Un NO fermo e deciso dalla Sindaca Francese e dal gruppo facebook contro l’impianto di compostaggio a Battipaglia.
Positivo il primo incontro pubblico per dire “Non vogliamo il sito di compostaggio a Battipaglia”. Ma gli affaristi, gli speculatori e gli avvoltoi, sono tre categorie che stanno sempre all’erta, e l’immondizia per quanto puzzi porta anche al “profumo” dei soldi. “Pecunia non olet”; disse l’Imperatore Vespasiano.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Un incontro proficuo quello di ieri sera organizzato dal Comitato spontaneo riuniti nel gruppo facebook “Non vogliamo il sito di compostaggio a Battipaglia” presso l’Auditorium San Gregorio VII. Circa 200 persone, nonostante il periodo estivo, il giorno festivo e l’ora serale, hanno affollato e seguito l’incontro.
“Si tratta – per la portavoce del gruppo facebook Sefania Battista – di un primo passo sia verso una concreta azione di contrasto all’ipotesi “scellerata” dell’allocazione dell’ennesimo mega impianto di trattamento dei rifiuti a Battipaglia e di 4 nuove aziende per il trattamento di rifiuti speciali, sia di una campagna di informazione che il comitato intende portare avanti capillarmente sul territorio. A breve, infatti, si terrà una manifestazione pubblica per informare e coinvolgere l’intera città e ribadire il secco e incondizionato “NO” a qualsiasi altro impianto di trattamento rifiuti sul territorio.
Intanto il comitato ha costituito un proprio ufficio tecnico-legale che sta preparando tutte le possibili azioni di opposizione al nuovo impianto, compresa la riapertura del fascicolo presentato a suo tempo alla Unione Europea. I documenti sono stati forniti anche all’Amministrazione comunale augurandoci che voglia accompagnare l’azione del comitato dei cittadini.
Presente la prima cittadina Cecilia Francese, l’assessore all’Ambiente Stefania Vecchio ed il consigliere Giuseppe Bovi, mentre per l’opposizione c’era Alessio Cairone.
Da parte sua l’assessore Vecchio ha asserito che l’Ufficio legale del Comune sta “valutando tutti gli incartamenti per presentare un ricorso straordinario al Capo dello Stato”. Il Comitato – in ogni caso – ha suggerito di intraprendere anche azioni di natura penale e/o disciplinare visto che dalle dichiarazioni della prima cittadina e dello stesso Assessore pare sia emersa la mancanza di alcuni documenti negli archivi comunali. Al contempo si sottolinea che l’intera procedura è stata pubblicata ed è negli archivi della Regione Campania.
Nell’auspicare una più netta e ferma azione da parte dell’Amministrazione comunale e dell’intero Consiglio comunale – il comitato ha ribadito – che la propria azione non si fermerà ed è pronto a mettere in campo proteste ben più eclatanti qualora quelle legali non dovessero sortire effetto”.
E c’è proprio da scommettere che la questione non finisce qui, perché quando c’è un business ci sono anche gli affaristi, gli speculatori e gli avvoltoi, tre categorie che stanno sempre all’erta, e l’immondizia per quanto puzzi porta anche al “profumo” dei soldi. “Pecunia non olet“; disse l’Imperatore Vespasiano difendendosi dalle accuse del figlio, per aver introdotto una tassa sulle urine. “I soldi non puzzano” per chi ci specula, puzzano solo per noi che ne dobbiamo sopportare gli olezzi e non solo, sempre se non vogliamo fare speculazione sull’alta mortalità nella nostra Regione rispetto alle frequenti (ben più alte della media nazionale) insorgenze di patologie tumorali non compatibili con la vita.
Questa del Compostaggio rientrerebbe in quella filiera “virtuosa” che dovrebbe congiungere quell’anello del “ciclo virtuoso” del trattamento dei rifiuti. Ciclo che dovrebbe, attraverso tutti i processi lavorativi e produttivi garantire innanzitutto un servizio ma anche che vi sia la massima correttezza nei processi e diventare anche un motivo di abbassare costi per le amministrazioni e tasse per i cittadini.
Questo in un Paese normale. Ma in Italia le cose non vanno così. Purtroppo quando Nostro Signore “forgiò” la vita si dimenticò di talune questioni “accessorie” e quelle ci pensò il popolo italiota, e così nacque l’imbroglio. E lungo tutto lo stivale in modalità diverse questa pratica è stata l’unica veramente ad unificare gli italiani ma anche a renderli straordinari professionisti del campo.
Pensando a questo, ovviamente, ci viene subito di dire NO ad ogni cosa, un NO preventivo senza se e senza ma, ricordando come ogni cosa in questo Paese e soprattutto da noi al Sud si trasformi in imbroglio. E oggi come ieri e domani le proteste, vuoi una volta per i rifiuti, vuoi per l’inquinamento delle falde acquifere e del mare, vuoi per quello dell’aria, non finiranno mai, finché ci sono gli italiani e l’imbroglio.
Ritornando all‘Impianto di Compostaggio che si è pensato di realizzare a corredo e a fianco dello STIR, proprio nel giorno dell’Assemblea del Comitato spontaneo di cittadini che protesta e conferma ogni iniziativa di lotta per raggiungere l’obiettivo di non far diventare, Battipaglia e non solo, una pattumiera sporca e puzzolente, l’amministrazione con in testa la sua Sindaca Cecilia Francese ribadisce il suo NO categorico all’impianto.
