Dal rendiconto 2016 solo risultati negativi per le casse comunali e per i cittadini, accusa il PD ebolitano.
Dall’aumento delle spese di oltre 7milioni di euro alla revoca del finanziamento del Centro Polifunzionale dei SS Cosma e Damiano a uno scontro verbale in Consiglio. IL Partito Democratico anche se con Cuomo, Rizzo e Infante “smontano” il consuntivo, il documento passa con i voti della maggioranza.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – «Dal rendiconto 2016 solo risultati negativi per le casse comunali e per i nostri concittadini e questo nonostante la grave crisi finanziaria che vive l’Ente Comune. – Si legge in una nota del Capogruppo Consiliare PD Eboli Pasquale Infante all’indomani dell’approvazione in un consiglio comunale al cardiopalma del Conto consuntivo dell’Ente dopo uno scontro verbale di una truculenza inaudita del quale, non condividendolo e ritenendo sia estraneo alla politica e alla normale dialettica politica, non ne riportiamo nemmeno le tracce – E questo accade mentre è sopraggiunta anche la notizia dell’avvio del provvedimento di revoca del finanziamento per il Centro Polifunzionale di SS. Cosma e Damiano che speriamo vivamente, per il bene della nostra città, possa essere recuperata e risolta per evitare conseguenze peggiori alle finanze comunali.
In primis – si legge nella nota – abbiamo avuto un incremento delle spese rispetto all’esercizio precedente siamo passati da E. 47.425.730 nel 2015 a E. 55.219.914 per l’esercizio 2016 con un aumento di E. 7.794.184 dato poco incoraggiante per l’Ente. In secondo luogo per quanto concerne le entrate registriamo un decremento rispetto al periodo precedente con un calo netto del 2,01% passando da E. 54.453.934 (al netto delle partite di giro) rilevato nel 2015 si è passati a E. 53.359.154 (anche questo dato depurato dalle partite di giro) registrato per l’esercizio 2016. E questo calo delle entrate è da considerare comunque minore di quello effettivo se si considera che tra le entrate tributarie sono state inseriti introiti da accertamenti per la cifra di E. 2.385.579 importi per tributi che difficilmente verranno pagati dai contribuenti sia in quanto gli atti non sono stati notificati entro i termini di prescrizione o decadenza dell’azione di accertamento e sia perché in alcuni casi come per gli accertamenti ICI sulle aree edificabili le somme accertate sono a tre cifre mentre gli avvisi rideterminati sono a una cifra. Quindi abbiamo consigliato alla maggioranza vivamente di rivedere in bilancio le somme derivanti da tali atti di accertamento per evitare brutte sorprese future.
Per non parlare delle percentuali bassissime di riscossione delle somme accertate – prosegue la nota – solo il 15,38% del totale con conseguente crescita considerevole dei residui attivi che hanno raggiunto la cifra ormai non più tollerabile di E. 62.985.120 a fronte di residui passivi per soli E. 26.551.709.
Se non si incrementa la percentuale di recupero dei residui attivi – proseguono ancora le critiche – non si potrà mai migliorare la situazione finanziaria dell’ente! Inoltre un avanzo di bilancio, determinato però da crediti che lente locale ha inserito, ma che in verità non sono esigibili è un bilancio che risponde ai principi di veridicità?
Dal rendiconto notiamo inoltre un continuo ricorso all’anticipazione di tesoreria questo denota una situazione di criticità finanziaria dell’ente con conseguente aggravio della spesa per gli interessi passivi gravante sui nostri concittadini. La situazione è peggiorata inoltre per quanto riguarda il risultato d’amministrazione per la parte disponibile quella che può essere realmente utilizzabile per la quale si registra un trend negativo se consideriamo il triennio 2014/ 2016. In particolare rileviamo che si è registrato per il 2016 un peggioramento della situazione con un disavanzo di E. 15.496.034 rispetto a un avanzo E. 4.597.529 avuto per l’anno 2014.
Per quanto riguarda le entrate derivanti da alienazioni il rendiconto ci ha confermato la nostra preoccupazione più volte denunciata e cioè che le previsioni di entrata dalle alienazioni dei beni comunali erano sovrastimate rispetto a quelle effettivamente ottenute. Inoltre il nostro Comune, sempre per il piano di riequilibrio finanziario pluriennale adottato, è tenuto ad assicurare la copertura dei costi della gestione dei servizi a domanda individuale invece si rileva che la copertura assicurata è minima pari solo del 66,25%. Per quanto concerne il recupero dell’evasione tributaria è stata avviata finalmente ma la percentuale di riscossione delle somme accertate che si è registrata per il 2016 è una percentuale molto bassa solo il 15,38%, con conseguente incremento dei residui attivi.
