Sabato 1° Luglio ore 15.00, ICATT di Eboli, consegnerà 100 libri raccolti per regalarli in beneficenza agli ospiti della struttura.
“Un libro cambia la vita” è l’iniziativa solidaristica e di beneficenza voluta e attuata dall’Associazione di Promozione sociale “Mi girano le ruote” rivolta ai detenuti dell’ICATT di Eboli.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI / CAMPAGNA – Sabato 1° Luglio ore 15.00, presso l’ICATT di Eboli, Istituto a Custodia Attenuta per il Trattamento delle Tossicodipendenze, l’Associazione di Promozione Sociale “Mi girano le ruote” di Campagna, editore del mensile sociale “Diversamente Liberi” confezionato dietro le sbarre, consegnerà circa 100 libri raccolti per regalarli in beneficenza agli ospiti della struttura e dare loro una seconda vita. Una sorta di “banco editoriale” che dà nuova vita ai libri usati.
L’obiettivo dell’iniziativa, in linea con le attività socio-culturali che l’Associazione, guidata da Vitina Maioriello, sta già curando all’interno del penitenziario eburino in perfetta collaborazione sinergica con la Direttrice Rita Romano, è quello di arricchire gli scaffali della biblioteca dei detenuti, stimolarli alla lettura ed avere un rapporto più consapevole con l’ambiente, la natura, le tradizioni e il sociale dopo aver scontato la propria pena per reinserirsi a pieno nella società.
«Sono testi su argomenti e materie di varia natura – dichiara la Presidente Maioriello – vogliamo contribuire al benessere dei detenuti. Per questo motivo si è deciso di arricchire il patrimonio della loro biblioteca, un luogo simbolo di promozione culturale, particolarmente speciale per la sua ubicazione, rendere più serena e costruttiva la loro permanenza rendendo più variegata la scelta dei libri con l’auspicio che, grazie allo strumento della lettura, si aprano a nuove visioni del mondo, superino i pregiudizi, riscoprano valori umani e sociali. Sono libri che provengono dall’esterno, quindi, non si tratta di una semplice biblioteca ma di un vero e proprio luogo di scambio, un canale di comunicazione quindi tra il carcere e la società civile che cercherà, da un lato di stimolare i detenuti ad esprimere i propri pensieri, le proprie emozioni portandoli oltre il muro del carcere, dall’altro permetterà alle persone libere, grazie ad una maggiore conoscenza della realtà penitenziaria, di superare barriere e pregiudizi. Convinti che la lettura e la scrittura in carcere possono essere strumenti validi per aiutare il detenuto nel suo percorso personale di consapevolezza, vogliamo aiutarli ad esprimere, tramite questi mezzi, il proprio vissuto a partire dal confronto con il libro ed il suo autore.
Eboli/Campagna, 30 giugno 2017