Eboli e Battipaglia ai ferri corti. E tra Cariello e la Francese è polemica per la Istituzione di una classe di Liceo Classico al Medi.
Il Sindaco di Eboli Cariello alla Francese sulla proposta di un Campus della Piana del Sele: «La politica scolastica richiede visioni lungimiranti, la collaborazione si dimostra nei fatti e non solo a parole».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI/BATTIPAGLIA – Non si spengono ancora le polemiche sull’istituzione di un corso di studi classici accluso al Liceo Scientifico Medi di Battipaglia, indirizzo caldeggiato da tempo dal mondo politico e sociale della industriosa cittadina della Piana del Sele, ed al contempo ostacolato a suon di manifestazioni pubbliche, sedute consiliari e carte bollate in quel di Eboli, scatenando da circa un anno un vero e proprio duello rusticano tra i due centri limitrofi, dal sapore stucchevole, tardo medioevale. E neanche la proposta ad Horas della Sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, di creare un Campus del Sele per ottimizzare l’ intera offerta formativa, https://www.massimo.delmese.net/113987/il-classico-a-battipaglia-la-francese-propone-il-campus-della-piana-del-sele/ comprensoriale, sembra sortire effetti pacificatori.
Ed è in perfetta continuità con un bellicoso recente passato che viene diramata dal Palazzo di Città eburino, una polemica nota del Sindaco Massimo Cariello, che “molla il freno” e accusa senza giri di parole: «Non c’è bisogno di attendere la decisione del TAR sull’autorizzazione dell’indirizzo classico presso una scuola di Battipaglia per capire che l’unica strada possibile, per le nostre aree, nel campo dell’offerta formativa, sia la realizzazione ed il rafforzamento di una rete scolastica.
Continuare ad impoverire l’offerta di territori limitrofi è una scelta miope, che non porta ad alcun risultato, se non a diminuire garanzie ed offerte per studenti e famiglie. – Stigmatizza il primo cittadino ebolitano, lamentando solo un vezzo di qualcuno, non basato su ragioni ne storiche ne tantomeno didattiche. – Cosa ci sia di innovativo nel “pretendere” la formazione di una classe di pochissimi studenti in un indirizzo presente, in maniera completa, a soli 5 chilometri di distanza, ancora mi sfugge. Questa si che è battaglia di campanile che non serve né al territorio, né agli studenti, né alle famiglie. E’ come se, non sulla base di un capriccio, ma sulla scorta di una filiera tecnico-professionale basata sulla presenza Industriale, Agrario e Professionale per il Commercio, Eboli chiedesse gli indirizzi Ragioneria e Geometra. – Ironizza a sua volta Massimo Cariello – Qualcuno plaudirebbe, ma la verità è che servirebbe solo ad indebolire l’offerta delle scuole oggi presenti in un altro comune.
Quando si mettono in campo sforzi per assicurare l’offerta formativa, occorrerebbe non guardare al proprio orticello, ma alla rete dei trasporti, alla tradizione, all’offerta già presente, alle necessità dei territori. – Si concentra su argomentazioni pragmatiche il Primo Cittadino ebolitano, che ravvede sconcerto da parte di molti dirigenti scolastici di zona sulla proposta in essere – Tutte condizioni soddisfatte ampiamente dalla rete scolastica ebolitana, e non da oggi. Gli stessi dirigenti scolastici sono esterrefatti per la scelta dell’Ufficio Regionale che ha autorizzato l’indirizzo classico, perché non se ne avverte l’esigenza, se non per qualche capriccio.