«No al sito di compostaggio, sì al ricorso straordinario contro la decisione scellerata di chi non ha tenuto conto del nostro territorio e della salute dei propri cittadini». – si legge in una nota pervenutaci – E in effetti dal confronto tenutosi ieri sera presso l’Auditorium della chiesa San Gregorio VII è emersa la totale vicinanza delle posizioni del comitato “No al sito di compostaggio” ai percorsi intrapresi dall’amministrazione Francese, circostanza positiva per l’intera comunità e costruttivo nell’interesse di un percorso che tende sempre di più a guardare nella stessa direzione.
«Giusto l’allarme, giusta la preoccupazione, giusta l’insofferenza, – dichiara la Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese – ma la banalizzazione non serve. Questa amministrazione ha affrontato il confronto con i cittadini, nonostante, si ritrovi ad ereditare molte delle situazioni con le quali è costretta a fare i conti. Smettiamola di fare populismo, non esistono fasce da indossare e pubblico servizio da interrompere, chi si è mosso in questa direzione è stato poi costretto a tirare i remi in barca. Questa è la prima amministrazione che ha deciso di affrontare il problema dei miasmi, partendo dalle verifiche, dai controlli e soprattutto dalle denunce. C’è un Governo cittadino eletto che deve porsi come interlocutore su tutti i tavoli sovracomunali, Battipaglia non può e non deve essere più una tappa da saltare. Non facciamo l’errore di ignorare o di non conoscere la storia degli ultimi 20 anni. Oggi, giustamente, si ricorda l’accordo del 2002, quando in cambio dello Stir si prometteva a Battipaglia di non portare altra impiantistica qui nel nostro territorio, chi doveva opporsi probabilmente aveva già barattato il consenso ed inerme assisteva allo stupro di questo territorio.
Mi chiedo – aggiunge la prima cittadina – cosa è stato fatto dal 2002 ad oggi periodo nel quale sono state autorizzate altre strutture private che operano nel settore dei rifiuti, oltre a discariche, siti di stoccaggio ed impianti di compostaggio che circondano la nostra città con effetti devastanti e senza che la nostra comunità ne abbia tratto il minimo beneficio in termini di abbattimento dei costi. Paghiamo, quindi, di fatto, le conseguenze fisiche e politiche di questa impostazione storica ed ideologica.
Noi questa idea, questa impostazione intendiamo sconfiggerla. – prosegue ancora la Sindaca – Noi giochiamo una partita in salita, ma siamo qui dalla parte dei cittadini e siamo certi che anche loro sono con noi in questa battaglia. Noi dobbiamo, oggi, aprire ai livelli Regionali, Provinciali una vera e propria trattativa. Il nostro NO deve essere accompagnato da una proposta che abbatta i costi, e garantisca forme di controllo da parte del Comune di Battipaglia, tutelando la nostra comunità, e che soprattutto non ci esponga ad un altro pericolo come l’isolamento istituzionale e l’etichettatura della nostra battaglia come qualcosa di meramente campanilistico.
Allora – aggiunge la Francese – procediamo con ordine: questa amministrazione è totalmente contraria alla realizzazione di mega impianti di compostaggio e rispolvereremo, ovviamente anche l’accordo del 2002. E’ al vaglio dell’avvocatura la richiesta di revisione di quell’accordo scellerato che vide a suo tempo l’assenso del comune di Battipaglia e che oggi ci vede costretti a ricorrere al Capo dello Stato per ottenere una sospensiva, non è l’unico percorso legale che si intende intraprendere.
Propongo la costituzione di un gruppo di lavoro che affianchi l’amministrazione in questi procedimenti. – conclude Cecilia Francese – A settembre porteremo in Consiglio anche la costituzione della Consulta dell’Ambiente. Aprire trattative che permettano un dialogo costruttivo con Regione, Provincia e movimenti ambientalisti. Il Comune di Battipaglia deve ritornare ad avere un ruolo di controllo del proprio territorio; anche per questo stiamo organizzando un convegno pubblico sul tema dei rifiuti che veda la presenza delle istituzioni, dei movimenti ambientalisti e della politica, delle organizzazioni sociali, di esperti e dei singoli cittadini».
“Pecunia non olet“. E purtroppo sulla base di questo assunto sarà difficile che si possa bloccare la realizzazione dell’impianto di compostaggio presso lo STIR di Battipaglia. Sarà difficile perché da qualche parte si deve pur realizzare e non perché serve a Battipaglia, se fosse per questo perché non utilizzare quello di Eboli? Questa domanda la dovremmo fare al Governatore della Campania De Luca, anche per ricevere una risposta, raccomandandogli di non delegare i figli. E semmai ci facciano sapere se lo STIR di Battipaglia e l’Impianto di compostaggio di Eboli lavorano nei limiti consentiti dalle capacità degli impianti e da dove vengono i rifiuti trattati. Credo che ci dovremmo rassegnare: a noi tocca la puzza; e chi sa a chi altri i soldi.
Battipaglia, 21 agosto 2017