“Le Sfere di Latte” l’ultimo romanzo di una fortunata trilogia vergata da Giancarlo Giudice che ne parla in esclusiva con POLITICAdeMENTE.
Incontriamo nella suo “buen retiro” bolognese lo scrittore, che ci regala una lunga intervista riguardante la sua ultima fatica letteraria. Giancarlo Giudice: “È un regalo speciale per i miei nipoti, oggi ancora piccolissimi, e che un giorno in una delle pause dell’anima, cercando risposte, rispolvereranno i ricordi dello Zio”.
di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BOLOGNA – Nel mondo, da un po’ di anni, si registra il fenomeno degli orbs: sfere luminose, che appaiono qualche volta sulle fotografie. Ma recentemente, esse si manifestano anche dal vivo e persino in grossi eventi di massa, gettando sconcerto, come se desiderassero comunicare con le folle. Orb in definitiva è un termine di lingua inglese catalogante un effetto ottico che si osserva avvistando piccole sfere simili a globi luminosi , i quali sfuggenti ad occhio nudo si imprimono negli scatti e filmati digitali o su pellicola, ma stranamente essi sarebbero impercettibili in assenza del supporto meccanico, scatenando da qualche anno a questa parte una ridda di ipotesi sui media mondiali più o meno parascientifiche.
Il protagonista del racconto, Alberto, che è in quel di Bari per presentare il suo ultimo romanzo, incuriosito e sempre in cerca di riscontri scientifici, è in viaggio per l’Europa per visitare i siti, nei quali sono custoditi i corpi dei cosiddetti “morti apparenti”: persone, che improvvisamente, sembrerebbe a causa proprio delle sfere, si sono addormentate, catalizzando un grosso afflusso di pellegrini.
Alberto in seguito, parte in traghetto alla volta della Grecia, visitando dapprima i monasteri delle “Meteore”situati appunto in alta quota, e attraverso la Tessaglia, fino a Salonicco e per la penisola calcidica, verso il Monte Athos, seguendo la scia delle sfere di luce, tra incontri casuali e scoperte straordinarie.
Questi è sinteticamente il canovaccio dell’opera di Giancarlo Giudice, ebolitano trasferitosi al nord Italia da un ventennio per motivi di lavoro, artista poliedrico nella accezione del termine: scrittore, scultore, pittore a riprova di come la nostra Città sia una fucina costante di eccellenze culturali. Pertanto come i lettori affezionati ricorderanno nel gennaio del 2016 presentò nella Biblioteca civica Simone Augelluzzi organizzata dell’associazione “Per Eboli”, e alla presenza del sindaco Cariello e dell’assessore alla cultura Lamonica il suo secondo capitolo del trittico letterario, “Autopsia di una Mistica”, il quale seguiva a distanza di poco più di un anno la sua opera prima,ossia“L’aria nelle Narici” https://www.massimo.delmese.net/92047/successo-alla-presentazione-di-autopsia-di-una-mistica-il-romanzo-di-giudice/, tutte opere che hanno ottenuto successi di pubblico e critica, a testimonianza della qualità stilistica della prosa coniugata all’inventiva della narrazione.
Dal nostro inviato a Bologna ad intervistare l’autore, in esclusiva per (POLITICAdeMENTE) sul significato della sua ultima creazione:”Le Sfere di Latte”
D.: Comincio nel chiederti del perché di questo romanzo.
R.: La domanda, in effetti, non è scontata, dal momento che pare che oggi chiunque abbia qualcosa da dire e voglia per forza comunicarlo. In un mondo dove si legge poi così poco, chiedersi perché prendersi la briga di scrivere l’ennesimo romanzo non è sbagliato. Io posso rispondere: che dovevo chiudere un cerchio, sia perché si tratta del terzo romanzo di una trilogia e sia perché il personaggio di Alberto deve chiudere dei cerchi.
D.: Quindi è un romanzo collegato ai due precedenti L’Aria nelle Narici e Autopsia di una mistica?
R.: Sì, ma solo perché il personaggio è lo stesso. Le storie però sono totalmente indipendenti e gli eventuali rimandi alle vicende narrate nei romanzi precedenti vengono spiegati.
D.: Quindi romanzi indipendenti.
R.: Indipendenti. Qua Alberto ha 54 anni, sette in più rispetto alla storia precedente.
D.: Chi è Alberto?
