Battipaglia: Colpo di scena su rifiuti, miasmi e sull’Impianto di Compostaggio chi dice “NO”, “SI”, “NI”.
Mentre emergono gravi responsabilità di alcuni settori comunali, la Sindaca Francese ribadisce il “No” ad un Impianto di compostaggio da 35mila tonnellate all’anno e incassa l’Appoggio di Motta e del Comitato spontaneo, si pensa anche ad un impianto di “comunità”. Presto un incontro con De Luca e Bonavitacola.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Ormai a Battipaglia sta succedendo di tutto sul fronte dell’immondizia, specie dopo l’incontro nel Salotto Comunale di Battipaglia, dei capigruppo riuniti in conferenza, nel corso del quale l’opposizione si è sbizzarrita e “lancia in resta” ha formulato accuse pesantissime all’’Amministrazione Francese, attraverso un documento redatto da Gerardo Motta, Alessio Cairone, Luisa Liguori e Renato Vicinanza, con il quale, rispetto alla vicenda dell’Impianto di Compostaggio presso lo Stir, dati e date alla mano hanno dimostrato le precise responsabilità del Comune risalenti a luglio 2016, e sebbene a pochi mesi dall’insediamento dell’Amministrazione Francese, l’accusa ha colto in pieno la Sindaca e la sua Amministrazione.
Ma Cecilia Francese non ci sta e a sua volta si è dichiarata contraria da subito alla realizzazione dell’impianto fino a chiedere l’annullamento del Progetto, prendendo altresì le distanze dai documenti che Motta ha portato alla luce che inchiodano il Comune. Ed è proprio questo il problema di Battipaglia quello che dimostra come alcuni settori della macchina comunale non rispondono a nessuno, specie se si tiene conto della presa di distanza della Sindaca, che rispetto a questa storia ha preannunciato che si farà luce sulla vicenda e che i colpevoli saranno perseguiti. Settori però che con la loro azione “binaria” riescono ad incidere, su scelte come quella della realizzazione di un impianto di compostaggio in un’area strapiena di “monnezza” e di strutture pubbliche e private che trattano “mennezza”, in vece della politica.
E mentre infuria la battaglia, tra uno scoop e l’altro non mancano determinati ritorni al passato come rispolverare delle dichiarazioni dell’ex Assessore Regionale Luigi Nicolais, che a suo tempo, in piena crisi dei rifiuti propose di realizzare un Termovalorizzatore. In quei momenti evidentemente vi erano due problematiche da risolvere, quella dell’emergenza e quella della pianificazione. Era anche il tempo che l’allora Prefetto di Napoli Alessandro Pansa propose anche di “Tombare” le ecoballe che si erano accumulate nei vari siti di stoccaggio, ecoballe non più trattabili.
E tra queste “rivisitazioni” non è mancata la posizione che è sembrata “revisionista” del Circolo di Legambiente Battipaglia-Bellizzi “Vento in faccia” che attraverso il suo responsabile Osvaldo Napoli, ovviamente sottolinea come un impianto del genere possa essere considerato come facente parte di quel circuito virtuoso che dovrebbe completare tutte le fasi di lavorazione dei rifiuti.
«In merito alla vicenda della realizzazione di un impianto di compostaggio nello STIR di Battipaglia, riteniamo sia il caso di chiarire alcuni punti fondamentali affinché la discussione possa avvenire su basi solide, e non su inutili populismi che creano dannose psicosi. – si legge nella nota di Legambiente – Innanzitutto, un impianto di compostaggio non è il male assoluto: sentiamo parlare di scempio, di catastrofe, ma gli impianti che consentono di chiudere virtuosamente il ciclo dei rifiuti sono necessari, soprattutto in un territorio come il nostro in cui si pratica una buona raccolta differenziata e insiste un comparto agricolo di primissimo livello. Già, l’agricoltura: basta con le falsità sui danni subiti dalle nostre eccellenze agricole per via del compostaggio. Gli impianti di compostaggio sono al servizio delle aziende agricole, perché oltre alla frazione organica dei rifiuti domestici, trattano i materiali organici derivanti dall’agricoltura, producendo ottimo fertilizzante naturale, il famoso compost.
Infine, gli odori: siamo stati i primi, forse gli unici, a chiedere che l’impianto di Eboli andasse chiuso. Ma il cattivo funzionamento di un impianto non significa che tutti debbano funzionare male.
Pertanto, il Comune di Battipaglia fa bene a pretendere l’annullamento del progetto, perché è giusto che un territorio abbia voce in capitolo; immaginiamo anche un percorso partecipativo con la cittadinanza, per il quale diamo la nostra massima disponibilità a collaborare; quindi, se l’impianto sarà realizzato, i nostri amministratori dovranno farsi carico di governare questo processo, garantendo ai cittadini la presenza di un impianto sicuro, moderno e controllato; che le 35mila tonnellate di cui si parla non vadano ad aggiungersi alle tonnellate di indifferenziato che sono trattate nello STIR, ma che queste ultime diminuiscano; che ci venga garantito e riconosciuto il ristoro che permetta ai cittadini di Battipaglia di pagare meno tasse sui rifiuti. – conclude la nota di Legambiente – Ma gridare “no” al compostaggio, opporsi alla realizzazione degli impianti necessari alla chiusura del ciclo dei rifiuti, è sbagliato. Sempre che non vogliamo tenerci i rifiuti nel salotto di casa».
