Nasce nel Quartiere Belvedere di Battipaglia il primo Supermarket “Social” in un immobile confiscato alla criminalità organizzata.
Concluso l’iter per l’aggiudicazione definitiva, i locali confiscati alla camorra sono stati assegnati a: Legambiente “Circolo Vento in Faccia”; Consorzio Coop. Soc. S.C.S. “La Rada” Alle Associazioni Comunità Emmanuel Onlus, e di Volontariato UjamaaOnlus; Che per l’occasione, si sono riunite in Associazione Temporanea di Scopo.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Un altro passo avanti a favore della legalità e contro le organizzazioni criminali. Un altro punto fermo che la Città di Battipaglia pone sul tavolo per ridare quella dignità ad una comunità che sembrava messa in ginocchio da quelle organizzazioni malavitose, che grazie agli “spazi” vuoti di legalità e grazie alle connivenze di uomini politici, amministratori e funzionari dello stato deviati hanno vissuto indisturbate per decenni estendendo i loro tentacoli nella Piana del Sele e nell’economia della Piana.
Un bene confiscato alla criminalità organizzata che rivivrà e darà la possibilità a persone espulse dal mondo del lavoro di poter rientrare in questo circuito. – si legge nella nota stampa del comune – Si tratta della nascita del primo Social Supermarket sul territorio di Battipaglia che sarà aperto a breve nel quartiere Belvedere.
Grazie all’opera dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Cecilia Francese, dell’assessore alla Legalità Laura Toriello e dell’assessore al Patrimonio Stefania Vecchio – prosegue la nota – si è portato a termine l’iter per l’aggiudicazione definitiva dei locali confiscati alla camorra in via Belvedere n. 122-124-126.
Il bene è stato aggiudicato, con determina n. 858 del 14 luglio 2017, alle associazioni: Legambiente “Circolo Vento in Faccia”, Consorzio Cooperative Sociali S.C.S. “La Rada“, Associazione Comunità Emmanuel Onlus, Associazione di Volontariato UjamaaOnlus. Le associazioni, per l’occasione, si sono riunite in Associazione Temporanea di Scopo.
Ieri mattina al Comune, presso l’ufficio Tecnico, è stato stipulato il contratto di assegnazione a titolo gratuito del bene confiscato nel quale nascerà a breve il Supermercato destinato a dare la possibilità di reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di persone emarginate.
«Si tratta di un segno concreto e tangibile della volontà di questa amministrazione di ripristinare, a tutti i livelli, la legalità e la trasparenza per rendere Battipaglia una città normale – afferma la sindaca Cecilia Francese -. Le iniziative sociali di questo genere troveranno sempre la nostra amministrazione ben lieta di collaborare e di dare tutti l’aiuto possibile per la loro realizzazione concreta».
«Non c’è niente di più simbolico rispetto al tema della legalità che far rivivere un bene confiscato alla criminalità organizzata per scopi sociali – dice l’assessore alla Legalità Laura Toriello -. La società si riappropria non solo di un immobile confiscato ma anche dell’occasione per diverse persone di perdere lo status di emarginato e di rientrare nel mondo del lavoro dando, nel contempo, un servizio ai cittadini e riqualificando un quartiere periferico come quello di Belvedere».
E’ sicuramente un giorno importante anche questo, non meno di quello nel quale si è festeggiato il secondo compleanno dell’assegnazione ad un’altra Associazione di Scopo, quella che gestisce il “Caffè21Marzo“, alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti e dei Procuratori della Repubblica di Salerno e Nocera Inferiore Corrado Lembo e Antonio Centore, anche quello a suo tempo confiscato alla criminalità organizzata. Tuttavia resta sempre quell’alone di sospetto che non è stato affatto chiarito, rispetto allo Scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche e alla gestione commissariale che ne è poi venuta passata da una “ordinaria” ad una “straordinaria“, e successivamente, sebbene vi siano state regolari elezioni e al momento la Città è amministrata da una giunta legittimamente eletta e in carica da poco più di un anno, al momento non vi è nessun elemento certo che chiarisca quel provvedimento grave, gravissimo che ha portato allo scioglimento per infiltrazioni camorristiche.
Eppure Battipaglia è la Città che in Campania ha il più alto numero di beni confiscati alle camorre. Questo primato ci dice che la criminalità c’è e come e fu proprio il Procuratore Nazionale Antimafia Roberti, all’epoca Procuratore delle Repubblica di Salerno ad attenzionare le Forze dell’Ordine rispetto alla circostanza di passaggi sospetti di Aziende agricole della Piana in mani poco pulite. Sulla base di quell’attenzionamento, ed essendo Battipaglia la Città più importante della Piana sarebbe giusto che quelle indagini che hanno portato allo scioglimento si chiudessero e si rendessero pubbliche per sapere da chi dobbiamo difenderci e se, eventualmente si dovessero presentare circostanze similari, saperle individuare e saperle combattere denunciandole.
Insomma chi sono quelle organizzazioni criminali e chi le personalità del mondo della politica, dell’Amministrazione e dei vari apparati dei comuni, della provincia e oltre, e chi sono quelle imprese che in combutta tra loro hanno determinato lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche?
Il nostro territorio è troppo importante perchè non vi siano interessi criminali, ma purtroppo anche i vuoti di legalità sono molto diffusi e spaventosamente aperti, spalancati addirittura, e la prova è l’abbandono totale ad un qualsiasi minimo controllo del territorio, che impedisca quelle illegalità diffuse che di volta in volta o sistematicamente si presentano e che insieme al degrado ambientale, fanno il paia ma diventano incubatoi di quelle pre-delinquenze che vivono di piccoli reati, che passano dai furti, allo spaccio, non escludendo la prostituzione, delinquenze che poi si “evolvono”, si organizzano e diventano sodalizi criminali. Tutte circostanze che si appalesano in pieno giorno e che ormai fanno parte dell’ambiente come un albero, un muro, una casa, e nemmeno nei giorni d’estate che la fascia costiera è più affollata di bagnanti impedisce alle prostitute di bivaccare disinvolte nel mentre famiglie con bambini passano verso le loro postazioni per raggiungere le spiagge, come la foto che si pubblica qui di seguito. Questa tolleranza è l’anticamera del degrado e del poco rispetto per le istituzioni e se si fa finta di voler proteggere le prostitute, ritenendo siano vittime, di fatto si trasmette loro proprio il contrario, che non c’è scampo e non c’è nessuna punizione per chi le sfrutta, finendo nella più vergognosa delle speculazioni pseudo garantiste. Questa è legalità?
Battipaglia, 22 luglio 2017