Con la “Lettera Appello” alle Istituzioni… venne il Giorno dell’ISES! E tra le assenze e i mal di pancia si rafforza il legame ISES-Cariello.
Un’Assemblea affollata quella della Nuova ISES che con il suo Presidente Gaeta ha chiesto il sostegno alla Città, spiegando anche le ragioni della querela a uno dei Meetup M5S poi scofessato. Gaeta:”Ringraziamo l’Amministrazione di esserci stata coraggiosamente vicino, noi siamo una importante realtà economico-sociale da quarant’anni!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – La Storia dell’ISES, Centro Medico Psico-Pedagogico e Riabilitativo, si intreccia con gli ultimi 40 anni della vita pubblica e sociale di Eboli. Infatti dal lontano oramai 1977 che questa cooperativa sociale del terzo settore svolge la sua funzione con universale e riconosciuta professionalità, assistendo nell’arco degli anni centinaia di pazienti, dando al contempo lavoro stabilmente ad un centinaio di famiglie.
Ma dal 31 dicembre del 2014 questo Centro riabilitativo non è più accreditato dal SSN i cui fondi passano per la regione Campania, in virtù di un edificio ospitante non a norma e di una gestione poco trasparente della dirigenza che ha accumulato passività per una somma di circa 12 ml di €, mettendo sul lastrico i lavoratori che da quella data non percepiscono il salario ma che con ammirevole spirito di abnegazione, non hanno mai abbandonato i degenti ospiti della loro struttura.
La cronaca poi ha disquisito negli ultimi due anni e mezzo di una Amministrazione Controllata, di un Commissario Liquidatore, passando per la concessione tramite un sofferto deliberato consiliare della ultimanda Casa del Pellegrino che tante polemiche ha suscitato per la irritualità della procedura, la quale secondo i critici contrasterebbe con la finalità ascritte del pubblico finanziamento, fino al ricorso alla Giustizia Amministrativa caldeggiato da Monsignor Vincenzo Caponigro che della Casa del Pellegrino ne è stato l’animatore principale.
Negli ultimi giorni si è avuta poi una escalation fattuale: con la querela per presunta diffamazione da parte del presidente della Coop Tullio Gaeta avverso un Meetup cittadino dei 5 Stelle il quale palesava il ricorso prossimo all’ufficio europeo anti frode (OLAF European Anti-Fraud Office) e che lamentavano una potenziale malversazione del finanziamento pubblico, reato a danno dello Stato commesso da chi avendo ottenuto dei contributi pubblici per finalità di interesse generale, li distrae o li usa in maniera indebitamente,( si è registrato ad horas il dissociamento di un altro gruppo di pentastellati dall’iniziativa) con rischio palese di restituzione del finanziamento di oltre 6 mln di €, che ricadrebbe tale onere sull’Ente comunale già in stato di Riequilibrio di Bilancio per altri cinque anni, condannandolo cosi al commissariamento. Fatte tutte le debite considerazioni insieme alla contestuale Lettera Aperta della cooperativa nei confronti dei cittadini ed istituzioni locali, che rimandava i motivi del contendere ad una pubblica riunione da tenere nell’Auditorium della centralissima chiesa di san Bartolomeo.
Questo sito sempre attento alle vicende cittadine ha seguito nel tempo e con dovizia di particolari https://www.massimo.delmese.net/?s=ises le vicende tormentate dell’Ises, cui il gentile lettore potrà avere una specifica panoramica di ciò che bonariamente si è sintetizzato nei righi precedenti, dando voce a tutti i protagonisti della vicenda senza penò mai precludersi la possibilità come nel suo stile, di esprimere delle opinioni e dispensare qualche amicale consiglio.
