16 / 19 agosto, ore 18.00, Albanella, nell’Oasi di Bosco di Camerine: Mistero, Favola, Leggenda. Spettacoli, musica, percussioni, ritmo……
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ALBANELLA – Grand happening all’interno dell’oasi naturale di Bosco Camerine nel Comune di Albanella ed è sibito “Mistero, favola, leggenda”. Una festa al di fuori di ogni canone fino ad ora conosciuto, che ti proiettano in un mondo raccontano, fatto di favole, misticità, racconti di fate e di orchi, tra miti e leggende, insomma una quattro giorni all’insegna di spettacoli, musica, percussioni e ritmo in compagnia di Rosaria De Cicco e la Compagnia “Le Cirque” che ci riportano ai nostri tempi e alla realtà. L’evento è organizzato dal Comune di Albanella, che ha nel suo sindaco Renato Josca il suo massimo sostenitore.
E tra santi, streghe, briganti, femmine e viandanti, gli eventi partono tutte le sere alle 18.00, con una sezione speciale dedicata ai bambini: visite guidate nel cammino dei folletti, rappresentazioni delle fiabe nel bosco, area giochi con gonfiabili e la caratteristica passeggiata sugli asinelli. Si prosegue, a partire dalle 20.00, con la degustazione delle antiche ricette del bosco: treccina di bufala alla rosa di Santa Sofia, mozzarella nella mortella e pomodorini spontanei, misto del brigante, fusilli e ravioli secondo l’antica tradizione, paccari e baccalà alle erbe aromatiche, gnocchi di patate alle erbe del bosco, carne arrosto macerata nel mirto, lentisco, mentuccia e finocchio selvatico e patate contadine tagliate a mano, ciambotta, calzoncelli di ricotta di capra e frutti di bosco, cannoli con ricotta e pere selvatiche, zeppole delle “Specialità dolciarie di Matilde”. Per la serata inaugurale, inoltre, spazio anche alla IX edizione di “Momenti d’Autore – Music from the World” con Andrea Tofanelli e MJF.
Una Festa popolare ma anche un vero e proprio percorso mistico e religioso affascinante che racconta e si richiama al culto della Patrona di Albanella Santa Sofia, e di quì ci riporta appunto ai confini tra la storia, il mito, la leggenda. Storia, mito e leggenda, che raccontano il passaggio nel Bosco Camerine di Santa Sofia, costretta a rifugiarvisi perchè insieme alle sue tre figlie Fede, Speranza e Carità fuggiva dalla persecuzione cristiana dei Romani sotto l’imperatore Traiano. La leggenda racconta anche che la Santa in segno di riconoscenza verso il popolo altavillese volle lasciare in segno del suo passaggio un roseto, unico per bellezza e profumo, che unito ad altri fiori che spontaneamente nascono nel Bosco “certificano” la straordinaria devozione alla Patrona.
Ed è proprio rispetto al mito, alla leggenda e questa bella storia che il Sindaco di Albanella racconta del perchè e del come si svolge la Festa: «Bosco Camerine di Albanella è un palco di natura magica sotto un tendone di stelle – dice Renato Josca – E attraverso questa festa si aprono le porte di un teatro naturale al rito ed alla condivisione. Un viaggio affascinante nel mistero, nella favola e nella leggenda che si svolgerà dal 16 al 19 agosto.
Come si svolgerà la Festa? – Il Sindaco continua – Il 16 agosto a partire dalle ore 18.00 ci sarà: “Il Respiro di Santa Sofia”; Un percorso mistico ed affascinante, religioso e popolare lungo i sentieri a cunicolo del bosco ascoltando ed ammirando la natura e sentendo i suoi profumi. Una carovana umana accompagnata da attori professionisti raggiungerà l’area di S.Sofia e ad accoglierla saranno le voci di un coro e lo scrigno dei pensieri dove ognuno potrà lasciare il suo “benedetti” con l’acqua del Pozzo di Santa Sofia.
Il Sindaco Josca mentre racconta raccomanda di vestirsi con abiti comodi e scarpe da escursione per potersi inoltrare nel bosco. Nei giorni successivi poi, dal 16 al 19 agosto, è la volta delle Storie di Santi, streghe, briganti, femmine e viandanti, quelle storie che si raccontano vicino ad un camino quando non si ha a disposizione i luoghi adatti come i percorsi e i più piccoli anfratti del Bosco Camerine, insomma per il Sindaco Josca, sarà una quattro giorni dedicati ad una festa popolare, e quindi non mancheranno musica, percussioni, ritmo e forza intorno ad un fuoco che darà vita al rito, che ci riporta al passato, ma sarà anche l’avvio della parte gastronomica.
