Presentato il programma della “Festa di San Vito Martire – Patrono di Eboli” e la 1^ edizione de “Il Ballo di San Vito – Festival del Mediterraneo”.
Una ricorrenza religiosa dedicata al Patrono di Eboli e una festa popolare con la direzione artistica del maestro Eugenio Bennato per recuperare le radici e il confronto con la Città. Il Sindaco Cariello: “Abbiamo voluto un appuntamento che indicasse il ruolo del Sud e di Eboli nell’area del Mediterraneo!”
Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – “Il Ballo di San Vito” è il festival dedicato alla cultura del Mediterraneo. Si svolge a Eboli, in provincia di Salerno, nel cuore della Piana del Sele dove sorge l’antica chiesa di San Vito al Sele costruita, secondo la tradizione cristiana, nel luogo che conserva le spoglie mortali di San Vito, martorizzato a Roma sotto Diocleziano.
Il festival si svolge durante la due giorni di festeggiamenti per la festa patronale di San Vito a Eboli (14 e 15 giugno) ed è dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale campana e alla sua fusione con altri linguaggi musicali proveniente dal bacino del Mediterraneo. La Costituzione di un “prodotto artistico – musicale” attraverso lo studio e approfondimento dei principali temi sociali, culturali e religiosi a esso collegati.
Eboli si presenta, dalla sua fondazione, come “terra di mezzo” al centro di varie civiltà e popolazioni, come testimonia il locale Museo Archeologico Nazionale, e mantiene questo status di territorio d’incontro di culture nord-africane, mediorientali ed europee. Luogo di arrivo, dunque; di celebri “fermate” ma anche di partenza di un progetto che nasce dalla contaminazione di alterità e salvaguardia delle diversità, con lo sguardo rivolto alla solidarietà, al reciproco aiuto e alla pacifica convivenza.
E giungiamo alla conferenza stampa odierna nell’Aula Magna del Palazzo di Città:Recupero delle radici, riscoperta di storia e tradizione, il tutto coniugato con la contemporaneità di una società che cambia ed è alla ricerca di riferimenti certi. Un obiettivo ampio ed ambizioso sul piano storico, culturale e sociologico, con evidenti connessioni sul piano turistico, sintetizzato nel progetto “Ballo di San Vito – Festival del Mediterraneo”. La manifestazione è stata presentata questa mattina a Palazzo di Città, alla presenza del direttore artistico della manifestazione, Eugenio Bennato.
«Un progetto nato un anno fa – ha spiegato il coordinatore delle attività culturali comunali, Vito Leso – rispetto al quale è apparso naturale affidarne la direzione artistica ad Eugenio Bennato, alfiere di un nuovo e più concreto meridionalismo culturale e storico, oltre che musicale». Il Festival punta a sottolineare le caratteristiche del territorio, recuperando le radici più autentiche. Ma guarda anche agli intrecci culturali, significativamente ad Eboli, crocevia si uno scambio di culture prima con l’emigrazione da questa terra ed oggi con l’immigrazione nella Piana.
Emigrazione ed immigrazione, viste come arricchimento e scambio culturale, saranno al centro del progetto, che si sviluppa nel cuore degli appuntamenti dedicati al santo patrono. «Abbiamo inteso, fin dall’inizio del governo della città, la festa patronale come occasione anche storica e legata alla tradizione, supportati dalle parrocchie di don Daniele Peron e don Michele Marra e dai comitati locali – ha spiegato il sindaco, Massimo Cariello -. In questa traccia si inserisce il progetto Ballo di San Vito – Festival del Mediterraneo, che recuperando le radici e sottolineando il valore del confronto tra culture, passate e moderne, ribadisce il ruolo culturale centrale di Eboli e della Piana del Sele. Abbiamo voluto un appuntamento che indicasse il ruolo del Sud nell’area del Mediterraneo ed Eugenio Bennato è il più impegnato rappresentante artistico-culturale di un meridionalismo nuovo». Nel nuovo progetto, Eboli dunque non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
«Carlo Levi partì da Eboli per il suo viaggio nel profondo Sud – ha ricordato Eugenio Bennato -. Attraverso il Festival faremo una cosa analoga, perché si può partire da Eboli per arrivare ovunque. Vogliamo inserire il valore delle radici nella società che cambia, regalando alla contemporaneità il senso delle tradizioni, attraverso la musica che è contrapposizione a differenze e violenza. La mia adesione al progetto non è casuale, ma sono rimasto colpito dal coraggio culturale del sindaco di Eboli che anche così dimostra amore per la città e per la sua comunità».
Concludendo, la manifestazione sarà caratterizzata da appuntamenti di vario genere, incontri, approfondimenti di carattere didattico e divulgativo, eventi culturali, focus, spettacoli e l’allestimento di un’area espositiva dedicata alle produzioni agroalimentari e florovivaistiche del territorio con la fiera “Fiori e Sapori di San Vito” che ripercorre la storica “Sagra di San Vito” quando, in occasione della festa patronale, venivano presentate nel centro cittadino di Eboli le primizie di stagione provenienti dalla Piana del Sele.
Per la prima edizione (anno 2017) interverranno, tra gli altri, personalità di rilievo del panorama culturale italiano tra cui l’antropologo Paolo Apolito (Università Roma Tre); Ginella Vocca, direttrice del MedFilm Festival; il giornalista Antonio Manzo, inviato speciale de Il Mattino; Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno; Carla Rocchi, presidente dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animale); lo scrittore enogastronomico Luciano Pignataro; Valerio Calabrese, direttore del Museo Vivente della Dieta Mediterranea.
Il festival musicale si svolgerà nelle serate del 14 e 15 giugno nella centrale piazza della Repubblica, a pochi metri dalla chiesa collegiata di Santa Maria della Pietà – centro della cerimonia religiosa – e chiuderà con il concerto di Eugenio Bennato, che ne cura la direzione artistica.
Eboli, 8 giugno 2017
Spiegate all’artista Bennato e a chi lo accompagna in questo progetto che Levi non”partì da Eboli per un viaggio nel profondo sud…”,quella di Levi è una storia di fascismo e di confino al quale fu mandato.
Non c’è un “profondo sud”,non lo è la Lucania che lo ospitò.
Non fu un viaggio di piacere alla scoperta del Meridione.
Non importiamo da fuori i cazzari, abbiamo già i rappresentanti locali.Grazie.
Ogni volta che c’è da fare qualche foto Presutto è lì !
Per il resto si conferma il trend iniziale , feste , festini e tricchebballacche .