Ancora un’asta deserta e niente convenzione ASL per l’Ises, eppure spunta un imprenditore interessato. Spuntano anche verbali dell’ASL da “requiem”.
Senza convenzione sarà difficile trovare un imprenditore che compri l’ISES con 24 pazienti e 50 dipendenti. Ma arriva la “Croce Rossa”, e Cariello annuncia: “E’ una notizia ufficiosa ci sarebbe un imprenditore disposto a comprare l’Ises”. Per Antonio Conte MDP: “Il disastro provocato all’Ises ammonta a 12 milioni di euro di debiti. L‘imprenditore pronto a spendere quei soldi c’era. Cariello ha perso una grande occasione”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Quella dell’ISES è veramente una storia da “Mille e una notte” di quelle che ti tengono attaccate al racconto perchè semmai mentre si pensa si sia giunti alla fine ecco che arriva un colpo di scena che rimette tutto in gioco e incomincia un’altra storia. Volendo entrare pienamente in quella bellissima e significativa raccolta di novelle e tentando di parafrasarla potremmo dire che il ruolo del re persiano Shahriyār è quello dell’ISES che in tanti anni ha bruciato soldi (ovviamente pubblici), ristetto al ruolo della bella, misteriosa, intelligente e furba Shahrazād figlia del gran Visir, atteso che tutti gli altri Sindaci che hanno avuto a che fare sono stati “mangiati e bruciati” dalla stessa ISES.
Quel ruolo quindi, proprio perchè il Re uccideva tutte le sue mogli dopo la prima notte di nozze, quel possiamo attribuirlo al Sindaco di Eboli Massimo Cariello, il quale, giorno dopo giorno, sta supportando anche a costo di subire la revoca del finanziamento di 6milioni di euro dalla Regione per aver concesso il Centro Polifunzionale dei SS Cosma e Daminano e facendo piombare nel dissesto finanziario il Comune, pur di supporto quello che resta dell’ISES, ci racconta un sacco di storie.
Ne finisce una e ne inizia un’altra, allontanando quando più è possibile quella “morte“, in questo caso ovviamente e fortunatamente solo politica, che gli spetta essendosi prestato più del solito in quella lunga storia del “Mille e una notte dell’ISES“, lunga oltre 12milioni di euro di dissesto finanziario che è costato ai responsabili un’accusa di Bancarotta Fraudolenta, ed ora in attesa di una Convenzione e di un accreditamento che non arriverà mai, specie dopo gli ultimi atti che l’ASL Salerno, facendo chiarezza, ha prodotto.
Storie, tempi e atti che hanno determinato un articolo di Francesco Faenza del Mattino con il quale ha riportato, facendo emergere altre novità, le ultime posizioni del Sindaco Cariello che si fa annunciatore di una nuova possibile proposta di acquisto da parte di un Imprenditore “misterioso“, quanto votato al sacrificio finanziario, che sarebbe disposto ad accollarsi le ceneri di questi 12 milioni di debiti bruciati e fortunatamente a prendersi carico dei 24 pazienti giacenti in quella struttura e i 50 dipendenti lasciati in mezzo ad una strada da quelli che hanno dilapidato quei 12milioni di euro.
di Francesco Faenza de IL MATTINO
«L’ultima asta è andata deserta, – scrive Francesco Faenza nel suo articolo – la clinica ISES verrà venduta con una trattativa privata. Il nodo principale riguarda i soldi pubblici. La Regione e l’Asl di Salerno non hanno confermato i 3,5 milioni di euro all’Ises. Senza denaro pubblico sarà difficile trovare un imprenditore disposto a comprare la clinica con 24 pazienti e 50 dipendenti. Una novità è trapelata ieri mattina in Comune. “E’ una notizia ufficiosa – afferma il sindaco Cariello – ci sarebbe un imprenditore disposto a comprare l’Ises”.
Martedì ci sarà una riunione cruciale a Salerno. Cariello e Angela Innocente (la commissaria liquidatrice dell’Ises) saranno all’Asl. In via Nizza chiederanno ad Antonio Giordano (direttore generale) l’esito dell’accreditamento. Senza soldi pubblici, i 50 dipendenti finiranno per strada. Senza lavoro. Senza pensione e senza speranze. “Ho fatto di tutto per salvare l’Ises e i 50 posti di lavoro – spiega Cariello – Ho rimediato ai disastri dei dirigenti del Pd che hanno portato la clinica sull’orlo del fallimento“.
La stoccata è diretta all’ex sindaco Martino Melchionda che per anni è stato nel cda dell’Ises. Dall’opposizione, però, c’è chi boccia sia Cariello che Melchionda: «il disastro provocato all’Ises è chiaro – afferma Antonio Conte, Mdp – ammonta a 12 milioni di euro di debiti. Nel 2010 lasciammo la giunta Melchionda proprio per questa vicenda“. Conte però non assolve Cariello: «la soluzione per salvare l’Ises era pronta due anni fa. L’Ises poteva già avere una nuova sede, all’ex ortopedia al rione Pescara, e riottenere l’accreditamento regionale».
