Sull’impianto di Compostaggio a Battipaglia interviene la Segretaria provinciale di Rivoluzione Cristiana – il partito delle donne.
Rosaria Sica: Immaginare la realizzazione di un impianto di compostaggio a Battipaglia, nella Piana del Sele, è non solo illogico, vista la presenza di un stesso impianto di compostaggio ad Eboli e di un impianto STIR nella stessa area, ma anche inspiegabile sul piano dei rapporti istituzionali e delle strategie nelle politiche di gestione dei rifiuti».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – A poche ore dall’incontro che si è tenuto a Napoli tra il Comune di Battipaglia, rappresentato oltre che dalla Sindaca Cecilia Francese anche dalle opposizioni consiliari, i Consiglieri regionali del M5S Cammarano e Viglione, e i membri della Commissione Regionale Ambiente, arriva la nota della segretaria del Partito di Rivoluzione Cristiana Rosaria Sica che a sua volta fa rilevare l’illogicità della proposta, rispetto al quadro di infrastrutture operanti i rifiuti nell’area di Battipaglia e Eboli.
«Immaginare la realizzazione di un impianto di compostaggio a Battipaglia, nella Piana del Sele, è non solo illogico, vista la presenza di un stesso impianto di compostaggio ad Eboli e di un impianto STIR nella stessa area, ma anche inspiegabile sul piano dei rapporti istituzionali e delle strategie nelle politiche di gestione dei rifiuti. – si legge nella nota di Rosaria Sica – Nelle ore in cui si programma l’aumento della produttività dell’impianto di compostaggio di Eboli, ipotizzare un ulteriore impianto nella stessa area indica sia una scelta sbagliata, sia una stratega interessata, a danno delle popolazioni locali. Scelte che la Regione Campania assume inserendosi in un vuoto di rappresentanza che da anni sta impoverendo la Piana del Sele e le aree del Cilento, dove sempre più si avverte la necessità di nuovi riferimenti che sappiano interpretare le necessità delle comunità e la volontà di preservare ambiente e salute dei cittadini.
La discarica di Battipaglia, che ha fatto sentire il suo peso in tutto il territorio, la realizzazione dello STIR spesso mal gestito e la violenta gestione di Coda di Volpe, dove la Regione impose lo sversamento di migliaia di ecoballe, sono il segnale di una scarsa considerazione della Piana del Sele su scala regionale, una circostanza figlia dell’incapacità di tutelare queste aree da parte di una rappresentanza politica poco attenta, se non interessata.
Se la Piana del Sele è capitale nazionale delle produzioni di quarta gamma e le comunità locali da anni sono in prima linea per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute dei cittadini, compito della politica dovrebbe essere veicolare queste istanze, imponendo rispetto per i cittadini e per i territori. Rimane lo sconcerto per un percorso istituzionale assunto sulla testa dei cittadini e senza ascoltare le comunità locali. – conclude la Sica – Circostanze che impongono ad ogni forza politica, così come alla stessa comunità dei cittadini, di essere in prima fila nella battaglia per le esigenze del territorio, nel rispetto delle vocazioni e della storia di quest’area».
Battipaglia, 16 ottobre 2017