BCC di Aquara in positiva controtendenza fa registrare un forte aumento dei crediti concessi privilegiando i piccoli clienti.
I numeri al 31 luglio 2017: nuovi crediti deliberati per 47,4 mln, un andamento che se si protrae a fine anno si giunge a circa 81 mln, superando i 75,2 mln del 2016 (+ 7,7%); L’ammontare dei fidi al 31 luglio è di 166,9 mln(+7,26%) rispetto al 2016; L’82% dei fidi rilasciati per importi inferiore a 50.000 euro, una positiva tendenza a favorire i piccoli clienti.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – “Sale la raccolta di risparmio delle grandi banche ma scende la loro disponibilità a fare credito….i grossi gruppi bancari drenano soldi al Sud per investirli al Nord… l’unica fonte di liquidità per famiglie e piccole imprese locali sono rimaste le BCC” (Gazzetta del Sud, 10.07.17). – si legge nella nota dell’ufficio stampa della BCC Aquara, a conferma di quanto da anno POLITICAdeMENTE denuncia rispetto alle politiche bancarie che da oltre un ventennio e con maggiore accentuazione nell’ultimo, i Governi stanno mettendo in atto, favorendo una “desertificazione bancaria“, ivi comprendendo con la loro.presenza nel mezzogiorno, un controllo sull’economia e un freno sul credito e gli investimenti, un disegno di spoliazione economica del Sud a fronte di una certificata “nordizzazione” dei grandi sistemi bancari del Nord. Sistemi che generano di fatto una diseguaglianza di fiducia tra le potenzialitá del Nord e quelle del Sud. Diseguaglianza che si misura con il costo del danaro che al Sud è di ben due punti in piú rispetto al Nord, o il credito concesso dalle banche al Sud, ben inferiore rispetto al terzo di come raccomandava Draghi nel mentre corroboró di miliardi di euro le Banche italiane, senza peró controllare se il principio si adottasse. Fatto sta che questa condizione frena il mezzogiorno e ne condiziona sviluppo e crescita economica.
“Non basta la fine della crisi, almeno quella annunciata; non bastano le politiche monetarie della BCE; non bastano le aperture delle banche italiane. I rubinetti sono ancora chiusi… uno studio della Cgia di Mestre conferma che la stretta creditizia è ancora un verbo finanziario da coniugare al presente… le ragioni sono tante e spesso complesse: per le imprese le banche sono ancora restie a concedere credito; per gli istituti finanziari le aziende hanno smesso di chiedere prestiti come facevano un tempo” (La Stampa del 24.07.17)
Questo è il quadro nazionale. – secondo la nota della BCC Aquara – C’è una contrazione del totale dei crediti erogati dalle banche. Di fronte a questi numeri possiamo provare una (locale) ragionevole soddisfazione nel leggere i dati della nostra BCC di Aquara che al 31 luglio 2017 fa registrare un ammontare di nuovi crediti deliberati pari a 47,4 mln, che rappresentano il 63,06% dei crediti deliberati rispetto all’anno 2016.
Se questo andamento crescente si protrarrà fino al 31 dicembre prossimo avremo un totale di nuovi crediti deliberati pari a circa 81 mln, che andrà a superare abbondantemente i 75,2 mln del 2016 (+ 7,7%).
Altro dato rilevante è registrato dall’ammontare dei fidi in essere al 31 luglio che ammontano a 166,9 mln con un incremento del 7,26% rispetto al 31.12.2016. Risultato ancora più apprezzabile se si considera che ben l’82% dei fidi viene rilasciato per importo inferiore a 50.000 euro, a conferma di un salutare frazionamento del rischio aziendale e della capacità di prediligere i piccoli clienti.
Sono cifre non certo in linea con l’andamento nazionale dove si registra, come dicevamo, una riduzione dei crediti concessi dalle banche. La nostra Banca può, al contrario, vantare una crescita significativa dei nuovi crediti concessi a testimonianza dell’appetibilità dei suoi prodotti e della convenienza delle sue linee di credito.
Ma questo non deve comunque farci stare tranquilli. – si precisa nella nota infatti non c’è proprio da star tranquilli se si pensa ai continui tentativi di “cannibalismo bancario” che viene alimentato dalla incompetenza di un Parlamento asservito e dalla classe politica eunuca del sud incapaci di fare da argine alla nordizzazione del sistema bancario in atto – La crisi non è certo passata. Le difficoltà ci sono ancora. La ripresa è frenata non certo dalla mancanza di liquidità da parte delle banche ma dalla impossibilità per le imprese di fare impresa. C’è una asfissiante burocrazia che ormai è connaturata con il nostro pesante apparato pubblico che non riesce a produrre mai qualcosa di semplice ma solo provvedimenti complicati, contorti e perciò costosi per l’utenza.
C’è la percezione di una illegalità diffusa. – prosegue ancora la nota introducendo a margine delle considerazioni economiche anche altre di natura sociale che attraversano la nostra Italia “unita” solo nella decadenza ma che sono alla base di questo inesorabile tracollo che altri non favorisce, appunto, il populismo imperante, l’ignoranza e le nuove barbarie – C’è l’abbassamento del generale livello culturale della popolazione e dei giovani in particolare che non fa presagire nulla di buono per il nostro futuro. C’è un macroscopico ritardo nelle risposte della giustizia civile alla cittadinanza. C’è soprattutto l’insolvenza. La mancata certezza dei pagamenti della pubblica amministrazione. Ma anche la mancata certezza dei pagamenti tra privati. La buona economia, la buona impresa si regge sulla certezza dei pagamenti. Impossibile negarlo ma anche impossibile ottenerlo in Italia. Ecco perchè noi non cresciamo e non cresceremo fino a che non la smettiamo col populismo e cominceremo a mettere mano seriamente ai problemi veri.
Nel frattempo, – conclude la nota della BCC di Aquara – godiamoci questo brillante risultato della BCC di Aquara che continua, di anno in anno, a incrementare il credito alle famiglie e alle imprese e ci dice che un’altra Italia è possibile, basta volerlo.
Salerno, 3 agosto 2017