E se i grandi saranno attratti dalla interessantissima promozione gastronomica che partirà dal 16 al 19 agosto, con le antiche ricette del Bosco, per i bambini a partire dalle 18.00, ogni giorno, ci saranno rappresentazioni delle fiabe del bosco, visite guidate, passeggiata sugli asinelli, area giochi con gonfiabili. Insomma non ci sarà nessuno che sarà trascurato o si annoierà.
IL Bosco Camerine è un esempio tipico di Macchia Mediterranea, negli ultimi secoli è servito a scopi essenzialmente forestali e selvicoli e più diffusamente alla preparazione di carbonelle aromatiche, a base di mirto e lentisco. Ricade per tutti i suoi circa cento ettari nel Comune di Albanella, e per essere ai piedi degli Alburni, ed è stato inserito tra le aree contigue del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Ma la sua frequentazione e la sua storia ci riportano molto indietro nel tempo alle sue prime testimonianze storiche, che infatti, parlano di una colonizzazione, da parte di monaci orientali, Alacri diffusori del culto di Santa Sofia, che fuggendo dalla guerra iconoclastica (VIII sec.) si stabilirono nel Bosco Camerine e a seguito del quale sono ancora visibili tracce del loro passaggio.
Ed è proprio a quell”epoca che risale il pozzo cosiddetto di “Santa Sofia“, il perimetro murario oggi ridotto a ruderi sempre nella cosiddetta “area di Santa Sofia“, una radura proprio al centro del Bosco la quale misteriosamente non è stata mai “sopraffatta” dal Bosco, che al contrario tutt’intorno è fitto e rigoglioso.
Altre notizie che riguardano il Bosco Camerine e l’area protetta, risalgono agli anni “leggendari” del brigantaggio meridionale, quando all’epoca dell’unificazione d’Italia e le “persecuzioni”, anche quì che l’esercito piemontese perpetrò per sopprimere quei rigurgiti di resistenza ad una operazione politica di tavolino, che sebbene necessaria, non tenne conto delle identità e del rispetto delle culture locali, alcuni briganti vi si rifugiarono, per sfuggire alla morte, e di quì anche un’alra leggenda quella del nascondiglio dei tesori dei Briganti che la gente di Albanella cerca ancora…
Una tre giorni di festa popolare che ha come scopo, come sottolinea il Sindaco di Albanella Renato Josca: “Per recuperare attraverso una Festa, i luoghi e la partecipazione popolare, i valori della memoria, della storia, della tradizione, e soprattutto il rispetto per la natura oltre che la valorizzazione delle tipicità locali, le quali, sebbene non manchino in tutto il resto d’Italia, quelle di Albanella sono interessanti e per questo sono state proposte ai turisti che d’estate soggiornano tra Paestum e il Cilento“.
E se il Bosco Camerino è carico di riferimenti storici o meno che siano, se come racconta la tradizione sia veramente stato il luogo in cui si sia rifugiata Santa Sofia protetta dagli albanellesi, e se qualcuno mette in dubbio addirittura l’esistenza reale di S. Sofia e delle sue tre figlie, Fede, Speranza e Carità, volendo inserirle invece come figure allegoriche delle virtù di cui portavano il nome; se ancora sia stato il rifugio dei Briganti, a noi poco importa, quello che è giusto e che è straordinariamente importante è invece l’aggrapparsi al passato, vero, costruito o artefatto che sia, per dare un senso alla memoria e nobiltà alla tradizione.
E oggi, proprio oggi che la nostra società ha bisogno di “Sapienza“, di “Fede“, di “Speranza” e di “Carità“, questa Festa popolare assume un altro significato e per questo si consiglia di tuffarcisi dentro e tra mistero, favola e leggenda, musica e gastronomia ritrovare se stessi e i valori della convivialità. E si sono appena spenti i riflettori su questa bella Festa tra la natura e la tradizione che già si pensa all’anno prossimo e a come migliorarla, a come arricchirla di altri particolari e di come poter dare il massimo dell’accoglienza alle persone che vorranno condividere luoghi e tradizioni degli albanellesi.
Albanella, 16 agosto 2017