Eseguito un intervento di eccellenza all’U.O. di Emodinamica e Cardiologia Interventistica dell’Ospedale di Eboli.
Il Cardiologo Giuseppe Bottiglieri ha eseguito in Equipe, un intervento all’arteria femorale, su un paziente 69enne affetto da cardiopatie ischemiche con difficoltà alla deambulazione. Con questo intervento il Centro dal Dottor D’Angelo, amplia la sua offerta rispetto al trattamento delle malattie vascolari periferiche.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Eseguito un intervento di “Eccellenza” all’Ospedale di Eboli. Una notizia buona in generale per il P.O. eburino, ma ovviamente una notizia di buona sanità, che arriva proprio da un Ospedale, quello di Eboli, il quale insieme agli altri Ospedali della così detta “Valle del Sele“: Battipaglia, Roccadaspide, Oliveto Citra; da anni sotto tiro dei vari Commissari, straordinari, “sub”-normali e ordinari che fossero, insieme ai vari Direttori Generali tutti intenti a depotenziarli. Una convergenza di intenti per attuare quella che è stata sempre denunciata come una strategia, che puntasse a organizzare la sanitá su tre direttrici: quella a Nord di Salerno su Nocera Inferiore; A Salerno sull’Azienda Ospedaliera Universitaria; a Sud sulla deportazione dei pazienti nel “deserto” di Vallo della Lucania; Riducendo l’Ospedale di Eboli ad un vero e proprio “Supermarket” della Sanità, fino a trasferire inopinatamente due reparti di Ostetricia e pediatria all’Ospedale di Battipaglia o realizzando inventandolo un Polo di Anatomopatologia all’Ospedale “rianimato” di Pagani, o ad opera del duo Squillante-Spinelli, ridimensionare o interrompere determinate specialistiche indirizzandole “disinteressatamente” altrove come il caso delle colonoscopie.
Se per la prima è stata un furto, ma comunque è servita a scongiurare la chiusura dell’Ospedale di Battipaglia, essendo sceso al di sotto dei 190 posti letto, il secondo è stato una rapina a mano armata, avendo l’Ospedale di Eboli un ottimo Unità Operativa di Anatomia patologica e diverse bravissime professionalità nei vari reparti che concorrono a quei buoni risultati. Insomma nonostante tutte quelle sciamarrate, l’impianto dell’Ospedale di Eboli è resistito, e come per questa notizia e di altre delle varie U. O., complessivamente il livello resta sempre buono, come nel caso della notizia che ci racconta che nei giorni scorsi è stato eseguito presso l’Unità Operativa di Cardiologia Emodinamica e Utic di Eboli, diretta da Giovanni D’Angelo, ed eseguita dal Cardiologo Giuseppe Bottiglieri, il quale su di un paziente di 69 anni originario di Ottati ma residente a Battipaglia, ha eseguito un intervento all’Arteria femorale, e la cosa va sottolineata poichè il centro, che é operativo da tempo, con questo intervento, che si definisce di eccellenza, amplia la sua offerta rispetto al trattamento delle malattie vascolari periferiche, praticamente tutto in uno dal sistema cordiovascolare al sistema vascolare.
Il paziente che il dott. Giuseppe Bottiglieri ha operato in Equipe con Fabio Pastore, Silvio Saponara, Geppina Eusebio, il tecnico Lucia D’Ambrosio, il corpo infermieristico e i tecnici di radiologia, affetto da cardiopatia ischemiche e presentava malattie vascolari ischemiche con difficoltà alla deambulazione a solo due giorni dall’operazione è ritornato a casa.
