L’Associazione Civicamente accende i fari sulle Comprese: Il “centro storico” di Battipaglia da valorizzare.
“Civica Mente propone la pedonalizzazione di via Sica come segnale di rinascita del primo nucleo “storico” della Città”. E immagina una serie di iniziative puntando sull’effimero.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «Immaginate un’area ampia, luminosa, ricca di locali grandi e piccoli da un lato all’altro della strada, i tavoli costeggianti i loro ingressi, la folla che si mischia con le file davanti ai leggii dei menù o coi ragazzi presi a radunarsi in qualche angolino prima di partire per una bella serata?» – Si legge in una nota “romanzata” e futuristicamente “immaginata” dei giovani dell’Associazione battipagliese CivicaMente, non nuova a suggerimenti di diverse iniziative alle varie Amministrazioni comunali e a prima di questa anche al Commissario Prefettizio e alla Commissione straordinaria – .
«Lo sfavillio delle vetrine e delle luci calde dei lampioni, – continua ancora il racconto immaginifico di come l’Associazione CivicaMente vede quella parte che identifica impropriamente come “Centro Storico” e non “Centro Antico” o “Primo nucleo abitativo” – il fragore dei bicchieri e delle risate, il sussurrio di una città a cui è stata dato finalmente un’area dedicata alla vita notturna: una movida! Se non riuscite a immaginarlo, provate a fare una passeggiata per Via Sica. La prossima volta che ci passate, fatelo con la consapevolezza di stare attraversando il centro storico della nostra città. Come, un centro storico?
Ebbene sì, – prosegue la nota di CivicaMente dando “dignità” alla propria proposta ricordandone la prima data di insediamento – perché la cosiddetta zona delle Comprese ha più anni della città stessa, essendo stata fondata a seguito del terremoto del 1856, prima ancora dell’unificazione del nostro paese! Un valore storico e un potenziale urbanistico assolutamente ignorato nell’avvicendarsi delle diverse amministrazioni. Eppure c’è ancora della speranza: i commercianti della zona ne sono convinti.
È per questo che, – aggiunge ancora Civicamente avanzando una proposta di pedonalizzazione delle Comprese – assieme alla gente del quartiere, si è già raccolto più di 150 firme per richiedere la pedonalizzazione dell’area. Si tratta solo del primo passo di un progetto ambizioso ma realizzabile ed a vantaggio sia dell’amministrazione che della comunità: da un lato, infatti, – conclude la nota di CivicaMente – il Comune non dovrebbe neppure pagare le spese di manutenzione del manto stradale; dall’altro, motiverebbe piccoli imprenditori per creare delle nuove attività e dare nuovo lustro a una zona oramai negletta della città. La popolazione chiama a gran voce un cambiamento: al Comune tocca soltanto il compito di assecondarlo».
La visione di quella parte della Città in chiave “godereccia” e “notturna” per puntare sul rilancio della Città e sottolinearne sia pure di striscio l’importanza ed il valore storico-sociale che si attribuisce alle Comprese, quale primo nucleo abitato cittadino è singolare, ma ovviamente per nulla bocciabile, riconoscendo la dignità della proposta e garantendone per questo un civile confronto. Va da se che quel primo nucleo abitativo ormai non conserva piú nulla se non l’impianto planovolumetrico, e quindi sarebbe oltremodo difficile e soprattutto costoso volerne rilevare alcuni blocchi per organizzarli riproducendo le condizioni di vita degli abitanti di allora, cosí come si è fatto in tanti posti non ultimo in.quel di Matera con i Sassi. Con questo spirito andrebbe forse meglio piú che assecondare uno sviluppo di attività legate alla somministrazione di bevande, cibo da strada e altre tipiche delle nuove proposte associative per i giovani e per la vita notturna.
Questo nuovo tipo di visione dello sviluppo ci lascia un poco interdetti e ci riporta dalla prima esperienza romana legata al mitico assessore Renato Nicolini, faurtore della cultura dell’effimero ad una vera e propria cultura dell’impiego di risorse pubbliche per feste, festini e divertimenti vari. Nicolini da quella esperienza poi propose e realizzò la cosí detta “Estate romana“, introducendo l’intervento pubblico e quindi impiego di danaro pubblico, in iniziative private leggere, meno leggere, culturali e via di seguito, spendendo poi fiumi di danaro. Da Nicolini ad oggi vi è stata una tale decadenza che al momento tutte le amministrazioni preferiscono piú dedicarsi al cosí detto “effimero” piuttosto che realizzare un asilo, una casa di riposo per anziani, potenziare o organizzare il trasporto pubblico, puntare sulla qualitá dei servizi, imprimere un’accellerata sulla qualità dell’ambiente e migliorare la viabilità e i sottoservizi.
Feste, Farina e Forca, era il motto di Ferdinando di Borbone, ritenendo che al popolo basta dargli qualche festa, assicurargli il mangiare, e tenere sempre in attività la Forca e tutto proseguiva bene. Oggi piú che mai le tre “F” imperano. Per il momento si va alla grande con le Feste, per il mangiare ci pensano Nonni e Genitori, manca solo la Forca, aspettiamo che si innalzino nelle piazze. Fortunatamente i giovani se ne vanno e si salvano il collo.
Battipaglia: 25 luglio 2017
Mi fa piacere che l’associazioneabbia ripreso il tema del recupero delle comprese,vecchio nucleo storico di Battipaglia,ma faccio presente che nella scorza legislatura ho presentato una interpellanza sul tema votata all’unanimità. IL PROBLEMA È RENDERLA ATTUATiVA…….