Oggi l’Ises è collocato in via provvisoria presso la Casa del Pellegrino: «Hai regalato all’Ises una Ferrari – è il rimprovero di Conte a Cariello – un regalo che potrebbe costare sei milioni di euro agli ebolitani”. Più della Ferrari, ammette Conte: “l’Ises meritava una Fiat Croma (l’ex ortopedia)». Ci vogliono 200 mila euro di lavori per trasformare l’ex ortopedia in una clinica accreditabile: “l’imprenditore pronto a spendere quei soldi c’era – conclude Conte – Cariello ha perso una grande occasione. Forse l’ultima“».
Ha ragione Cariello circa i disastri che ha combinato per ultimo il PD e le sue amministrazioni, riferendoci al decennio del Sindacato di Martino Melchionda, ma purtroppo non sono esenti e non possiamo risparmiare per i disastri che hanno causato le altre amministrazioni precedenti, riferendoci al “novennato” del Sindaco Gerardo Rosania, e man mano a ristroso attraverso quelle di: Antonio Morrone, Carlo Mazzella, Donato Guercio, Pino di Domenico, Pasquale Silenzio, Elio Presutto, Bebbè Brescia, Giuseppe Manzione e tutti gli altri fino a giungere a quella di Carmelo Conte, passando anche per Antonio Cassese; insomma proprio tutti e proprio tutto quello che una volta si diceva “arco costituzionale“, e talvolta andando anche oltre, tanto da realizzare una perfetta operazione di “Compromesso storico sanitario“, con la benedizione anche di un certo Clero illuminato, e ovviamente proprio quell’arcata metteva l’ISES al riparo da ogni possibile pericolo, e tutti semmai anche in buona fede supportavano quel Centro di riabilitazione perchè ogniuno ci si riconosceva. E questo fino a quando?
Fino a quando!? Fino a quando il Sindaco di allora Martino Melchionda nel 2012 ne interruppe la “copertura“. Fino a quando egli passato dall’altra parte e lasciantosi alle spalle il suo passato di componente del CdA dell’ISES, assunse il ruolo di Sindaco di Eboli. Un corto circuito che non avvenne immediatamente dopo il suo insediamento ma piuttosto tardivamente, e a noi viene sempre in mente qualche domanda: Possibile che da componente del CdA prima e di Sindaco fino al 2012 non sapeva che lo stabile che ospitava l’ISES non avesse l’abitabilità? Possibile che egli non era a conoscenza che in quell’edificio vi era sempre stata un’abitazione? Chi presentò, in vece dei proprietari una pratica di condono al Comune? In quella Circostanza i proprietari ne erano a conoscenza? E come mai l’ASL in tanti anni non si è mai preoccupata di chiedere il Certificato di Abitabilità? Possibile che in tutti quegli anni nessun funzionario dell’ASL ha mai messo piede in quella struttura per fare un ispezione, una verifica, e nemmeno se ne sono mai accorti che vi era una abitazione all’interno dello stabile? Pur non avendo i requisiti di base come mai fino al 2014 l’ISES ha sempre ottenuto l’accreditamento?
A queste domande ce ne sarebbero altre e fanno parte dei recenti percorsi che purtroppo dal 2014 ad oggi, con un particolare attivismo nell’ultimo anno fino a riscrivere le novelle ebolitane del “Mille e una notte dell’ISES“, hanno continuato ad alimentare una serie di circostanze negative che non aiutano affatto ne i lavoratori e ne soprattutto gli ospiti ai quali in questi 3 anni è stato negato un qualsiasi riconoscimento per loro e per le loro famiglie. Domande che trovano risposte nei documenti delle 6 pagine che seguono, e che riguardano un verbale che si è discusso in un incontro tra i rappresentanti delle Associazioni datoriali dei Centri di riabilitazioni accreditati e l’ASL, verbale che si rifà ad una relazione dell’ASL Salerno sull’ISES del 6 settembre 2017 u.s., a firma del Dott. Arcangelo Saggese Tozzi e dell’Avv. Maria Ramunni, indirizzata al Direttore Amministrativo dell’ASL Salerno Antonella Tropiano, nella quale si racconta passo passo tutta la vita amministrativa “rochambolesca” dell’ISES degli ultimi 20 anni, quanti bastano, senza aggiungervi quelli precedenti al 1997 che hanno segnato una serie di Responsabilità politiche, colpe e una serie di commistioni tra silenzi, connivenze, complicità, occultamenti, che ci riportano al disastro, che purtroppo oggi tocca quei lavoratori che sono rimasti con il cerino in mano, mentre per anni si è bivaccato e per anni un management si è ingolfato di un fottio di soldi pubblici, attribuendosi stipendi e prebende da capogiro.
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Eboli, 24 settembre 2017