Il Direttore dell’U.O. di Cardiologia Giovanni D’Angelo, molto recalcitrante a rendere pubbliche le attività lavorative che quotidiane si affronta nel Centro si è limitato solo a ribadire come sia importante dare fiducia e svolgere con scrupolo il lavoro di routine, ma anche le emergenze che si dovessero presentare, che vanno risolte così come ha scrupolosamente fatto il dottor Bottiglieri e tutta l’equipe. Insomma per D’Angelo questa è la quotidianità e questo è quello che si sono posti di offrire ai pazienti
Il Reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Eboli con soli 4 medici, 5 infermieri, 16-18 posti letti, circa 4000 ricoveri, e 950 interventi circa all’anno, è ormai un punto di riferimento oltre che per il territorio, per l’intera provincia di Salerno e si conferma sempre come un presidio di eccellenza. Forse l’ASL Salerno e il Direttore Generale Antonio Giordano, potrebbe pensare di potenziare con personale medico, infermieristico e con un apporto di mezzi utili a supportare la mole di lavoro sempre piú crescente e con questa nuova offerta di sicuro piú impegnativo, perchè si possa lavorare bene e meglio. E con questo spirito che abbiamo chiesto al Dottor Giuseppe Bottiglieri innanzitutto in che è consistito l’intervento, come si è presentato e innanzitutto come si è svolto.
D – In che cosa consiste l’angioplastica delle arterie delle gambe?
R – Conosciuta anche per le sue applicazioni cardiologiche, l’angioplastica si ripropone di dilatare o riaprire arterie colpite dall’aterosclerosi attraverso l’introduzione di un Catetere provvisto di un palloncino che allarga il punto malato.
D – In che modo e con tecniche?
D – In anestesia locale si punge un’arteria del braccio o dell’inguine, con un catetere si raggiunge la Stenosi e con il palloncino la si dilata. Può essere integrata dall’applicazione di uno stent, una protesi metallica lasciata nel punto della stenosi per ridurre la possibilità di recidiva.
D – Quando si esegue l’angioplastica delle arterie delle gambe
R – Le indicazioni sono ottime per il distretto aorto-iliaco-femorale e femoro popliteo. Meno indicata per trattare le lesioni distali (arterie tibiali).
D – Ci sono rischi per il paziente?
R – La percentuale di successo è molto elevata (pervietà del 70-80% a cinque anni). I rischi sono legati all’allergia al mezzo di contrasto e alle rare emorragie o rotture dell’arteria. Ben tollerata anche in pazienti ad alto rischio chirurgico ha permesso di trattare lesioni anche difficili; i risultati migliori si ottengono però per lesioni brevi e segmentarie.
D – C’è una metodica particolare?
R – Si possono trattare con la stessa metodica anche i distretti carotidei, renali e degli arti superiori. La metodica endovascolare risolve anche certi casi di aneurismi, soprattutto addominali.
D – È indispensabile una pronta indicazione clinica
R – Presupposto fondamentale è una buona indicazione clinica specialistica e uno studio preliminare delle arterie con ecocolordoppler ed eventuale angiografia, che può essere eseguita nello stesso tempo dell’angioplastica. Dove non è praticabile un intervento chirurgico si rende spesso necessario, ma si può dire che il 70% delle lesioni arteriose può essere trattata con Angioplastica.
D – Questo intervento apre a nuove prospettivo per il vostro Centro?
R – L’importanza di questa procedura per il nostro centro risiede nel fatto che in questo momento, oltre agli interventi sul sistema cardiologico, coronarografie ed angioplastica coronarica che già eseguiamo da 9 anni per il trattamento delle sindromi coronariche acute e dell’infarto, possiamo offrire anche il trattamento delle lesioni periferiche, ampliando le possibilità di trattamento per i pazienti con patologia aterosclerotica vascolare sempre più numerosi.
D – Nuove sfide e muove prospettive?
R – Oggi rappresentiamo uno dei pochi centri pubblici di cardiologia in cui è possibile il trattamento interventistico delle patologie Cardiovascolari a tutto tondo, dalla diagnostica di base al trattamento medico ed interventistico al follow up con ambulatori dedicati.
D – E’ imortante specie in questa fase di grande congiuntura economica offrire complete risoluzioni interventistiche e diagnostiche per i pazienti.
R – In un momento di grosse difficoltà per il nostro sistema sanitario sia economico che organizzativo, riuscire ad organizzare tutto questo senza aumenti ulteriori della spesa sanitaria non è affatto semplice, solo la disponibilità e la professionalità degli operatori tutti, medici infermieri e tecnici di radiologia, che hanno lavorato e creduto in questo progetto, ha permesso tutto ciò.
D – E’ ovvio dai vari livelli operativi alla dirigenza che ognuno deve fare la propria parte.