Sento anche parlare di Campus, un’ipotesi che abbiamo lanciato noi per primi e da anni, perché è la stessa filosofa che sottintende alla rete scolastica, – rivendica la primogenitura sinergica sul limitare della nota stampa il Sindaco della città di san Vito, il quale conclude auspicando la fine di una diatriba campanilistica tra i due Comuni – che significa capacità del sistema e dei territori di offrire il ventaglio completo di opportunità a studenti e famiglie. Eboli non si farà coinvolgere in questa inutile e deleteria guerra di campanili, proseguirà lungo la strada del rafforzamento della rete scolastica, nella certezza che aumentare e migliorare l’offerta sia la scelta vincente, anche per contrastare inutili corse in avanti per un traguardo di cartone, finendo per indebolire l’intero sistema! »
Eboli 13 settembre
Cariello se ne faccia una ragione. Battipaglia, dopo il Liceo Classico, avrà anche l’alta velocità, una sezione del tribunale, l’agenzia delle entrate ed i vigili del fuoco. È solo questione di tempo 🙂
Io però una cosa non riesco a spiegarmela. Se davvero il Perito è una scuola cosi valida, ben collegata con il mondo, di grande tradizione allora com’è possibile che le iscrizioni continuano a diminuire? E’ davvero una scuola valida o se perde il monopolio non ci va più nessuno? Le rendite di posizione non sono mai per sempre, un pò di autocritica ogni tanto non guasterebbe.
Il Perito ha una grande tradizione, ma è il Classico che fra poco sparirà…..
Per Caldo settembrino, Brezza d’Autunno, Eboli e altri.
Il problema che oggi ci troviamo a discutere è figlio delle cattive politiche di “ieri” e dell'”altro ieri”, nel senso che chi avrebbe dovuto programmare i destini formativi dei nostri giovani ha fallito in pieno, e se oggi noi soffriamo una confusione è proprio per quel macroscopico errore che sia la classe politica, sia le istituzioni elettive comunali, sovracomunali e nazionale, sia gli uffici provinciali e regionali del Ministero dell’Istruzione, hanno portato avanti, i quali anziché programmare nell’interesse collettivo si muovono su richiesta di chicchessia, e questo risponde in.maniera schiacciante al caso della concessione di una classe ad indirizzo classico allo scientifico di Battipaglia.
Una concessione che se indebolisce il Liceo di Eboli venendo a mancare i giovani di Battipaglia e solo Battipaglia, non rafforza quell’Istituto, ma evidentemente gonfia l’EGO di una Dirigenza che nel corso del tempo ha più volte proposto una soluzione del genere, adducendo magari diverse motivazioni, non ultima quella di favorire i giovani battipagliesi che per raggiungere la vicina Eboli avrebbero dovuto svegliarsi un poco prima, turbando famiglie e ragazzi. Ovviamente la richiesta è stata motivata anche da una programmazione che di sicuro l’Istituto in questione ha inserito nell’offerta formativa che ovviamente, come spesso le scuole fanno, corredano con progetti che i vari Uffici superiori pretendano siano a posto.
E così se la Dirigente del Medi ha redatto un progetto, opportunamente argomentato e corredato di ogni cosa perché potesse soddisfare una richiesta, così quegli Uffici avrebbero dovuto tener conto non della singola richiesta ma di quello che nel comprensorio della Valle del Sele offriva e semmai ordinare e sviluppare uno studio di fattibilità complessivo, scientificamente redatto, che guardasse più che alle desiderate dei singoli istituti, anche alle esigenze del territorio e alle rispondenze del territorio, favorendo e rispettando le sue vocazioni e le sue possibili “domande” che da quel territorio arriverebbero nei prossimi anni.
Questo purtroppo non lo fa nemmeno il Ministero dell’Istruzione e dell’Università, e sebbene nei nostri atenei oggi ci si entra solo seguendo il criterio del numero chiuso, che dovrebbe sottintendere misurato alle richieste del “mercato”, allora ci rendiamo conto di come si è trattata la storia del classico a Battipaglia pur essendoci un Liceo a soli 5 chilometri, vicino alla stazione e quindi ben collegato e con una tradizione ultra decennale e di tutto rispetto. Insomma si comprende come qualche funzionario cretino immaginiamo abbia detto: “portami le carte”, “purché mi porti le carte”; e le carte sono arrivate. E quali erano queste carte? magari la richiesta di genitori, un verbale del consiglio di istituto, una delibera del Comune, una della Provincia e un progetto che racconta vi siano aule disponibili, potenziali utenti, un istituto con diverse centinaia di iscritti, docenti, magari anche con l’abilitazione in greco anche se non lo hanno mai insegnato perché magari da sempre hanno coperto cattedre in altri istituti, sempre che questa lingua non venga ritenuta morta e in quel progetto ridotta, perché magari così avrebbe richiesto qualche genitore “pragmatico e moderno” riducendolo a studi superficiali, e ovviamente una buona dose di insistenza, atteso che non c’è un solo Dirigente che la mattina per diversi giorni della settimana non telefona a scuola per dire che va in provveditorato, in questo caso a Napoli.
