Dalle opposizioni del PD e Art1-MDP, due distinte interrogazioni: sull’ex fabbrica Apoff; e l’Area dell’ex Mercato di S. Nicola Varco.
E se: Infante, Cuomo e Rizzo puntano il dito sull’ex Apoff; Conte, Di Candia e Petrone puntano i riflettori sull’Area dell’ex Mercato di San Nicola Varco; ma entrambi pensano alla bonifica, alla sicurezza, al futuro, al loro impiego, alla loro destinazione. La prima potrebbe essera una “Fabbrica delle arti e dei Mestieri, la seconda un polo logistico dell’Agroalimentare.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Dalle opposizioni del Partito Democratico e da Articolo1-Movimento Democratico e Progressista, arrivano per l’Amministrazione Comunale e per il Sindaco di Eboli Massimo Cariello, due distinte interrogazioni che mettono in evidenza due problemi per i quali di tanto in tanto ce se ne occupa per poi ripiombare nel dimenticatoio. Problemi che riguardano l’ex fabbrica Apoff; e l’Area dell’ex Mercato di S. Nicola Varco.
E se: Infante, Cuomo e Rizzo del PD puntano il dito sul pericolo Amianto, la sicurezza e l’utilizzo dell’ex fabbrica Apoff; Conte, Di Candia e Petrone puntano i riflettori sull’Area dell’ex Mercato di San Nicola Varco, sulla bonifica e la messa in sicurezza; ed entrambe mirano a conoscerne le future destinazioni che potrebbero essere individuate in progetti a servizio del settore produttivo agroalimentare per il quale l’intera Piana del Sele si distingue per la sua innovativa e alta qualità.
«Dopo la nostra interrogazione consiliare del 08/03/2016 (prot. N. 0014404 del 10/03/2016 allegato alla presente), le reiterate richieste di sgombero e bonifica dell’area effettuate nelle commissioni consiliari e nei consigli comunali circa un anno fa è avvenuto lo sgombero dell’ex Fabbrica Apoff effettuato dalle forze dell’ordine alle prime luci dell’alba. – scrive il Capogruppo Pasquale Infante del Gruppo Consiliare PD a presentazione dell’interrogazione del suo gruppo politico – Ringraziamo tutti per l’impegno profuso per raggiungere questo primo risultato ma bisogna continuare in questa direzione senza perdere tempo.
Ora bisogna passare in fretta alla seconda fase, la bonifica di quest’area come già richiesto nell’interrogazione sopra richiamata e abbiamo ripresentato una nuova interrogazione in cui chiediamo all’amministrazione di attivarsi rapidamente. – Prosegue Infante – Bisogna attivarsi da subito con gli enti preposti (Regione, ASL, ARPAC, ecc.), per tutelare l’ambiente e la salute nostra e dei nostri figli.
Sappiamo tutti bene – aggiunge Infante – che questa area è una bomba ecologica che va disinnescata al più presto per evitare altre vittime per tumore vista la presenza rilevante di coperture in eternit che risultano mantenute non in perfetto stato e quindi rilasciano nell’aria fibre di tale materiale che da studi scientifici realizzati risultano cancerogene e dannose per la salute pubblica. Inoltre questa area va bonificata e recuperata anche per ragioni di pubblica sicurezza essendo ritornata zona di ricovero di tanti cittadini extracomunitari molti dei quali pregiudicati e dediti allo spaccio, ai furti nelle aziende agricole e non, ecc.
Dobbiamo attivarci subito per evitare danni alla salute dei cittadini e far sì, realizzando gli interventi già detti, di garantire la salvaguardia della salute pubblica dei cittadini, la salubrità dell’ambiente e la sicurezza. – continua ancora Infante – Era lo sgombero una questione particolarmente sentita dai cittadini ma ora c’è di bisogno di un ulteriore sforzo quello di bonificare tale area confiscata e poi prevedere degli interventi per dargli uno scopo pubblico e sociale come previsto dalla L. 109/96. Si potrebbe pensare a tanti possibili progetti di recupero dell’area – conclude il Capogruppo PD Pasquale Infante – come ad esempio alla creazione di nuovi spazi per l’aggregazione (come potrebbe essere la realizzazione di un parco con un area di sosta e pic nic attrezzata con giochi per bambini) proposta questa che sarà certamente molto più apprezzata, sia dai tanti residenti che dai tanti turisti, rispetto quella avanzata dell’amministrazione comunale di realizzare in questa area un carcere di fine pena. Recuperare questa area del nostro territorio significherebbe non solo risolvere i problemi già evidenziati ma anche ridare dignità e decoro alle nostre periferie che vivono un profondo stato di insicurezza, di degrado ed abbandono».