R – Un plauso va ai nostri dirigenti, al direttore del reparto dr Giovanni D’Angelo, al direttore sanitario dr Mario Minervini, i quali hanno superato mille difficoltà ed ostilità per la realizzazione di un progetto così vasto ed articolato, di cui solo ora tutti ne apprezzano l’importanza.
D – Oggi, possiamo quindi affermare che si è passati ad una fase interventistica più completa che va a favore dei pazienti e dell’utenza in generale.
R – Offrire al paziente la possibilità di ricevere le migliori cure disponibili e nel minor tempo possibile senza sottoporsi ai famosi,ahimè, viaggi della speranza oltre regione, è un traguardo che ci rende orgogliosi.
Questa è buona sanità. Bravi tutti, peccato che a questi risultati si devono raggiungere “patendo” come nel caso di questo Reparto che avrebbe bisogno del doppio del personale, e peccato che i massimi dirigenti dell’ASL non si adoperino perchè avvenga, atteso che si potrebbe utilizzare il personale del Reparto di Roccadaspide, oltre che quello di Battipaglia, che già rientrava in uno dei tanti accordi sottoscritti sempre dal duo Squillante-Spinelli tutte le volte che o si chiudeva, si trasferiva o si accorpava qualche Reparto. Ovviamente si faccia bene attenzione a non coinvolgere troppo la Regione, poichè se se ne dovesse malauguratamente occupare Enrico Coscioni, il consigliere per la Sanità del Governatore Vincenzo De Luca, potrebbe pensare di spaccottarlo e semmai farne due di Reparti: Uno di Cardiologia; Uno di Emodinamica; pressappoco come ha fatto con la Cardiochirurgia del Ruggi di Salerno, Unica torre Cardiologica in Italia ad essere divisa in due, e manco a farlo apposta, uno dei due reparti è stato assegnato per caso dal Direttore Generale Nicola Cantone, senza bandire nessun concorso, proprio al dottore Coscioni. Ma fortunatamente il Direttore Generale dell’ASL Salerno è Antonio Giordano, lui i titoli ce li ha, e ha anche le competenze oltre che avvertire anche le responsabilità di offrire le giuste change a chi veramente le merita. Noi intanto registriamo un intervento di eccellenza e un esempio di buona sanità, e staremo attenti che non vi siano ulteriori rapine “disinteressate”.
Eboli, 21 luglio 2017
faccio delle osservazioni in merito a quanto scritto….innanzitutto i complimenti per l’intervento anche se una riflessione mi sembra doveroso farla…a circa 70 km di distanza al Policlinico di Napoli questo tipo di operazione si fa da circa 20 anni.
Per Paziente,
quando Barnard faceva,I trapianti di cuore da noi si moriva di appendicite, poi poco per volta medici coraggiosi ci provarono e da allora è stata tutta un’altra cosa.
Allora anche ci fu qualcuno che disse Barnard li fa da 10 anni i trapianti.
Io dico,bene, meno male, adesso si fanno anche da noi e non si deve andare piú a Napoli, a Firenze, Milano.
Aggiungiamo anche Eboli e se si attivano altri ospedali e bravi medici, a noi non puó che fare piacere.
Complimenti a Bottiglieri a tutti I suoi colleghi, a tutta l’equipe, al mio amico Giovanni D’Angelo che ha dato una svolta al reparto di Cardiologia e grazie anche a Minervini che li ha incoraggiati.
Complimenti
xpaziente: anche la provincia ha diritto alla buona sanità, poi napoli si distingue anche per episodi di cronaca sanitaria poco commendevole che infanga tutta la Campania ed il Sud!
Complimenti ragazzi. Da operatore sanitario è un onore avervi come compagni di “viaggio” in un ospedale fantastico come quello di Eboli!!!
Una buona notizia veramente, condivido con admin. Una qualcosa in puó che evita ai pazienti di andare altrove. Se poi si faceva già in altri ospedali poco importa l’importante è che si fa anche da noi. Meglio cosí.
Bravi, complimenti. Questo significa che si deve scommettere sia sulle persone che sulla,struttura.
sono una volontaria avo ultra-ventennale al P.O. di eboli e confermo oltre alla bravura dei medici anche la grande umanità che essi esplicano nell’esercizio giornaliero della professione, grazie a nome della intera collettività!