R.: Nel primo romanzo aveva 40 anni ed era un uomo medio, sia nell’eccezione positiva che negativa del termine. Pian piano, nelle differenti esperienze che ha vissuto, ha cominciato a sentire il suo io profondo e gli si sono aperte molte strade di conoscenza. Ha imparato a gestire le pulsioni e i desideri. E’ diventato più empatico con l’ambiente naturale e con le persone e ha imparato a distinguere tra i pensieri e le sensazioni, ad appannaggio delle seconde, che ha compreso essere il suo vero “sé”, capace di tenerlo legato al momento, ora e adesso, al presente, senza le fughe nel passato o nel futuro. Si direbbe è un uomo centrato, in meditazione, un uomo consapevole.
D.: Un po’ è il percorso che dovremmo fare ognuno di noi…
R.: Esattamente. Ognuno è chiamato a imparare a sentirsi, perché la posta in gioco è molto alta: si tratta di imparare ad essere felici. Sembrano discorsi astrusi, ma oggi più del passato, con la caduta di molti valori tradizionali, delle ideologie, che comunque aiutavano nell’identificazione e nelle relazioni interpersonali, si è spesso in balia solo dei propri pensieri e a quelli bisogna far ricorso per orientarsi in un mondo sempre più formato da sottogeneri culturali. La disinformazione ad esempio di Internet, che apparentemente ti offre una gamma di scelte di conoscenze a costo zero, mancano della verifica delle fonti, e così si creano orientamenti di pensiero, che in realtà servono solo per creare caos e controllo sulle masse.
D.: E cosa fa Alberto per uscire da questo “caos”, come lo hai definito tu?
R.: Innanzitutto, cerca il silenzio. In un mondo superaffollato, come quello di oggi, siamo in otto miliardi, ma molti concentrati in precisi punti del pianeta, le città intendo, esistono ancora poche oasi felici dove ascoltare il silenzio. Non è un caso che il romanzo sia un viaggio rocambolesco tra i monasteri de Le Meteore ed il Monte Athos, luoghi visitati personalmente in Grecia e documentati in foto e video, che mostrerò nelle varie presentazioni live, nel pieno del cristianesimo ortodosso, cui mi sento un po’ affiliato, avendo avuto il mio bisnonno materno, che era un prete ortodosso. Quando si dice il richiamo del sangue…
In questi luoghi Alberto si ritrova e comincia a dialogare con il silenzio. Molte pagine sono dedicate alle descrizioni dei luoghi, alla natura e alle variazioni del meteo, un vero protagonista della storia.
D.: Chiedi al tuo pubblico di sedere e per un attimo abbandonare la velocità di questa vita frenetica moderna.
R.: Esattamente. Questo romanzo è il luogo della pace e del perdono. Della natura e dell’arte. Della poesia e della speranza.
D.: Molte parti del testo, in effetti, sono legate alla poesia.
R.: Sì, perché la poesia riesce a dire cose che alla prosa non è possibile. Il romanzo è corredato di una appendice dove ci sono alcune poesie sulla conoscenza dell’anima, diremmo “esoterica”, nella sua eccezione etimologica, cioè far emergere dall’inconscio archetipi, visioni e verità nascoste. E’ un romanzo che vuol essere anche un processo di iniziazione per un lettore sensibile e attento ai dettagli. Un saggio mascherato da romanzo, una lettera appassionata d’amore verso l’umanità.
D.: Grazie per queste ultimo augurio. Per finire: l’illustrazione in copertina è tua?
R.: Sì, come per i romanzi precedenti, perché sono anche un pittore ed uno scultore. E molto altro, perché l’arte amo esplorarla tutta…
D.: Dove possiamo trovare il testo?
R.: In tutte le librerie online, nelle librerie tradizionali, ordinandolo, sulla piattaforma Amazon, sia in e-book che in cartaceo, e sul sito della casa editrice la CTL Livorno Editore, che ringrazio per la collaborazione gentile.
Un saluto a tutti voi e buona lettura…
Note Biografiche
Giancarlo Giudice è nato a Eboli, in provincia di Salerno. Attualmente vive e lavora a Bologna. Da anni, si occupa di comparazioni religiose, filosofie orientali, meditazione e mistica, grazie anche all’apporto dei numerosi viaggi e all’incontro con differenti personalità del mondo spirituale. Ha già pubblicato i romanzi: L’aria nelle narici e Autopsia di una mistica, affrontando i temi della meditazione e della mistica.
Bologna 15 ottobre 2017