Dunque nell’ampia sala dell’Auditorium di san Bartolomeo dedicato alla figura di una grande insegnante la compianta Chiara Oteri, si stagliavano compatte le personalità della Maggioranza consiliare come della Giunta, affianco del presidente dell’ assise Fausto Vecchio e del Sindaco Massimo Cariello, insieme al cav. Angelo Voza, attivista Cinque Stelle dissociatosi nelle ultime ore dal comunicato oggetto di querela di uno dei Meetup cittadini,. Ma parimenti erano visibili: il disability manager Generoso Di Benedetto, l’ex sindaco e consigliere regionale Gerardo Rosania, Rolando Scotillo Segr.Naz. Fisi-Sanità ed infine tra le personalità più conosciute anche l’avvocato battipagliese Luciano Ceriello nelle doppie vesti di legale dell’ISES ma anche di coordinatore provinciale dell’associazione politica Noi Tutti Liberi e Partecipi.
La moderatrice Angelica Tafuri inizia con una breve disamina delle vicende che hanno portato alla situazione odierna, evidenziando sarcasticamente l’assenza di molto “popolo” ebolitano, abulico alle sorti della storica coop sociale come un pure di tutte le vicissitudini contemporanee della comunità, sottolineando come:”..si parla molto del rischio occupazionale dei lavoratori, mentre si sottovaluta l’aspetto umano dei 21 degenti, che temono di rimanere senza un adeguato supporto sanitario,lo trovo una scelta moto grave sia da parte dei media che della collettività!”
Inizia come di logica la breve sequela degli interventori il dott. Tullio Gaeta, presidente della nuova cooperativa sociale, che dopo un breve excursus arriva al 22 gennaio 2016 con la nuova elezione dei vertici societari: «..ci siamo presi anche l’accusa di essere bugiardi sul passivo di 12 ml di euro, un buco da risanare, molti tra gli invitati e critici con noi, non ci sono stasera; siamo stati messi in liquidazione coatta sperando che tramite dei procedimenti che permettano ai soci di ripartire prendendosi le responsabilità partendo da zero e i debiti ripagati da chi di dovere, non peseranno sulla nuova struttura! – Tullio Gaeta nel corso del suo intervento più volte ha rimarcato il coraggio dell’Amministrazione in carica (“cosa non vista dalle amministrazioni passate”) nel deliberato del dicembre scorso, che affidava all’ISES la Casa del Pellegrino, salvando un servizio di fondamentale importanza scongiurando un monopolio: – .. ecco perché siamo stati attaccati in ogni opzione da alcune forze politiche contrarie, come da un gruppo dei 5Stelle, una cosa da chiarire sono stati querelati solo i 4 firmatari (Ingenito, Forlano, Adelizzi, Di Biase) che minacciavano di adire l’ufficio antifrode europeo se non ci fosse stata l’interrogazione del consigliere regionale Cammarano, per altro dissociatosi, ma apprezzo alcuni di loro come quelli capeggiati dal Cav. Angelo Voza, i quali dissentendo ci hanno mostrato la loro solidarietà! – Continua Gaeta: – Domani ci sarà l’incontro (oggi Ndr) con il DG ASL Salerno, Antonio Giordano, che spero sia proficuo per lo sblocco temporaneo dell’accreditamento, come temporaneo sarà la presenza nella Casa del Pellegrino che è una struttura a norma di legge, se però le nostre istanze non saranno accolte, alzeremo di molto il tiro della protesta, vogliamo che l’ISES rinasca anche in altre aree e definitivamente! – In conclusione il presidente ha ricordato i disagi delle famiglie dei pazienti oltre ai degenti stessi – Mio fratello, lo dico da utente sono due anni che non fa terapie, chi dovrei denunciare per tale mancanza? E le terapie domiciliari che sono esiziali per i pazienti interessanti, nessuno lo sottolinea auspicando al contempo una maggiore attenzione della cittadinanza ebolitana, e siamo ripeto fieri, di questa classe politica che ci governa.»
Spronati dalla moderatrice della serata, Angelica Tafuri, hanno preso parola delle persone del presenti, tra cui l’ex amministratore pubblico Vittorio Morrone (“non lasciamo senza tutele questi ragazzi fantastici che vengono accuditi amorevolmente”) ed un cittadino Angelo Nicola Capozzolo (“Abbiamo una situazione cosi grave che non possiamo permetterci perdite di posti di lavoro”) entrambi favorevoli alla presa di posizione dell’Amministrazione eburina in carica che reputano commendevole, oltre che persone “scottate” nel loro intimo dall’avere in famiglia, nipoti o figli affetti da disabilità.
