Antonio Lombardi, presidente Federcepi Costruzioni, ha incontrato a Vietri sul Mare il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.
Lombardi lancia l’allarme sullo stato del comparto in Italia: «Edilizia al collasso, centomila Aziende cessate e 630mila occupati in meno. Subito sgravi e investimenti infrastrutturali».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Il presidente nazionale di Federcepi Costruzioni, Antonio Lombardi, accompagnato dal consigliere nazionale, Michele Allegretti, ha incontrato ieri mattina a Vietri sul Mare il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, a margine della cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria. Un’occasione per rappresentare, al massimo rappresentante italiano ai vertici delle istituzioni europee, l’estrema gravità della situazione e auspicare interventi solleciti di rilancio dell’edilizia.
A sostegno dell’allarme, sono stati rappresentati al presidente Tajani i dati del Centro Studi Federcepi Costruzioni, su elaborazione di dati Eurostat: tra il 2010 e il 2016 tutti gli indicatori del comparto hanno registrato pesanti flessioni: la produzione ha registrato un arretramento del 32,2%, le ore lavorate nello stesso periodo sono diminuite del 28,6%, i permessi di costruzione si sono più che dimezzati (-65,7%). Tra i Paesi dell’Unione europea a 28, l’Italia si colloca terzultima in quanto ad arretramento nel periodo temporale considerato.
Il dato italiano nel periodo di riferimento risulta addirittura di quasi 17 volte peggiore della media dei Paesi dell’Unione europea (-28,6% contro -1,7%). Pesantissime le ripercussioni sul comparto: dal 2008 al 2016 oltre centomila aziende hanno cessato l’attività, con la perdita di 630mila posti di lavoro (che salgono a 1.100.000 considerando anche l’indotto).
«Al presidente Tajani – ha commentato a margine del confronto il presidente Lombardi – abbiamo indicato con chiarezza le cause della crisi, che risiedono anche nei minori investimenti nelle costruzioni, che nel 2016 si sono assestati, in Italia, a 125,6 miliardi: 17 in meno rispetto al 2009. Occorre investire in infrastrutture, messa in sicurezza dei territori, recupero della vivibilità. È di questo e di sgravi fiscali che l’edilizia ha bisogno molto più che di incentivi e finanziamenti».
Il presidente Tajani ha condiviso l’analisi di Federcepi Costruzioni ed ha garantito interventi solleciti perché anche e soprattutto l’Europa – in questa strategia di rilancio infrastrutturale – giochi un ruolo di assoluto primo piano.
Salerno, 29 luglio 2017