Arrivano due case dell’acqua, inaugurazione in via Guicciardini e via Vespucci, e saranno gestite dalla società SIDEA srl.
E da Santomauro Francese, dalle due nuove “Casa dell’Acqua“, si potrà attingere ACQUA GIÀ POTABILE, proveniente direttamente dall’acquedotto cittadino. Acqua, che sarà opportunamente filtrata per eliminare qualsiasi impurità, odore e sapore eventualmente presente, servita a seconda dei gusti a temperatura ambiente o fredda, liscia o gasata mediante impianti addizionatori di anidride carbonica.
BATTIPAGLIA – Saranno inaugurate il 5 giugno prossimo – si legge in una nota dell’Ufficio Stampa del Comune di Battipaglia – due Case dell’Acqua allestite nel quartiere Sant’Anna e nel quartiere Belvedere. Le cerimonie di inaugurazione, con la partecipazione della sindaca Cecilia Francese, si svolgeranno con il seguente programma:
- Ore 10:30 in via Guicciardini
- Ore 12,00 in via Vespucci antistante al Palapuglisi
La società SIDEA srl, gestore dei due impianti, apporrà un cartello pubblicitario su cui è riportato il regolamento per l’utilizzo dell’impianto, notizie e informazioni sulla manutenzione e sui controlli, numeri telefonici per segnalazioni e guasti, ben visibile accanto all’erogatore dell’acqua.
E così dalle due nuove “Casa dell’Acqua“, si potrà attingere acqua potabile proveniente direttamente dall’acquedotto cittadino, acqua, che sarà opportunamente filtrata per eliminare qualsiasi impurità, odore e sapore eventualmente presente, servita a seconda dei gusti a temperatura ambiente o fredda, liscia o gasata mediante impianti addizionatori di anidride carbonica.
L’affidamento e la fornitura, nonché la gestione della “Casa dell’acqua” fu dato alla Società Sidea s.r.l. di Molino del Piano (FI), anche alla luce della ricerca di mercato realizzata dall’ATO Sele 4, giusto approvazione della Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 68 dell’ 8 agosto 2012.
La concessione alla Sidea Srl aveva una durata di sei anni, e la tariffa di vendita al pubblico fu concordata di 0,05 centesimi di euro per litro. Il costo dell’impianto esistente fu di: 52.457,30 euro, di cui 38.198,34 euro a carico dell’ATO, 14.258,96 a carico del Comune di Battipaglia. Sarà interessante sapere quando costeranno i due impianti che si realizzeranno e a che prezzo si dovrà vendere l’acqua potabile che sarà trattata con procedimenti chimici e aggiunta di gas (anidride carbonica).
Fin qui sembrerebbe tutto normale, anche perché sembrerebbe un servizio aggiuntivo che si fornisce ai cittadini, atteso che si spendono tanti soldi per le acque minerali, e un danno all’ambiente per l’utilizzo delle bottiglie di plastica, oltre che realizzare un notevole risparmio dal momento che 10 litri d’acqua minerale addizionata verrebbero a costare solo 50 centesimi.
Un bel risparmio a fronte dell’impegno di una spesa per nulla esagerata, sperando non raggiunga la cifra di 52.457.30 euro l’uno, così come costò un singolo impianto già esistente, includendo i macchinari, i vari lavori e i vari allacci, che rientravano tutti in una spesa del 60% a carico dell’ATO Sele 4 e il restante 40% a carico del Comune.
All’epoca della prima realizzazione a Battipaglia e nell’intera Regione l’ATO previa una opportuna indagine individuò nella Società SIDEA S.r.l. di Firenze capacità tecniche adeguate alla fornitura degli impianti denominati “Casa dell’Acqua”, tanto da inviare una circolare e suggerire a tutti i Comuni dell’Ambito di affidarle l’impianto, allegando alla suddetta Delibera, tutta la modulistica indispensabile per ottenere il finanziamento, alla scelta dell’impianto con tutte le caratteristiche e i costi da deliberare. Questa risoluzione, ovviamente era quella alla quale, aderì il Comune di Battipaglia amministrata dalla Giunta dell’epoca che aveva all’opposizione l’attuale Sindaca Cecilia Francese. All’epoca POLITICAdeMENTE denunciò la circostanza e individuò nell’operazione condotta dall’ATO con la regia dell’assessorato regionale all’Ambiente, una operazione poco corretta, ma da allora ne è passata acqua sotto i ponti
L’iniziativa in se potrebbe anche essere considerata positiva riguardo alla fornitura di acqua potabile trattata e depurata, ma si trascura che quell’acqua proviene dall’acquedotto ed è quindi già potabile e rispondente a tutti i parametri mineralogici perché si possa definire tale, è quanto mai inquietante si acconsenta ad un ulteriore “depurazione” per eliminare le “eventuali” impurità presenti nell’acqua erogata, presupponendo vi siano impurità e quindi non del tutto idonee alla erogazione, ignorando tra l’altro che un impianto del genere potrebbe anche presentare delle anomalie e/o malfunzionare negli apparecchi germicidi o negli abbattitori batterici, oltre a contenere filtri con carbone attivo, e ignorando che l’acquedotto attualmente funzionante è continuamente controllato.
Questo relativamente all’impianto e senza aggiungere nessun’altra valutazione politica che boccerebbe senza appello chiunque proponga di purificare l’acqua dell’acquedotto, si evidenzia una assenza totale di politiche di gestione delle acque, ma anche una scarsa attenzione per gli impianti esistenti, oltre che azioni confliggenti tra loro. Nel mentre si finanzia forme giudicate migliorative alla normale e semplice erogazione di acqua potabile dell’acquedotto, lasciando immaginare per questo una cattiva qualità dell’acqua stessa, non si destinano somme per intervenire a migliorare e potenziare la rete idrica esistente, e per contro si immagina impianti di superficie trascurando il resto.
Insomma tutto è cambiato per non cambiare nulla e a distanza di 5 anni dalla prima realizzazione di una Casa dell’acqua a Battipaglia nessuno si pone il problema che questi impianti prelevano l’acqua dall’acquedotto. Ma passando anche su questa circostanza e sul rischio di cattivi funzionamenti sarebbe utile conoscere quanto sono costate e se si è provveduto a svolgere una gara per confrontare eventualmente le diverse offerte.
Battipaglia, 1 giugno 2017