è un bene confiscato alla criminalità organizzata che apparteneva alla Emme immobiliare srl, ed ora tramite l’Agenzia dei Beni Confiscati passerà al nostro Comune, avendo ottenuto già 400.000€ di finanziamenti per la bonifica. Nostro intendimento è trasferirvi un Istituto di fine pena liberando cosi definitivamente il Castello Colonna dall’ICATT nel centro storico. Noi siamo stati i primi a produrre in tal senso due atti ufficiali! – Prosegue il primo cittadino sulla vicenda S. Nicola varco – Io partecipai con interesse al Convegno organizzato da Noi Tutti a fine Maggio u.s. trovandone le proposte interessanti, ma che debbono essere calate nelle difficoltà burocratiche in cui quotidianamente ci imbattiamo! Certo la realizzazione di un grande polo Agroalimentare ben si coniugherebbe con il Marchio D’Area (MAPS) con Eboli nominata ultimamente capofila, insieme al progetto della Città del Sele e una nuova fiera campionaria che abbiamo in agenda: la Fiera del Sele, un grande momento di scambio e arricchimento commerciale e di marketing!” Conclude il Sindaco con una apertura verso il rilancio dello scalo ferroviario periferico in una ottica preliminare dello scalo di Eboli centrale, ma che serva: “..a snellire i trasporti, a favorire gli studenti e i cittadini oltre che alle tante imprese, spostando come detto in precedenza l’asse ferroviario, anche per l’alta-velocità su Reggio Calabria, penso pure ad una bretella di collegamento con l’area PIP, perciò auspico un deliberato condiviso stasera da tutti voi presenti, grazie!”
Si richiede subito dopo, una interruzione la quale ab origine doveva sostanziarsi in 5 minuti per redigere delle delibere di indirizzo da proporre ai voti, ma che nei fatti si è procrastinata per oltre 30. Al rientro il consigliere Pierluigi Merola di Maggioranza, legge il doppio dispositivo: il primo inerente l’Apoff, premessa una bonifica del sito con acclusa richiesta all’Agenzia dei beni confiscati di riutilizzare l’area a fini sociali e di riscatto dal degrado in cui è languito negli ultimi decenni, ci si impegna in breve tempo nella installazione di un Istituto di fine pena de-localizzando in tal modo lo storico ICATT dal castello Colonna, situato nel centro storico; infatti negli intenti di evince di far ritornare il manufatto medioevale in mani comunali. La seconda invece riguardante l’area di S. Nicola Varco, ove anche qui si prevede una preliminare bonifica con annessione al patrimonio del nostro Ente, ma allo stesso tempo si riconosce la valenza strategica della zona, auspicando l’instaurazione di un Tavolo Tecnico con la Regione Campania e gli Enti predisposti che mirino, nel rispetto del approvato nuovo PUC (Piano Urbanistico Comunale), ad una consona destinazione economica futura, annessa alla riapertura dello Scalo Ferroviario.
Queste elaborazioni trovano il disaccordo dei capigruppo PD e MDP i quali le considerano fumose e poco vincolanti per l’amministrazione, in particolare Infante (spalleggiato da Conte), polemizza con La Brocca e Domini e considera uno scempio: “..mettere un carcere a santa Cecilia, mentre nella nostra proposta vi stava la volontà di creare un parco verde, e poi chi lo dice che le aziende si organizzano da sole nello stoccaggio non conosce i bisogni di esse e i relativi risparmi che si ottengono dai consorzi, altrimenti se non si creano servizi a cosa servono le tasse?!”
Si passa cosi alle votazioni dove i deliberati superano la prova con i soli voti della maggioranza 14 a 5 sulle minoranze, tra le proteste di quest’ultime.
Il Consiglio del 23 ottobre è stato dunque convocato alle ore 19.00 per le Interrogazioni e alle ore 20.00 per la trattazione del seguente ordine del giorno:
- Comunicazioni del Sindaco e/o del Presidente;
- Area ex APOFF – Discussione. Indirizzi; (14 voti favorevoli della maggioranza e 5 contrari dell’opposizione)
- Area San Nicola Varco: Discussione – Indirizzi. (idem come sopra)
E dopo copiose, belle parole e buoni propositi nonostante le accese divergenze ed auspicando che ad essi seguano i fatti concreti, aggiungiamo che la seduta si è sciolta alle ore 00.03.
Eboli, 25 ottobre 2017
Due ottime iniziative, peccato che la Maggioranza con la scusa della praticità e realtà dei fatti si svincola dagli impegni strutturali….vuole compiti facili da fare a casa…il resto e’ inutile x loro.