Rocco: “Gerardo Motta è stato quello che mi è stato più vicino, da subito”.
Una “pax politica” è piombata su Battipaglia. Si potrebbero profilare uno scontro tra nuovi “comitati di affari” che hanno utilizzato Rocco e le sue battaglie genuine di opposizione per altri scopi.
BATTIPAGLIA – Nei giorni scorsi è venuta fuori la notizia che ha sconvolto l’intera Città di Battipaglia. Il Consigliere Comunale di opposizione e Vice Presidente del Consiglio Comunale, Adolfo Rocco insieme al fratello del senatore Roberto Napoli, l’Agronomo Lorenzo Napoli, sono stati destinatari di due lettere minatorie contenenti messaggi di morte e un bossolo di pistola 765 ciascuno.
Un episodio inquietante che lascia basito l’intero mondo politico e rievoca episodi come quello del Sindaco Rago, che nonostante il tempo è ancora del tutto irrisolto. In genere quando succedono fatti di questa gravità bisogna andarci cauti prima di esprimere dei giudizi, ma nello stesso tempo bisogna immediatamente reagire e senza mezzi termini condannarli, indipendentemente dalla loro natura, e indipendentemente da chi ne è il destinatario, non ci deve essere un solo attimo di esitazione.
Proprio per fare chiarezza e per evitare che chi subisce intimidazioni resti solo, se ne deve parlare e ci si deve immediatamente stringersi intorno ai destinatari delle minacce. Fatta la scelta di campo è giusto anche sapere dai diretti interessati quali siano state le loro sensazioni e per questo ne abbiamo parlato direttamente con il dott. Adolfo Rocco, che vinta ogni resistenza iniziale, ha rilasciato la seguente intervista, e POLITICAdeMENTE la propone integralmente ai lettori insieme ad alcune riflessioni.
D – Dottor Rocco, lei è vittima di una brutta storia, se l’aspettava?
R – Per niente. Anche perché ho sempre svolto solo e correttamente il mio ruolo istituzionale di consigliere di opposizione.
D – Ne ha ricevute manifestazioni di solidarietà?
R – Ho sentito il calore della gente semplice. Il mio sindacato di categoria, perché evidentemente ne era coinvolto; Quella del mio compagno di banco.
D – Il compagno di banco, di chi si tratta?
R – Di Ciro Russomando, un collega di Salerno. Mi ha fatto commuovere. Sa cosa ni ha detto nell’incoraggiarmi? “Il compagno di banco non si scorda mai”. La mia famiglia mi è stata molto vicina insieme ai miei amici e al mio Partito (MPA).
D – E le Istituzioni?
R – Gerardo Motta è stato quello che mi è stato più vicino, da subito. Egli sostiene che quello che è accaduto è il frutto di questo clima “pesante”. E’ la prova che non si può svolgere con serietà il proprio ruolo istituzionale. Il presidente del Consiglio Comunale Ugo Tozzi e Federico Del Grosso a nome del PdL.
D – E gli altri?
R – Anche il Sindaco Giovanni Santomauro mi ha espresso verbalmente la solidarietà, ma egli sostiene che l’episodio vada ridimensionato nella portata e valutato nella sua giusta dimensione, come atto di irresponsabili.
D – E’ comunque una solidarietà.
R – E’ stato garbo Istituzionale.
D – Indipendentemente da tutto, il clima è pesante.
R – Sono veramente sorpreso, sembrava che episodi del genere non potessero mai avvenire, non sono comuni, e quanto meno che potessero capitare a noi.
D – In che senso?
R – In tutti i sensi. Per esempio, il Senatore Roberto Napoli, che tra l’altro è il fratello di Lorenzo Napoli, è stato molto affettuoso, ma mi ha ricordato un episodio molto triste, che tempo fa capitò proprio a me, in quella circostanza anche fui minacciato, solo che allora era a viso aperto. Non sapere da chi e da cosa proviene è motivo di preoccupazione.
D – C’è l’ombra del mattone?
R – Anche se non si vuole puntare il dito su niente di particolare, si potrebbe individuare l’origine anche nel “mattone”. Da Consigliere di opposizione mi sono interessato praticamente di tutto: degli oneri di urbanizzazione alle comunità religiose; all’ampliamento del cimitero; alle barriere fonometriche dell’Anas; alla tutela degli edifici storici da sottoporre a vincolo e alla catalogazione delle 14 masserie, ivi compreso, i Casoni Doria e al suggerimento di soluzioni alternative per evitarne l’abbattimento; alla vicenda del Liceo Scientifico e a tutte le questioni che si sono trattate in Consiglio Comunale ivi compreso la vicenda dei lavoratori Alcatel Lucent.
D – Ha notizie dello sviluppo delle indagini?
R – Non mi spetta entrare nelle indagini, ma sicuramente stanno vagliando tutte le ipotesi.
