È scontro “Istituzionale” tra la Sindaca di Battipaglia Francese e il Presidente della Provincia Canfora sulle “ecoballe” allo Stir.
Caso 3000 tonnellate di “ecoballe” a Battipaglia. La sindaca Francese: «Chiediamo più collaborazione istituzionale». Il Presidente della Provincia Canfora: “Spero che le motivazioni non siano di colore politico”. L’unico colore che si vede bello e chiaro è quello della vergogna: Il rosso.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – La questione delle ecoballe a Battipaglia è sempre al centro di uno scontro “Istituzionale”, solo istituzionale e non politico, ma diventa politico nel momento in cui il Presidente della Provincia Giuseppe Canfora, fa una scelta: Politica questa; coinvolgendo unilateralmente una intera comunità e un’intera Area geografica che va da Montecorvino a Serre, già molto provate dalle scelte scellerate del passato laddove è piovuta in quantità industriale di monnezza istituzionale da parte di tutta la Regione che hanno devastato un territorio, senza badare se i siti scelti fossero in prossimità di insediamenti urbani, corsi d’acqua, fiumi e così via.
Istituzionale come il sodalizio che Canfora ha istituito tra la Provincia di Caserta con quella di Salerno che prevede lo smaltimento della frazione umida presso la discarica casertana di S.Tammaro, senza ulteriori passaggi presso il TMB di Battipaglia, perché avrebbe un impatto ambientale più rilevante rispetto alla frazione secca. Ma la cosa più grave è la sorpresa “Istituzionale” di Canfora che a sua volta si è meravigliato delle proteste della Sindaca Francese e delle forze politiche a questa decisione tanto da affidare alla stampa una sua dichiarazione:
“Mi dispiace rilevare che il Comune di Battipaglia non abbia colto la difficile scelta operata, a tutela dei cittadini – ha dichiarato il Presidente Giuseppe Canfora -. Spero che le motivazioni non siano di colore politico. La Provincia ha fatto il proprio dovere. Siamo contenti di aver evitato con questa mossa strategica l’accumularsi di rifiuti nelle strade con il pericolo di gravi emergenze sanitarie“.
L’unico colore che si intravede in questa vicenda non è politico ma è “Rosso”: quella della vergogna. Cosa avrebbe dovuto fare la Sindaca, accettare prona una decisione che coinvolge il suo territorio per togliere ogni dubbio al Presidente della Provincia di Salerno, che non si tratta di una questione politica? Canfora evidentemente dimentica che egli passa per essere il ventriloquo di De Luca e immagina che ognuno ha qualcuno che gli parla in pancia. Intanto va detto che lo STIR di Battipaglia negli anni ha potenziato la sua capacità giornaliera di lavorazione dei rifiuti, portandoli alle oltre 1500 tonnellate al giorno, e comunque andrebbe sempre verificato se quella è la cifra giusta o non vada oltre, e andrebbe sempre verificato se nei giorni scorsi non si sia ingolfato l’impianto al punto da trattenere nei piazzali quantità di “ecoballe” (ricordandoci di verificare anche se sono veramente “ecoballe”), superiorin alla portata dell’Impianto.
La questione “ecoballe” che la Giunta Provinciale ha inteso aprire col Comune di Battipaglia, – si legge nella nota della Sindaca Francese – resta sempre in piedi, nel momento in cui il Presidente Canfora con l’ordinanza n° 1/2017, ha inteso disporre lo stoccaggio provvisorio di 3.000 tonnellate di ecoballe di frazione secca tritovagliata (abbiamo letto bene l’ordinanza, conosciamo bene il significato di quel termine tecnico, ci permettiamo di dire a chi in questi giorni ha inteso sminuire la posizione dell’Amministrazione di Battipaglia) nei capannoni dello STIR di Battipaglia senza neanche avvertire la sindaca di Battipaglia.
Ed è questo il punto – prosegue la nota stampa – che la sindaca e l’amministrazione hanno voluto evidenziare anche con specifica delibera di Giunta Comunale. Tuttavia la Sindaca Francese dovrebbe chiedere si faccia un sopralluogo tecnico all’Impianto STIR di Battipaglia per verificare l’effettiva capacità dell’Impianto, e verificare la provenienza delle Balle e se queste siano veramente “ecoballe”, per modo da evitare che l’impianto lavori oltre le sue capacità effettive e i materiali stanziano oltre ogni limite creando anche problemi di miasmi.
«Nessuna colorazione politica della posizione assunta dal Comune di Battipaglia, se questa può essere la preoccupazione del presidente Canfora – dice la sindaca Cecilia Francese -. Noi chiediamo con forza maggiore collaborazione istituzionale e maggiore coinvolgimento dei territori i quali non possono essere chiamati soltanto ad accettare passivamente le scelte fatte da enti sovracomunali che però li coinvolgono pesantemente e penalizzano i membri di una comunità. I sindaci non sono degli irresponsabili. Nel corso dei decenni di una crisi infinita dei rifiuti in Campania i Comuni hanno svolto un ruolo fondamentale per reggere la situazione, dinanzi alla pure legittima irritazione dei cittadini, e pure all’interno di una grandissima confusione sulla strategia da mettere in campo».
L’amministrazione di Battipaglia – si specifica nella nota – ha sollevato alcune questioni di fondo, che sarebbe gravissimo non cogliere sia a livello politico che a livello istituzionale:
- Abbiamo posto un problema di correttezza di rapporti istituzionali, fondamentali se si vuole parlare di collaborazione istituzionali. L’ordinanza alla sindaca di Battipaglia non era indirizzata neanche per conoscenza.
«Se c’è chi pensa che sul territorio di Battipaglia si possa continuare a fare di tutto e di più senza rapportarsi all’istituzione locale come evidentemente è avvenuto negli ultimi lustri, probabilmente non ha colto un dato: Battipaglia ha una amministrazione, che è legittimata dal voto popolare e che ha posto la difesa del territorio fra le proprie priorità prosegue la sindaca –». - L’assoluta inopportunità di richiedere ancora un ulteriore sacrificio ad un territorio che negli ultimi 20 anni è stato letteralmente martirizzato da scelte piovute dall’alto grazie anche ai continui vuoti di governo.
«Battipaglia è circondata da discariche che per decenni hanno servito l’intera Provincia e sulle cui bonifiche abbiamo più di qualche dubbio attacca ancora la prima cittadina -. Ma soprattutto in quei 20 anni sono stati autorizzati un impianto di CDR diventato dopo STIR, sei strutture private che lavorano fasi del ciclo dei rifiuti; infine un impianto di compostaggio nel comune di Eboli ai confini con Battipaglia». - La scarsa considerazione della comunità battipagliese. Proprio in queste settimane la città è attraversata da malumori e tensioni dovute proprio alle conseguenze odorigene della presenza di tanta impiantistica su cui, non a caso, stiamo chiedendo controlli sempre più stringenti, e dal fatto che il territorio è attraversato da centinaia di camion dediti al trasporto di ogni tipo di frazione del rifiuto.
«Altro che colorazione politica della nostra posizione – conclude Cecilia Francese -. Anzi siamo noi che ci sentiamo abilitati a chiedere se la scelta di stoccare rifiuti nello STIR di Battipaglia, benché relativi alla frazione secca tritovagliata non sia essa frutto di una scelta politicamente colorata. Per questo chiediamo, come abbiamo fatto con atto deliberativo, la revoca della ordinanza 1/2017 e l’immediata convocazione di un tavolo interistituzionale cui anche il Comune di Battipaglia possa sedersi e dire la propria opinione in merito».
Battipaglia, 1 agosto 2017