Generali e Colonnelli deluchiani passano in rassegna le truppe sparse “diverse” e “colorate” di Eboli per le Primarie di domenica 30.
Una domenica ebolitana tutta piddina e con gli onorevoli Iannuzzi e Saggese e il Consigliere regionale Amabile, per misurare il potenziale delle truppe locali renziane dopo l’abbandono dei Conte. Mentre sul fronte opposto l’On. Cuomo impegnato in trasferta in un lungo tour politico nel ValDiano e nel Cilento in favore del Ministro della Giustizia Orlando.
di Marco Naponiello per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Domenica 30 sarà il “redde rationem” per il PD nazionale con la celebrazione “ecumenica” delle Primarie, con un Matteo Renzi bi-dimissionario da Presidente del Consiglio e Premier si ripresenta unto di finta modestia ma con le carte in regola visti i sondaggi favorevoli, per riprendersi il Partito e magari sistemare i conti tra dei soda democrat confermando di non essere mai divenuto un corpo unico, coeso, e la la presa di potere del Giglio Magico renziano ha dimostrato tutta la sua fragilità.
Dicevamo le Primarie del primo Partito d’Italia, che governa quasi con un monocolore da quattro anni, attraversato da pesanti fibrillazioni interne, diranno al parola fine, forse, per la Segreteria, dove i due sfidanti del “bischero” toscano, Orlando ed Emiliano tutti e due insieme si e no arrivano per gli istituti demoscopici, al 30 per cento delle preferenze, frutto tale militarizzazione di un consolidato appartato dell’ex Premier – Segretario che è riuscito a convogliare su di se le simpatie e le speranze della maggioranza degli iscritti, in un PD che di centro-sinistra sembra avere sempre meno, spostandosi invece verso collocazioni non tanto ideologiche quanto risultanti dalle scelte operate, verso sponde centriste, si sarebbe detto un tempo Dorotee.
La battaglia romana naturalmente in formato bonsai, si trasferisce sui territori e le truppe cammellate dell’uno e degli altri non si risparmiano ripetuti colpi bassi, così stamane (ieri NdR) si è avuta la calata in due tempi dei generali di Vincenzo De Luca, renziano di ferro (forse più per convenienza che per convinzione), vista la “filiera istituzionale” che parte sempre da Roma, e da buon “core de babbo”, vuol caldeggiare i pargoli verso un roseo avvenire politico, in specie il primogenito Piero, con una candidatura super blindata per le politiche del 2018 ed una navigazione tranquilla per la sua Giunta in quel di palazzo Santa Lucia.
La giornata politica inizia verso le ore 12, dove per un aperitivo di rito si ritrovano al Centralissimo Bar del Corso di Eboli, l’On. Tino Iannuzzi vice presidente della Ambiente-Territorio e LL.PP. a Montecitorio (dal 2001 ininterrottamente parlamentare), accompagnato dal suo fido sodale Tommaso Amabile (Novelli Dioscuri della politica salernitana), consigliere regionale e al contempo presidente della commissione Istruzione e Cultura del parlamentino partenopeo, i quali conversavano cordialmente tra gli eleganti divanetti colo crema, con Paola Massarelli, giovanissima coordinatrice del circolo piddino di Eboli.
Ma l’appuntamento era delle grandi occasioni, e si notavano nel novero per l’appunto: il Presidente dell’Assise Fausto Vecchio, che con la sua imponente mole non passava di certo inosservato, il consigliere di maggioranza Carmine Busillo (che rumors insistenti lo danno in avvicinamento al partito di governo), nelle vesti di ambasciatore del Sindaco eburino, il quale rassicurava gli astanti sul prossimo arrivo nella caffetteria di Massimo Cariello in persona. A seguir: l’ex Presidente del Consiglio comunale Luca Sgroia fedelissimo del delegato regionale, nonché potentissimo Sindaco di Agropoli Franco Alfieri, l’ex assessore Adolfo Lavorgna, ed una miriade di simpatizzanti sia del PD che della Maggioranza cittadina in carica, che almeno sulla carta quest’ultima dovrebbe essere una civica di centro-destra.
In effetti balza agli occhi come alla mente, questo ulteriore episodio domenicale, testimonia coram populo, l’avvicinamento costante dell’Armada Cariellina alle sponde Deluchiane, un appropinquarsi di cui si sono avuti gli eco con la partecipazione del Primo Cittadino sia a diverse manifestazioni pubbliche dei democrat oltre al candidarsi con una lista animata da un parlamentare PD (ora MDP), ovvero Michele Ragosta, alle Provinciali tenutesi nel gennaio scorso. Naturalmente la ragione della visita pre-festiva del duo Iannuzzi-Amabile non era di mera cortesia, ma eterodiretta da “Don” Vincenzo De Luca per perorare la causa ed i consensi a Matteo Renzi in vista del 30 p.v., una richiesta abbastanza irrituale visto, lo ribadiamo, il collocamento teorico della Maggioranza eburina, ma che nella politica “liquida” e impermalente di oggi sembra divenuta pratica quotidiana e non destare scandalo alcuno. Sul prologo del meriggio: foto, sorrisi, baci ed abbracci, tutti amici per la serie “volemose bene”, magari tracciando il solco anche per qualche alleanza futura con annesso scambio di favori nell’urna, ben al di là di un esito delle primarie scontato, e si passa al pomeriggio de plano all’incontro del dopo desinar.
