Aumenti ai Manager: L’Uil contro De Luca e scrive al Ministro Lorenzin

Anche la Uil-Fpl di Salerno boccia De Luca e gli aumenti ai manager delle ASL campane e scrive a Ministro Lorenzin.

In una lettera al Ministro della Sanità Lorenzin, Tomasco(Uil) definisce inaccettabili: le remunerazioni ai DG di ASL e Aziende Ospedaliere; e gli scandalosi stipendi di oltre 300mila euro. Smonta la delibera della Giunta regionale campana. E dello scadalo dell’ALPI costato in tre anni quanto De Luca vuole spendere per ricostruire il Ruggi chi ne parla?

Coscioni-Cantone-Polimeni-De Luca-Caldoro-Lorenzin
Coscioni-Cantone-Polimeni-De Luca-Caldoro-Lorenzin

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – E così anche la Uil Fpl provinciale di Salerno definisce “inaccettabile” la delibera della Giunta regionale della Campania, rispetto all’adeguamento della remunerazione dei Direttori Generali di 1^ e 2^ fascia delle Asl e delle Aziende Ospedaliere campane. In una lettera inviata al Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, il Sindacalista Biagio Tomasco (Uil-Flp) ha smontare punto per punto l’atto amministrativo del 1° agosto scorso della Giunta regionale Campana. Atto motivato da una generica potenzialità per le “grandi sfide future” della Sanità Campana. Singolare a dir poco, questi premi di pre-produttività, specie in Campania, dove la Sanità lascia molto a desiderare, e nelle cronache di stampa non c’è giorno che non se ne raccontino le disavventure dei pazienti e gli episodi di mala sanità, che offuscano anche quei casi ammirevoli di buona sanità e che manco a farlo apposta vengono proprio da quelle Strutture Ospedaliere, vessate e continuamente mortificate dalle gestioni Commissariali di Stefano Caldoro, Joseph Polimeni, e ora del super “bullo” Vincenzo De Luca.

Caldoro-De Luca-Polimeni
Caldoro-De Luca-Polimeni

Finalmente, sia pure in linguaggio “sindacalese” e dopo 20 giorni anche il sindacato Uil si accorge dello scandalo e per l’occasione si ricorda dell’altro scandalo: Lo scandalo degli scandali dell’ALPI;  quello scandalo che in soli tre anni è costato circa 300milioni di euro solo nei conteggi dell’ASL Salerno, giusto quella cifra che il Governatore De Luca vorrebbe destinare per realizzare il nuovo Ospedale di Salerno, per modo da costruire una nuova ed efficiente struttura, non curandosi però che poi all’interno ci saranno sempre gli stessi grandi vizi e magari le stesse piccole virtù, ma fortunatamente lui ha un suo consulente per la Sanità, che è un dipendente di quell’Azienda, e da ex Consigliere Regionale e membro della Commissione Sanità, è stato da qualche mese incaricato dal   senza titoli (secondo note di stampa mai smentite)  Nicola Cantone, Direttore della Torre cardiologica di Salerno, e dopo che questa è stata “opportunamente” spaccottata e dimezzata, navigando così, pienamente, in un conflitto di interessi più grande del Golfo di Salerno.

Gli aumenti deliberati a secondo delle fasce individuate, vanno dai 15mila ai 20mila euro all’anno, cosa di poco conto, se si considera che un infermiere dopo 40 anni di lavoro percepisce solo 15mila euro all’anno. Un operaio generico ancora meno e un pensionato sociale poco più di 6000€ all’anno. Questi però, purtroppo per loro, non possono promettere niente se non quello di tirare le cuoia e far risparmiare allo stato quegli euri, così prontamente si potranno poi distribuire a chi fa giuramenti di fedeltà, tanto ormai il voto non è più un’arma per il cittadino, questi si nominano tra loro.

