17 agosto, ore 20.00, MOA Eboli, presentazione del libro di Anselmo Botte: “Il Raccoglitore di Pigne”.
Un Romanzo edito da “Caffè Orchidea” di Giuseppe Avigliano, di profilo sociale quello tratteggiato dal sindacalista Cgil Anselmo Botte che fa tappa anche ad Eboli: un tragitto umano nel sofferto microcosmo dell’immigrazione e dello sfruttamento nella Piana del Sele.
di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Giovedì 17 Agosto alle ore 20.00, presso il MOA di Eboli (Museum Of Operation Avalanche) nel complesso monumentale di Sant’Antonio al centro storico eburino, si terrà la presentazione del libro “Il Raccoglitore di Pigne” (Caffèorchidea, 2017) del sindacalista e saggista Anselmo Botte.
«C’è una pianura, a Sud di Salerno, – si legge in un icastico inciso – che si estende lungo il fiume Sele e costeggia il mare con una pineta fitta e ricca di storie. Qui una popolazione di invisibili: marocchini, algerini, rumeni, indiani; sopravvive lavorando nei campi, alla ricerca, fin dalle prime ore dell’alba, dell’ingaggio che consenta loro di sfamarsi. Ahmed è un giovane marocchino esperto nella raccolta delle pigne».
La vicenda umana di Ahmed protagonista del romanzo è paradigmatica di tante altre, essa è fatta di carne straniera sfruttata da decenni nel nostro comprensorio, di una umanità policromatica che si dimena a stento, sottoposta a vessazioni di ogni genere da caporali senza scrupoli: nei campi agricoli, nei cantieri, negli allevamenti e sulle strade del sesso, nasce dunque dalla conoscenza delle problematiche, la volontà di vergare questo scritto, un medium ideale tra il romanzo di critica sociale, e il saggio sociologico in senso pieno.
Pertanto il Raccoglitore di Pigne, un pregevole componimento narrativo di Anselmo Botte, storico sindacalista e dirigente provinciale della CGIL salernitana, ma sopratutto acuto saggista, pubblicato dalla ebolitana, dinamica neo casa editrice “Caffèorchidea”, di Giuseppe Avigliano ed Alessia Andreozzi (bibliofili ed amanti di autori in specie sudamericani impegnati nelle tematiche sociali) il quale ambisce ad essere uno specchio fedele ed al contempo inquietante, di questa triste realtà giornaliera permeata di lavoratori stranieri perennemente oppressi, in troppi deprecabili casi veri fantasmi viventi, cui noi cittadini cosiddetti privilegiati oramai ne siamo assuefatti.
Da ricordare che l’autore del Saggio romanzesco in questione, è stato tra i primi a studiare le comunità di immigrati nella Regione e segnatamente nella Piana del Sele, raccontando negli anni la struggente, surreale volontà di queste persone di raggiungere una loro “America”, le speranze di uomini, donne, famiglie, finalmente di trovare come gli uccelli migratori (i quali si spostano per sopravvivere anche di centinaia di miglia ad ogni mutamento stagionale), una loro stabile Terra Promessa in cui vivere e progredire con pari dignità.
Eboli, 16 agosto 2017