Domenica 4 giugno, Passaggi Contemperanei a Santa Apollonia, 6° appuntamento del Festival di Musica da Camera.
Serata dedicata alla musica moderna e contemporanea, con il quartetto di sassofoni e “Passaggi” contemporanei con protagonista il quartetto di sassofono con “hottista”. Una serata nell’ambito del IV Festival di Musica da Camera in programma fino all’11 giugno 2017.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Domenica 4 giugno, nella Chiesa di Santa Apollonia alle ore 20, sesto appuntamento in cartellone della IV edizione del Festival di Musica da Camera, promosso dal Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci” di Salerno e ideato dalle docenti del dipartimento di musica da camera Anna Bellagamba e Francesca Taviani. Serata dedicata alla musica moderna e contemporanea, con in apertura Che? Per quartetto di sassofoni e improvvisatore, “Passaggi” contemporanei con protagonista il quartetto di sassofono con “hottista”, per dirla all’antica.
Il clarinetto di Antonio Fraioli improvviserà su Che? Di Sauro Berti ed Engrenages di Alexandros Markeas, che saluterà quale esecutore l’Hemiolia Sax Quartet, composto da Deborah Batà al sax soprano, Caterina Villari al sax contralto, Vincenzo Varriale al tenore e Angelo Cuozzo al baritono. Sarà proposto un tributo a John Cage con il pianoforte preparato di And the Earth shall bear again, eseguito da Enrico Vigorito e Five, per cinque strumenti, che vedrà Jan Mleczko al violino, Michele Barbella alla tromba, Deborah Batà al sax alto, Enrico Vigorito al pianoforte e Chiara Granato al vibrafono, autore, questo, che intende l’arte non come autoespressione ma quale automodificazione: “e ciò che altera è la mente, e la mente è nel mondo e costituisce un fatto sociale…Noi cambieremo in modo meraviglioso se accetteremo le incertezze del cambiamento: e questo condizionerà qualsiasi attività di progettazione.
Questo è un valore” (John Cage). Si procederà con The Garden of Love di Jacob ter Veldhuis dper sax soprano e radioregistratore, per chiudere con la Serenata per un Satellite di Bruno Maderna. La sera del 1 ottobre 1969 il satellite ESRO I B Boreas, vanto dell’ingegneria aerospaziale italiana, viene lanciato in orbita dall’European Space Operation Center di Darmstadt. Darmstadt all’epoca è anche la capitale europea della Neue Musik, e in quella stessa sera uno dei più geniali ed estrosi rappresentanti di tale musica, il genio veneziano, lancia nel cielo della città la sua Serenata per un satellite… Lo spazio qui conquista anche la partitura: spezzoni sonori gettati alla rinfusa sul foglio, come in un allegro tiro di dadi, materiale messo a disposizione degli esecutori/giocatori (players in tutti i sensi). Sono questi a decidere di volta in volta quali e quanti strumenti utilizzare, gli attacchi, le successioni, la durata, cooperando con i loro interventi estemporanei alla ri-creazione sempre nuova e diversa del brano.
I tasti del pianoforte sono Blanc et Noir e, dopo un giorno di pausa, martedì 6 giugno è la volta del pianoforte a quattro mani. Anche gli animali hanno il loro Carnevale ed è quello, famosissimo, messo in musica da Camille Saint-Saëns per il martedì grasso del 1887 e tuttavia mai eseguito pubblicamente mentre l’autore era in vita – per sua esplicita scelta. Le prime esecuzioni integrali di questa straordinaria “fantasia zoologica” suddivisa in 14 brevi schizzi musicali, ebbero dunque luogo nel 1922: 36 anni dopo che Saint-Saëns la compose, in quel di Vienna, durante una breve vacanza. Seguiranno Trois mouvements de Pétroucka di Igor Stravinskij uno dei pezzi di maggior impegno virtuosistico e al tempo stesso di maggior forza evocativa e fantastica di tutto il Novecento pianistico.
Ingresso gratuito
Salerno, 3 giugno 2017