Biagio Tomasco-Uil Salerno
Biagio Tomasco-Uil Salerno

«Non si è contrari al principio della remunerazione adeguata ai direttori generali in quanto effettivamente la stessa risultasse troppo bassa rispetto alle responsabilità ascritte in capo agli stessi, ma la stessa retribuzione dovrebbe essere agganciata a criteri di valutazione intellegibili e cristallini, facilmente riscontrabili all’utenza ed agli operatori stessi”, ha detto il sindacalista della Uil Fpl provinciale. Secondo il rappresentante dei lavoratori, in riferimento ai criteri di valutazione sopra emarginati, non si comprenderebbe quale sia il risultato raggiunto dai direttori generali delle Asl campane, poiché di tali risultati non vi sarebbe la dovuta informativa e nemmeno la pubblicazione sui siti web istituzionali delle relative Aziende. Il criterio adottato per allineare detti emolumenti, ovvero portarli alla stregua di quelli di altri dirigenti di struttura apicale, con particolare riferimento a quelle di dipartimento, fa sorgere spontanea la riflessione per cui ci si chiede come mai possano essere erogati emolumenti di molto superiori a quelli del direttore generale e che in alcuni casi sfiorano e superano i 300mila euro – ha continuato Tomasco. – Giova ricordare che alcune delle Asl inserite in prima fascia, in particolare quella di Salerno e l’Azienda Ruggi, non hanno ancora pubblicato gli emolumenti dei dirigenti operanti. Nel caso del Ruggi siamo fermi al 2013, nonostante che l’Anac nella seduta del 17 maggio scorso abbia ribadito che  l’obbligo di pubblicazione degli emolumenti complessivi a carico della finanza pubblica percepiti dai dirigenti, disposto dall’articolo 14, comma 1-ter, debba ritenersi non sospeso e, dunque, da rispettare».

De Luca-Coscioni-Cantone-Giordano
De Luca-Coscioni-Cantone-Giordano

Per il sindacato un’altra questione non secondaria, almeno dal punto di vista dell’opportunità del provvedimento, è quella relativa per cui si aumentano le remunerazioni dei direttori generali giustificandole con gli obiettivi che sarebbero tenuti a perseguire, primo tra tutti il mantenimento e l’implementazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, ma contemporaneamente si continua a chiedere ai cittadini campani l’odiosa tassa del super ticket per la compartecipazione alla spesa sanitaria regionale.

«Sempre in relazione agli obiettivi da raggiungere ci si dovrebbe spiegare il  perché delle lunghe liste d’attesa, l’orripilante fenomeno delle barelle nei Pronto soccorsi e nei reparti ospedalieri, sebbene sia stato dichiarato  in  pompa  magna  che  le  stesse  fossero  oramai  un  ricorso,  l’aumento  esponenziale delle Alpi, le attività libero-professionali in intramoenia, il ricorso massiccio a quote di lavoro straordinario per il comparto che sfiora limiti astronomici, il continuo depotenziamento del numero di posti letto degli ospedali pubblici. Appare evidente che qualche obiettivo non sia stato raggiunto – ha spiegato Tomasco – Pertanto, come sindacato riteniamo che le motivazione addotte a sostegno del provvedimento adottato con deliberazione della Giunta regionale del primo agosto scorso, sia non solo socialmente inaccettabile, considerata l’attuale congiuntura economica in cui versa la popolazione della Regione Campania, ma anche iniquo poiché vada a premiare poche e selezionate professionalità a discapito di migliaia di lavoratori che con spirito di abnegazione e sacrificio continuano, tra mille difficoltà, a garantire una sanità pubblica che sebbene al collasso, dovrebbe rappresentare il faro dell’azione politica regionale, anche in considerazione di quanto più volte affermato, ovvero che avremmo assistito a qualcosa di eccezionale. Peccato che finora di eccezionale ci sia stato solo l’aumento delle retribuzioni».

Salerno, 20 agosto 2017

2 commenti su “Aumenti ai Manager: L’Uil contro De Luca e scrive al Ministro Lorenzin”

  1. Scotillo!! Mi caschi sul più bello! O forse no?
    Ti ricordi quella pubblicità di molti anni addietro, dove gatto Silvestro inseguiva dappertutto Titti il canarino e poi si bloccava all’improvviso quando Titti trovava rifugio sopra una scatola di prodotti alimentari (piselli, fagioli etc.) esclamando: “Eh no, su De Rica non si può!”.
    Tutta la contraerea (a salve) si è fermata all’improvviso.
    Certamente:Eh no, su De Rica non si può!.

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