L’interrogazione del PD non è dissimile a quella del gruppo consiliare di MDP, cambia solo il luogo e struttura, e cambierà ovviamente la possibile destinazione di quelle aree, ma purtroppo entrambe stanno li nel dimeticatoio, tranne qualche timido accenno per l’ex Apoff relativamente ad un suo utilizzo per un “carcere di fine pena“, essendo quest’ultima un bene confiscata alla Camorra, e prevedendo un suo utilizzo per attività sociali, che ovviamento non possono solo significare tutte quelle attività che a decine sorgono e per le quali i contorni non sono del tutto chiari, trattandosi per alcune delle quali di iniziative legate al soggiorno di cittadini extracomunitari e/o profughi o pseudo profughi, o per minori non accompagnati, che purtroppo ci costano secondo i programmi da 45 a 75 euro al giorno più gli accessori. Semmai si potrebbe coinvolgere le attività produttive presenti nell’Area, le Scuole, i Comuni, la Provincia dormiente e la Regione perchè si possa realizzare un centro di formazione delle arti e dei mestieri affidandoli più che alle Associazioni di solidarietà, che potrebbero anche essere coinvolte, ma a quelle agenzie come le scuole che hanno professionalità e capacità per accompagnare ad una formazione efficace, azzerando quell’aspetto lucrativo che spesso anima chicchessia e che di tanto intanto, troppo spesso, riempiono le cronache giudiziarie.
«E’ ora che l’amministrazione si svegli per affrontare il problema dell’area dismessa di San Nicola Varco. – dichiara il Capogruppo Consiliare di Movimento Democratico e Progressista Antonio Conte – Uno scempio ecologico di cui non si parla più. L’amministrazione Comunale deve attivarsi subito presso la Regione per avviare la bonifica e il risanamento dei 170.000 mq dell’area di proprietà quasi esclusiva della Regione. E’ opportuno convocare il Consiglio Comunale per decidere la destinazione di tale area strategica utilissima per qualunque supporto alla nostra agricoltura.
Piattaforma logistica, servizi, ricarica del freddo, interporto, polo agroalimentare – evidenzia Antonio Conte elencando quello che a suo avviso e del suo gruppo, ma anche quello che da anni occupa i tavoli politici dei più “raffinati” politici rispetto a quelle ipotetiche strutture che possano essere di suporto e vitali alle attività produttive che spaziano dai servizi alla logostica nel settore Agroalimentare – di cui non si parla più o qualunque altra proposta idonea allo sviluppo e alla crescita delle nostre aziende agricole. Bisogna quindi aprire una vertenza con la Regione e il Governo Nazionale per decidere cosa fare di San Nicola Varco, – conclude Antonio Conte – tenendo anche conto che tra le circa 9.000 aziende agricole presenti sul nostro territorio, tantissime sono all’avanguardia e capaci se coinvolte, di dare un impulso alla soluzione di un problema che si trascina ormai da anni».
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INTERROGAZIONE GRUPPO PD SU EX APOFF
Al Sindaco di Eboli
Al Presidente del Consiglio Comunale
Oggetto: interrogazione consiliare, con risposta scritta e orale.
I sottoscritti consiglieri comunali Pasquale Infante, Rizzo Francesco e Antonio Cuomo del gruppo consiliare PD,
premesso
- che la Ex Fabbrica APOF sita in via S.S. 18 nei pressi della località Tavernanova rientra tra beni confiscati ed è stata o sta per essere assegnata dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata al Comune di Eboli;
- che in tale edificio, anche dopo lo sgombero, continuano dimorare abitualmente cittadini extracomunitari regolari e irregolari tra cui molti di essi oggetto di provvedimenti restrittivi per reati quali spaccio, furti in aziende agricole e non, lesioni, ecc.;
- che tale struttura è fatiscente e risulta priva dei servizi igienici essenziali generando odori nauseanti sia nel periodo invernale che in quello estivo;
- che l’immobile descritto presenta delle coperture in eternit che risultano non essendo mantenute in perfetto stato d’uso, rilasciano nell’aria, fibre di tale materiale che come dimostrato da vari e qualificati studi scientifici sono sostanze cancerogene e quindi dannose per la salute pubblica;
Tanto premesso,
chiede di sapere dall’Amministrazione:
- Se ritiene opportuno effettuare, alla presenza delle forze dell’ordine, dei tecnici comunali e di una delegazione consiliare, un sopralluogo in loco per verificare lo stato di tale edificio in cui dimorano ancora tanti immigrati e procedere, chiedendo ancora una volta l’intervento delle Prefettura e della Questura di Salerno così da avere un nuovo sgombero ricercando con la Caritas una sistemazione più idonea per i tanti immigrati regolari presenti e procedendo invece al rimpatrio per quelli irregolari;
- Se ritiene opportuno farsi promotore e sollecitare la realizzazione di interventi di bonifica dell’area suddetta sfruttando i finanziamenti regionali e nazionali in modo da poter garantire la salvaguardia della salute pubblica dei cittadini residenti e la salubrità dell’ambiente;
- Se ritiene dopo la bonifica di tale area confiscata di prevedere, in conformità a quanto previsto dalla L. 109/96, a degli interventi atti a dargli un utilizzo per scopi pubblici e sociali.