Quella di Legambiente sembrerebbe una mezza apertura all’Impianto di Compostaggio, riservando l’altra metà della sua posizione in sostegno della Sindaca che al contrario vorrebbe annullare il Progetto che prevede la lavorazione di 35mila tonnellate, o in alternativa passare al famoso “piano B” che vedrebbe avanzare u la richiesta di realizzare un “impianto di comunità” che lavorerebbe solo 4-5mila tonnellate e servirebbe solo alla Città di Battipaglia. Purtroppo con questa soluzione che si potrebbe realizzare da subito, passando ad una gestione convenzionata dell’impianto di Eboli, non ci guadagnerebbe nessuno se non Battipaglia e Eboli e chi vuoi che faccia passare una roba del genere. Noi ancora aspettiamo di conoscere quante navi e quanti euro si sono spesi per spedire l’immondizia dalla Campania, pare, in Portogallo.
E così rispetto all’evolversi del dibattito che si è tenuto in questi ultimi mesi ecco che il Comitato spontaneo dei cittadini “Non vogliamo il sito di compostaggio a Battipaglia”, il Gruppo facebook omonimo, ha scritto una lettera alla Sindaca Francese, al vicesindaco Ugo Tozzi, all’Assessore all’Ambiente Stefania Vecchio, a consiglieri e Assessori, sottoscritta dalla sua portavoce Stefania Battista, nella quale a salvaguardia del territorio, ha proposto, alcune azioni per perseguire lo scopo comune di scongiurare la realizzazione dell’Impianto di Compostaggio nell’area e a servizio dello STIR di Battipaglia, e per questo sottopone alcune proposte:
- L’amministrazione metta IMMEDIATAMENTE a disposizione di questo Comitato (e dei cittadini) dei locali in cui riunirci in Assemblea Permanente. (Possibilmente all’interno della vecchia De Amicis. Saremmo al centro, saremmo visibili, potremmo parlare con tutti, chiunque volesse potrebbe passare a trovarci, a offrirsi di darci una mano, a fare proposte ecc.)
- L’amministrazione chieda, IMMEDIATAMENTE, un incontro con l’assessore Bonavitacola e/o col Presidente De Luca per manifestargli un NO FERMO E DECISO, TOTALE ED ASSOLUTO. E a quell’incontro chiediamo formalmente che siano PRESENTI almeno due DELEGATI DEL COMITATO;
- L’amministrazione cominci ad attivarsi per chiedere il sostegno di sindacati, confindustria, imprenditori agricoli della piana, sindaci degli altri comuni perché ci affianchino nel nostro NO;
- L’amministrazione chieda che la città e il Comitato vengano sentiti dalla Commissione Ambiente della Regione Campania e disponga che un paio di impiegati del Comune comincino a preparare un dossier da presentare alla Commissione.
Sembrerebbe si sia complicato il percorso della monnezza e della puzza, invece al contrario ci sono chiarite le posizioni politiche e specie dopo quell’incontro dei capigruppo, si registra: Il pieno appoggio da parte di Gerardo Motta all’amministrazione che va nella direzione di scongiurare la realizzazione dell’impianto di compostaggio a Battipaglia; Che alcuni settori della macchina comunale non rispondono a nessuno; Che la Sindaca Francese vuole chiedere l’annullamento del Progetto e in alternativa di sostituirlo con un impianto di comunità, dopo aver fatto chiarezza su alcuni settori della macchina comunale; Che Legambiente non sarebbe contrario ad un Impianto di Compostaggio; Che il Comitato Spontaneo si allinea all’Amministrazione, ma nel contempo la mette sotto osservazione nel momento in cui chiede vi sia una propria partecipazione in un incontro con il Governatore e il suo vice Vincenzo De Luca e Fulvio Bonavitacola; insomma una chiarezza che non lascia equivoci.
Una chiarezza che senza tema di essere smentiti si riassume in: Compostaggio “SI”, Compostaggio “NO”, Compostaggio “NI”, Compostaggio forse.
E con questa “chiarezza” e tutto il trambusto sui rifiuti e la puzza, come facciamo a convincere i mercati nazionali ed europei che la nostra Piana del Sele, Battipaglia e Eboli in testa, è la patria della quarta gamma e delle produzioni agroalimentari di eccellenza e non è il Polo indiscusso della monnezza? Chi può calcolare i danni economici che si procureranno alla nostra economia? Chi ripagherà le migliaia di Aziende Agricole che vivono di questa economia? In effetti pare sia partita una sorta di riconversione, e così al posto di coltivare rucola, pomodorini, produrre mozzarella e allevare Bufale, ormai conviene “allevare” extracomunitari, trasformando le aziende in centri di accoglienza e senza avere l’impiccio di pagare dipendenti che dovrebbero lavorare, si incassano soldi a iosa senza tanti rischi e soprattutto senza tanti investimenti.
Battipaglia, 26 agosto 2017