Caro Admin Del Mese:
gli altri pseudo siti, giornali di informazione etc non ne fanno notizia, non dicono nulla preferiscono le inezie per per riempire il vuoto della loro professione (tanto da ridere) all’acqua di rose
Politicademente una istituzione
Per chi parla di Napoli: In questa zona non potete dare lezioni di morale, visto che la sanità é sempre stata lobby di politici corrotti (vedi prima repubblica e part. Socialista, ecc) che hanno spartito posti di lavoro ed incarichi dirigenziali tra amici e parenti (ancora oggi) e più volte ha trovato spazio nella cronaca . In ogni caso un plauso al dott. Bottiglieri ed alla equipe per l’ottimo risultato raggiunto seppure in una realtà periferica
SANDTRACK
PERCHE’NAPOLI CHE RAPPRESENTA LA CULLA DEL MALAFFARE MERIDIONALE ( VEDI ANCHE SITI E GIORNALI INTERNAZIONALI) E’ INDENNE DA POLITICI E ALTRO?
IL GUAIO DELLA NOSTRA PROVINCIA INSIEME E AD AVELLINO E BENEVENTO E’ STARE NELLA CAMPANIA NAPOLETANA, SE AVESSIMO ISTITUITO UN ALTRE REGIONE STAREMMO MEGLIO COME LA BASILICATA! COLPA NOSTRA E DEI POLITICI CHE NON VOGLIONO L’AUTONOMIA PER LORO INTERESSI!
la mia osservazione serve a rendersi conto della realtà sanitaria in cui viviamo sul territorio non è una critica alle persone….per quanto riguarda la lobby politica anche l’Ospedale di Eboli non è purtroppo esente da questa logica….altrimenti vivremmo in un altro mondo.
Cmq riflessioni a parte sarebbe meglio darsi da fare di più tutti in campo professionale..–
gentile signore, la realtà sanitaria territoriale è figlia del napolicentrismo…non dimentichiamocelo mai, a buon rendere
Per SANDTRAK
UNA SOLA PAROLA: QUANDO PARLI DI NAPOLI SCIACQUATI LA BOCCA…
MANCO IN BASILICATA VI HANNO VOLUTO: SIETE ESSERI A DUE FACCE PRONTI A VENDERVI AL MIGLIOR OFFERENTE: LA GENETICA VI CONDANNA!!!
Sono un ebolitano cardiopatico da 9 anni ricoverato prima e poi curato in day hospital per 8 anni al 2 policlinico di napoli.Stanco oramai di andare avanti e indietro oltre il fatto che negli ultimi due anni Il reparto in cui venivo ricoverato perdeva colpi organizzativi…infatti per negligenza ho rischiato un’infarto.Per questi motivi e non stando molto bene mi rivolsi alla struttura sanitaria di Eboli dove ho avuto la fortuna di conoscere il dott. Bottiglieri che mi ha seguito con tutto l’equipe sanitario.
Ricoverato a regime ordinario tre giorni un angioplastica e via . Di storie come la mia sono testimone che ce ne sono tante. Non si può pensare che un cardiopatico se si sente male all’improvviso deve fare chilometri per essere curato rischiando di morire durante il viaggio. Come già detto Eboli è una realtà di eccellenza già da tempo ,operativa al 100×100 , professionalità( vedi statistiche e risultati di interventi)gentilezza uguale ad umanità e responsabilità etica che è la prefazione alla professionalità medica. Difendiamo i diritti del malato, difendiamo la nostra città e territorio . Mantengo l’anonimato perchè sono uno dei 950 pazienti annui in questa isola felice della sanità ebolitana. grazie di esserci
Da ex ospedaliero mi complimento.Continua la grande tradizione dell’ospedale di Eboli. La qualità la fanno gli uomini che vengono messi nella condizione di ben operare.AUGURI PER ULTERIORI TRAGUARDI da amico ed ex collega…….
Figlio di un cardiopatico ebolitano da anni in cura col dottor Bottiglieri a cui mi sento di dire solo grazie per disponibilità e attenzione mostrata verso mio padre. Tra poche ora seconda angioplastica per mio papà, speriamo bene….
In bocca al lupo. Sta in buone mani.