D – Che significa che ha avuto assicurazione circa la sua protezione?
R – Non ho chiesto niente, ma mi hanno fornito tutte le garanzie, così come credo sarà stato informato anche il Prefetto di Salerno.
D – Potrà tornare tutto come prima?
R – Non credo, o quantomeno ci vorrà del tempo.
L’impressione che si trae da questa intervista è che il Dottor Rocco, non abbia avuto la solidarietà convinta da parte di tutti i principali soggetti politici della Città di Battipaglia, anche se all’ultimo momento il Capo Gruppo del PdL ha chiesto una convocazione del Consiglio Comunale per parlare del caso specifico. In effetti il Consiglio è stato convocato per Sabato e domenica, ma di questo argomento manco a parlarne. Della sicurezza di Rocco c’é tempo.
Il fatto stesso che quella solidarietà sia arrivata alla spicciolata e che si è tentato di minimizzarne la portata, è la conferma della scarsa convinzione del pericolo, che in questo momento corre Rocco, ma che potrebbero correre anche altri se si va verso una deriva politico-amministrativa qualunquistica.
Da quando si è varata l’Amministrazione Santomauro, formata da gruppi di consiglieri Comunali che addirittura hanno indicato, come si ricorderà, Assessori “personali”, sembra che a Battipaglia non succeda più nulla, tranne che la normale amministrazione. A questa coincidenza si aggiunge anche il defenestramento di Gerardo Motta da Capogruppo, ritenendolo in qualche modo responsabile di “alzare i toni”. Motta è stato sostituito dal giovane Giuseppe Provenza, che a sua volta, per chi ricorda, alcune chiacchiere davano per certo che insieme ad altri consiglieri sembrava volesse aderire all’Amministrazione Santomauro.
Le due coincidenze sembrano essere collegate fra loro, sembrano essere volute da una stessa regia: composizione di una maggioranza di interessi compositi “partiti-persone”; “eliminazione” di Motta colpevole di quei famosi toni alti di cui è stato accusato; silenzio su Battipaglia. Si è raggiunta una sorta di “pax politico-amministrativa”, quasi a dire di “non disturbare il guidatore”. Il guidatore in questo caso è Giovanni Santomauro e la sua pseudo Maggioranza.
Una pax politico-amministrativa della quale poco importa se si perdono posti di lavoro come nel caso dei lavoratori dell’Alcatel, tanto che addirittura si registra l’assenza (si dice strategica) di molti consiglieri, che in un momento così difficile hanno fatto mancare il loro conforto ai lavoratori Alcatel.
Poco importa se c’è una situazione di crisi strisciante ma di enormi proporzioni, che riguarda il settore commerciale e tutto l’indotto, oltre che quello delle produzioni di alta specialistica di cui il caso Alcatel ne è il più fulgido degli esempi, distrugge l’economia della Battipaglia laboriosa. Fatto sta che la confusione regna sovrana e l’occasione delle imminenti elezioni regionali fa emergere tutte le distorsioni della politica come ad esempio, la candidatura di Ivan Corrado (del PD) nell’UDC e/o magari il probabile appoggio all’Onorevole Salvatore Gagliano, Candidato al Consiglio Regionale nel PdL, di Luigi D’Acampora, Orazio Tedesco, Angelo Cappelli, Marco Campione. Sono voci? vedremo.
Dietro la minaccia a Rocco e Napoli, si potrebbe intravedere anche uno scontro tra nuovi “comitati di affari” che hanno utilizzato Rocco e le sue battaglie genuine di opposizione, per lanciare altri messaggi e magari per far ricadere responsabilità su alcuni affatto responsabili, i quali magari stanno realizzando qualche cosa che va contro i loro interessi, con il solo scopo di fare i guastatori.
Se tutto questo, e magari altro ancora, passa a Battipaglia, non è altro che quel famoso campanello d’allarme, rappresentato dalle minacce al consigliere Rocco. Questo significa che Rocco non può vivere nel pensiero che vi è qualcuno che vuole mettere fuori gioco chi nella sua onestà vuole dare un contributo disinteressato. La gravità del gesto suggerisce risposte forti e senza equivoci. Risposte che mettono furi gioco chi vive di affari e politica, di connivenze e corruzione, di chi vive sporco. Il Piano Casa non è più urgente di queste intimidazioni.
“La vera caratteristica della libertà è l’indipendenza, mantenuta con la forza”
(Voltaire) …LA POLITICA,NEL MERIDIONE” STA DIVENTANDO UN SERIAL ALLA “ROMANZO CRIMINALE”, QUESTA DERIVA E’ SCONCERTANTE;SOLIDARIETÀ’ PERSONALE ALLE VITTIME DI INTIMIDAZIONI D’OGNI GENERE!
Santomauro è un pericolo. Come funzionario è riuscito a gestire e ora lo fa come sindaco. Gli imprenditori hanno timore. Battipaglia soffre.