Purtroppo sembra vi sia stata una “filiera” di funzionari cretini che hanno prodotto un risultato cretino e per nulla professionalmente ed economicamente accettabile.
Riguardo al calo di iscritti al Liceo di Eboli, purtroppo è una tendenza nazionale, così come gli iscritti alle facilità umanistiche, e le ragioni sono molteplici, prima fra tutte i miti del guadagno ingolfando le facoltà di Legge, Ingegneria, Architettura, e soprattutto medicina, perché in queste professioni si sono individuate le possibilità di guadagni sicuri e milionari.
Il calo è fisiologico anche perché con la Licenza Liceale, così si chiamava prima, si poteva solo proseguire negli studi, mentre gli altri diplomi erano “finiti” nel senso che erano abilitanti alle professioni indipendentemente se poi quelle abilitazioni, per averle oggi, bisogna proseguire per ulteriori tre anni.
Pertanto resta il fatto che scelte sbagliate producono danni irriparabili.
Tra quei danni non sono da meno le relazioni sociali, quelle che gli studenti intrattengono con altri loro colleghi che provengono da ogni dove e se si segue il principio che ogni comune si fa la sua scuola viene a mancare.
Personalmente ho studiato al Geometra di Battipaglia, e nel corso degli studi ho conosciuto ed intrattenuto amicizia ancora oggi vive, con persone di Battipaglia, di campagna, di Capaccio, di Mobtecorvino Rovella e Bellizzi, di Olevano, di Agropoli e del cilento in generale, degli alburni, del vallo di diano e addirittura da Potenza, sapri e Matera, qualcuno anche da Salerno. Insomma un elemento che ti fa crescere e ti predispone all’apertura rispetto ad altri luoghi e modi di vivere.
Apprendiamo che con questa scelta vi sarà mobilità zero, tranne poi a trasgredire e ad iscrivere i propri figli ad università quanto più lontane da Battipaglia è possibile, magari cercando subito di comprargli un bilocale per evitare di far vivere i propri figli insieme agli altri e….. non voglio andare oltre per non affondare nella piaga di questo “familismo amorale” che pervade la nostra società, le nostre famiglie, purtroppo fiancheggiate da scuole e dirigenze che pensano solo che le carte siano a posto e ad accrescere il proprio ego.
Tutto giusto admin, però ci sono un paio di considerazioni che vanno fatte.
Primo. Se il classico è un indirizzo scolastico in decadenza, allora il problema sul sovraddimensionamento del Perito prima o poi esploderà anche senza le iniziative battipagliesi. Forse è proprio questo il futuro dei licei classici, poche sezioni all’interno di un liceo più grande.
Secondo. Anche con l’istituzione delle classi battipagliesi, il potenziale bacino di utenza del Perito resta comunque grande, ma il problema resta sempre quello il
Perito non attira più, non ha appeal.
Infine un pò tutti se ne devono fare una ragione, della “tradizione” di una scuola non gliene frega niente a nessuno. Ai ragazzi va spiegato cosa la scuola può dare in futuro non cosa ha dato in passato.
E’ il tipo di scuola concepito in quel modo di una classe docenti ghettizati e ghettizzanti ma questo non centra con la vera storia del classico e ancor di piu se tu” Brezza ” avessi ragione non c’è motivo di creare una sede del classico a battipaglia.Sarebbe un maggiore spreco per lo stato creare un’altra sede di un tipo di scuola che non tira.Una cosa è certa Eboli deve alzare l’offerta formativa con una buona dose di qualità rifacendosi alla storia e agli allori del liceo Classico ebolitano e con esso l’antico e prestigioso istituto Agrario ,importantissimo per la piana del sele ,sarebbe una manna caduta dal cielo fatto con qualita e innovazione.