Si potrebbe pensare a tanti possibili progetti di recupero di tale area come ad esempio alla creazione di nuovi spazi pubblici di aggregazione – sfruttando la Legge Regionale n.7/2012 e la recente delibera di Giunta Regionale 73/2017 nonché altre leggi nazionali (come potrebbe essere la realizzazione di un parco con un area di sosta e pic nic attrezzata con giochi per bambini) proposta che sarà certamente molto più apprezzata, sia dai tanti residenti che dai tanti turisti, di quella avanzata dall’amministrazione comunale di realizzare in questa area un carcere di fine pena. Il recupero di quest’area del nostro territorio significherebbe non solo risolvere i problemi già evidenziati di sicurezza, di tutela della salute pubblica e dell’ambiente ma anche ridare dignità e decoro alle nostre periferie che vivono un profondo stato di insicurezza, di degrado ed abbandono.
firmato/ Antonio Cuomo, Pasquale Infante, Francesco Rizzo del Gruppo Consiliare PD
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INTERROGAZIONE GRUPPO ART1-MDP
SULL’AREA EX MARCATO SAN NICOLA VARCO
Ill.mo sig. Presidente
Del Consiglio Comunale
Avv. Fausto Vecchio
Ill.mo sig. Sindaco
Massimo Cariello
INTERROGAZIONE AL SINDACO CON RISPOSTA SCRITTA E ORALE
Oggetto: Risanamento e rilancio area San Nicola Varco
I sottoscritti Consiglieri Comunali di ART.1 MDP (Movimento Democratici e Progressisti) Antonio Conte, Teresa Di Candia e Antonio Petrone,
PREMESSO CHE
- l’area di San Nicola Varco destinata al mercato ortofrutticolo è stata oggetto di sgombero degli extracomunitari ormai da alcuni anni ;
- tale area a tutt’oggi versa in stato di abbandono con grave pericolo di inquinamento e danni alla salute dei cittadini, per i manufatti, rifiuti e quant’altro presente in loco anche perché tale area confina a sud con il collettore Acque Alto Sele –Tusciano ed a ovest con Canale Consortile;
- l’estensione è di circa 170 mila mq (ettari 17) di proprietà prevalente della Regione Campania, per una parte del Demanio dello Stato ramo ferrovie, del Demanio dello Stato ramo bonifiche e per circa 5.000 mq di proprietà del Comune di Eboli;
- da tempo è dismessa la stazione ferroviaria non rientrando tutta l’area nel programma di sviluppo di cui all’accordo quadro sottoscritto da RFI e Regione Campania nell’aprile 2016;
- l’intero comparto agricolo della Valle del Sele fra i più produttivi d’Italia e con circa 9.000 aziende con prevalente coltivazione protetta ha bisogno di strutture e infrastrutture a supporto delle attività svolte;
CHIEDONO DI SAPERE
- quali attività il Sindaco e l’Amministrazione Comunale intendono porre in essere per risanare San Nicola Varco, vero pericolo ecologico nel cuore della Valle del Sele e se intendono chiedere alla Regione Campania di predisporre e finanziare un progetto di intervento sull’intera area, non solo finalizzato alla bonifica del sito, per evitare qualsivoglia pericolo di inquinamento del suolo, delle falde acquifere e dei corsi d’acqua adiacenti la zona, ma anche per la realizzazione di nuove infrastrutture per il comparto agricolo del nostro territorio ;
- di inserire nell’accordo quadro sottoscritto con la Regione Campania per la Stazione Ferroviaria anche il recupero delle adiacenti strutture dell’ex mercato ortofrutticolo per una superficie coperta di circa 40.000 mq, in cui erano state già realizzate anche celle refrigeranti (-30°) per circa 10.000 mq;
INVITANO
Il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale a convocare con urgenza il Consiglio Comunale per discutere di tale emergenza e per avviare ogni iniziativa affinché l’area di San Nicola Varco possa essere restituita alla funzione di supporto per il comparto agricolo, riprendere la discussione sul Polo Agroalimentare, ormai scomparso dall’agenda politica e mettere in campo una piattaforma programmatica per avviare una discussione vera con la Regione e il Governo Nazionale, affinché si possa sostenere la principale risorsa economica del nostro Comune.
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Eboli, 5 settembre 2017
UNA DOMANDA: MA LA SEDE E LE TESSERE DEL PD CHE FINE HANNO FATTO?
CI VEDIAMO ALLE ELEZIONI!