Al vespro infatti, con un sole ancora abbastanza alto all’orizzonte, abbiamo il “secondo tempo” della giornata delle “truppe cammellate” renziane-deluchiane: il gazebo allestito nella centrale Piazza della Repubblica, dove un gruppetto nutrito di giovani militanti del Partito, tra cui la solita segretaria Paola Massarelli, Luca Sgroia in versione “passionario”, molti altri venuti dalla viciniore cittadina di Campagna e dall’Agro ebolitano:, come il recordman di preferenze del PD (404), il consigliere Pasquale Infante, suo nipote il dirigente giovanile regionale Vito Maratea, accompagnati a Vincenzo Consalvo ex amministratore della giunta Melchionda ora passato al P.S.I. di Enzo Maraio, ma comunque sempre organico al partito di maggioranza relativa, e l’ex fedelissimo di Cariello, Santo Venerando Fido, il più votato nelle liste del “Sindaco del Popolo” ed ora dopo un sofferto divorzio passato (cosa difficile in Italia) nelle file della minoranza, e quanto pare contento di starci nonostante il pathos interiore da metabolizzare ancora del tutto.
Ma non finisce qui, si appalesa alla vista dei presenti, la gradevole figura della giovane Senatrice cilentana Angelica Saggese, la quale chiede insistentemente in giro agli indigeni i movimenti potenziali delle truppe per il 30 p.v.: ”So che Antonio Cuomo, parlamentare di Eboli è comunque molto forte e Carmelo Conte come si muoverà in proposito, appoggerà qualcuno oppure se ne starà inerte?” L’avvenente donna politica, confida che la Legge Elettorale abbisogna di una altro passaggio parlamentare e che alcuni deputati giunti sia per il numero di mandato che per l’età difficilmente nel salernitano avranno riconfermata la candidatura. Mentre convintamente sottolinea: ”..è giunto il momento di dare a Franco Alfieri la possibilità di candidarsi per uno scranno romano, ha fatto tanto sia per il nostro territorio come per altri personaggi del Partito, non è giusto che egli porti sempre l’acqua nei confronti dei terzi!”
E sul fronte opposto? Intendiamo quello che fa capo al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando (visto che Michele Emiliano ha una candidatura pro-forma almeno nella Piana del Sele), anch’egli sceso nella “Pugna fratricida” per il vertice del famoso/famigerato Nazareno. Bene Andrea Orlando ha in Antonio Cuomo parlamentare ebolitano, il suo alabardiere principe a sud di Salerno, il quale pur non essendosi visto in città in questo animato fine settimana, rientrando solo a sera del 23, si è prodigato in un lungo tour tra i piccoli centri del Distretto del Diano e del Cilento, valicando le montagne ed allungandosi su tutta la costa, senza tregua in una novella 24 (anzi di una 48 h) di “Le Mans delle preferenze”, cercando indefessamente di contrastare sui territori la supremazia, almeno teorica, di cui godono i seguaci di Vincenzo De Luca.
In ultima analisi, da ambo le parti, i “gemelli diversi democrat” professano una sincera amicizia e promettono solennemente che dal Primo Maggio tutti remeranno nella stessa direzione, con un Matteo Renzi quasi certamente rieletto Segretario ma con la spada di Damocle delle indagini sulla Consip (la centrale acquisti dello stato) che sinora hanno coinvolto il padre Tiziano e il fedelissimo ex-Sottosegretario Luca Lotti, e che sembrano rinverdire i ricordi di venticinquennali di “Mani Pulite” dove il Pool meneghino, con lo schema dell’accerchiamento graduale, colpirono i PM Milanesi: prima l’entourage e poi Bettino Craxi, all’epoca Segretario del P.S.I. ed il politico più influente del Paese.
Certamente è un rischio tangibile quello che corre Renzi ,e sarebbe una iattura per il Partito Democratico, che si ritroverebbe un’”Anatra Zoppa” come leader e poi lo stesso Segretario non godrebbe neanche delle guarentigie immunitarie ad appannaggio di ogni parlamentare visto, che non è stato mai eletto nei banchi delle Camere, quelle stesse Camere che gradirebbe mandare (in caso di vittoria e stabile Segreteria), a nuove elezioni entro l’autunno, facendo pressioni sul Presidente della repubblica Sergio Mattarella, che fino ad adesso non sembra brillare molto per personalità istituzionale (a confronto con Giorgio Napolitano) ma sicuramente siamo in fallo, ed al momento della “prova gordiana” riuscirà l’inquilino più in alto del Quirinale, a far imporre quelle che sono le sue prerogative costituzionali, ovvero il potere d’imperio di scioglimento e di indizione di nuove elezioni.
Eboli, 24 aprile 2017
Parto da Busillo che dovrebbe solo vergognarsi. Lo sanno tutti che é passato nel PD aveva persino aderito a una lista pro Cuomo, ma con ieri ne abbiamo la certezza, cosa fará adesso un gazebo pro Renzi, poi, rimane in maggioranza con il PD di Cuomo all’opposizione oppure fa come Santino il finto passaggio per far si che il nostro Sindaco che in campagna elettorale ha “criticato” il PD, Lavorgna e il suo operato possa in futuro giustificare il suo passaggio definitivo nel PD?
Peccato manca la foto generale con Vecchio, Busillo e Cariello, i cittadini sia quelli che vi hanno votato che quelli che non vi hanno votato ieri hanno compreso che siete tutti uguali e che con voi altro che nuovo che avanza, ma tutti uguali e sempre insieme. VERGOGNA.
Per ciò che riguarda Fausto Vecchio, vi è stato solo un saluto all’onorevole Iannuzzi conosciuto personalmente il quale segue insieme al Presidente del consiglio comunale di Eboli la vicenda del nuovo svincolo autostradale. Fausto Vecchio è stato eletto con una lista di ispirazione moderata e in quell’area resta.