Nello specifico poi per le sanzioni per la violazione del CDS rileviamo che si è passati da una percentuale di riscossione che era del 100% nel 2014 al 40,94% nel 2015 e al 7,97% nel 2016. Per quanto riguarda i proventi derivanti dai beni comunali bisogna avviare una seria azione di recupero delle somme rimaste a residuo ed inoltre occorre una gestione efficiente di tale patrimonio al fine di razionalizzare la gestione degli stessi beni andando a stabilire le tariffe per la fruizione tenendo conto dei relativi costi di gestione in modo da non far gravare tale differenza sui contribuenti.
Il livello dell’indebitamento intanto aumentato nel 2016 passando da E. 36.627.829,70 rilevato nel 2014 a E. 39.035.109,49 nel 2016 per cui il debito pro capite per ogni cittadino ebolitano è ora pari a E. 969,02. L’incremento dell’indebitamento ha comportato inoltre un aumento degli interessi passivi pagati e da pagare. Nel 2014 la spesa per gli oneri finanziari era di E. 953.785 per il 2016 è diventata di E. 1.069.673 una tendenza questa poco rassicurante per i nostri cittadini.
Intanto continuiamo a far pagare ai cittadini le aliquote, le tariffe e i tributi ai massimi livelli per servizi offerti inoltre non all’altezza ma certo se non si riducono le spese e si incrementano le entrate come pensiamo di abbassare le tasse ai cittadini? Inoltre dall’analisi del consuntivo 2016 a fronte di un incremento delle spese rileviamo:
- che abbiamo speso pochissimo per lo sviluppo e la valorizzazione del turismo, per lo sport e tempo libero e per interventi alle famiglie bisognose;
- abbiamo speso Zero euro per le politiche giovanili, per il settore agricolo e il sistema agroalimentare, come pure per i diritti e le politiche sociali, per gli interventi per persone disabili, per interventi per anziani, per i soggetti a rischio esclusione sociale, per gli interventi per il diritto alla casa e per i servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro e per lo sviluppo dell’occupazione.
Siamo al secondo giro di boa, a due anni dall’insediamento ma non vediamo dal presente bilancio consuntivo alcun miglioramento della situazione economica e finanziaria del nostro Comune.
E vediamo, purtroppo, dopo due anni trascorsi poca carne a cuocere come si suol dire pochissime opere avviate e progetti in cantiere! Intanto Problemi veri della città, sono ahinoi ancora tutti sul tappeto dalla crisi finanziaria dell’Ente, al PUC, allarea Ex pezzullo, alla fascia costiera che è in uno stato di abbandono e degrado, al recupero e valorizzazione del centro storico, alla scarsa manutenzione delle strade e dei beni comunali, al problema della sicurezza, all’elevato tasso di disoccupazione giovanile e non, alla crisi del commercio, ecc. .
Per risolvere questi problemi notiamo una scarsa programmazione. Bisogna attivarsi per adottare sul nostro territorio un piano strategico di rilancio che parta dalla fascia costiera fino ad arrivare la Centro Storico. In particolare per la fascia costiera dobbiamo richiedere, come già proposto dalla Regione Campania al Governo Centrale, la sperimentazione in tali area di sviluppo delle ZES (zone economiche speciali) con forti vantaggi fiscali per le imprese che intendono investirvi. Occorre ridare decoro e dignità ad un area quella del litorale ebolitano abbandonata a se stessa e per garantire ciò bisogna far di tutto per cercare di superare i vincoli del SIC. Solo con un piano di sviluppo dell’intera fascia costiera possiamo risollevare le sorti di questa area che vive un profondo stato di degrado e abbandono da anni.
Per far ciò bisogna lavorare tutti insieme – conclude la nota del gruppo consiliare del PD – in modo da avanzare proposte concrete per lo sviluppo del territorio e garantire dunque che le scelte operate in ambiti sovracomunali possano assicurare lo sviluppo del nostro territorio muovendosi sulle due direttrici più importanti quali Agroindustria e Turismo in modo da migliorare la situazione economica, incrementare i livelli occupazionali e garantire un migliore benessere collettivo alla nostra comunità e alle future generazioni.
Certo nessuno ha la bacchetta magica ma nell’azione dell’amministrazione non abbiamo notato alcuna inversione di tendenza che pure si poteva e doveva dare per il bene della nostra Eboli. Non possiamo continuare a chiedere ai cittadini di pagare le aliquote e le tariffe ai massimi livelli e poi non offrire servizi di qualità o non condurre una seria politica di contenimento delle spese e di incremento delle entrate indispensabile a migliorare la situazione economico-finanziaria dell’Ente Comunale.
Eboli, 20 giugno 2017