Archivio di Stato di Salerno verso l’ennesima conferma alla vendita da parte della Provincia.
L’approvazione prevista per venerdì in Consiglio provinciale. Isabella Adinolfi (Europarlamentare del M5S): «Dobbiamo evitare questa follia, accesso agli atti poi valuteremo se ricorrere al TAR».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Si parlerà anche dell’Archivio di Stato di Salerno nel prossimo Consiglio provinciale convocato per il 29 settembre. Nella prossima Assise provinciale, all’ottavo punto all’ordine del giorno, è stata inserita l’approvazione dell’elenco costituente il Piano delle alienazioni e/o valorizzazioni immobiliari per il triennio 2017/2019. Un elenco che vedrà alcuni aggiornamenti in virtù della ricognizione degli immobili di proprietà dell’Ente suscettibili di alienazioni rispetto a quanto pubblicato già a fine 2016.
La Provincia così, nell’attesa della decisione finale del Consiglio, andrebbe verso la terza conferma a voler vendere l’edificio dell’Archivio di Stato. E se le stime del 2016 saranno confermate anche nel nuovo “Piano 20017/2019“, il profitto stimato potrebbe essere di 16 milioni di euro. Certamente un enorme gettito di denaro che entra nelle vuote casse provinciali, ma un danno immenso alla storia ed alla cultura di Salerno e della provincia.
«E’ una follia vendere l’Archivio di Stato – dichiara Isabella Adinolfi, membro della Commissione cultura del Parlamento europeo – siamo alla negazione della nostra storia. A questo punto, dopo aver chiesto invano un incontro con il Presidente Giuseppe Canfora ed il Ministro Franceschini, è mia intenzione vederci chiaro facendo una richiesta di accesso agli atti valutando la possibilità di ricorrere al TAR».
All’interno dell’Archivio di Stato, istituito nel 1934, sono conservati centomila pezzi di documentazione cartacea e più di mille pergamene, oltre ad una biblioteca di circa ventiquattromila volumi. Documenti che raccontano la vicissitudini delle nostre realtà partendo dalle corti ducali di Amalfi e di Nocera dei Pagani e alle corti regie di Positano e di Ravello, risalenti al XVI secolo.
Nel giugno 2017, Isabella Adinolfi aveva scritto ed invitato il Presidente Giuseppe Canfora ad “eliminare dal piano delle alienazioni l’Archivio di Salerno e a non metterlo in vendita a privati“. Nelle stesse ore poi, l’europarlamentare Cinque Stelle aveva fatto recapitare al Ministro Dario Franceschini una missiva chiedendo di “acquistare” l’edificio dell’Archivio.
«Tutte le Province d’Italia stanno andando verso il fallimento per gli effetti della Legge firmata da Graziano Del Rio e votata dal PD. Non posso però tollerare la vendita a privati del cuore della storia e della cultura di Salerno e della sua provincia – conclude l’Adinolfi – Studierò gli atti, le relazioni e quanto di utile per trovare una soluzione definitiva e ridare tranquillità a tutti i cittadini salernitani».
Salerno, 25 settembre 2017
Rimanendo il Pd venderemo il Colosseo, la Torre di Pisa i Templi di Paestum etc.
Mandiamoli a casa questi incompetenti amministratori, abili solo nel tutelare il loro venefico orticello.