Anche Gerardo Rosania ha sentito il dovere di intervenire nella pubblica riunione, visto che è stato varie volte chiamato indirettamente in causa come primo cittadino di ben due mandati consiliari (’96-’05), che con fare serafico ma al contempo tagliente: ”..non ho remore alcuna a far la figura dell’antipatico, e per questo dirò tutto quello che reputo giusto” – ha anch’egli sciorinato, date, persone e situazioni che partono da lontano. – ”A me piace programmare come amministratore e non rincorrere delle emergenze, in molti casi volute, la mia Amministrazione 21 anni fa si prodigò per affrontare da sola quella crisi, contro finti imprenditori ma veri affaristi! Non scopriamo oggi il buco di 12 mln di euro sono il frutto di anni, l’inadeguatezza della struttura del Pendino aveva creato problemi di accreditamento nel tempo, e fu offerto alla dirigenza di delocalizzare a santa Chiarella, la zona sanitaria, ma non lo si è fatto e si è soprasseduto, perché se vi era uno strumento urbanistico?” Rosania rimprovera anche i silenzi dei dipendenti della cooperativa di fronte a delle anomalie protrattasi nel tempo, dovendo dare risposte alle maestranze della struttura in una contingenza economica grave e ai 21 ragazzi ospiti della stessa, ma neanche lasciare il monopolio del servizio sul territorio, poi un duro affondo: ”Caro dott. Gaeta, quanta poca trasparenza c’è stata nelle assunzioni e nella gestione finanziaria, ora i nodi vengono al pettine, troviamo un’altra situazione di emergenza, tra ricordi e denunce spero che la cosa vada in porto, ma ricordiamo la tradizione ebolitana:non c’è nulla di più stabile di ciò che nasce come provvisorio, auspico che dopo questo ci sia una seria prospettiva al riguardo!”
Ultimo relatore, ma di profilo istituzionale il Sindaco Massimo Cariello, che ha evidenziato come questa realtà sia stata il cuore pulsante di Eboli come le altre coop sociali, un indotto economico importante, reclamando per la sua amministrazione il coraggio delle decisioni importanti nei momenti critici (“…atto dovuto per dare risposte concrete alla nostra Città”), assumendosi le responsabilità politiche ed umane, cosa purtroppo rara nella vita civica cittadina, divisa in fazioni perennemente in lotta. «La scelta del Centro Polifunzionale è maturata dopo diversi sopralluoghi, per salvare i lavoratori ed i pazienti, una scelta di eccellenza ma in forma temporanea sperando in una riforma di indirizzo socio-sanitario sul finanziamento dell’opera, su una struttura pubblica ricordiamolo, non andrà mai ad un utente privato senza un avviso pubblico. Il coraggio di chi va avanti con sacrificio senza un euro in tasca va premiato, con dignità lavorano e danno risposta con operatori qualificati ai disabili! – Massimo Cariello rivendica il copioso lavoro fatto con l’ASL, con il gruppo dei Carabinieri del NOE e la collaborazione a tutto campo con gli enti sovraordinati, senza remore nell’assumersi rischi, auspicando una presa di posizione delle altre forze politiche e supportare la maggioranza negli incontri con il DG Giordano (oggi 20 Ndr) e la Regione Campania – La variante di santa Chiarella nella zona sanitaria è vecchia di 20 anni, ma non si sono volute apposta dare risposte concrete. Noi abbiamo preso posizioni contro l’omertà politica, guardando negli occhi i nostri figli come i bambini degenti sfrattati in modo esecutivo e perentorio dandogli un tetto stabile, basta alle strumentalizzazioni di comodo di questa vicenda. Chiederemo domani ad Antonio Giordano DG ASL di Salerno e siamo ottimisti essendoci i presupposti, finalmente lo sblocco temporaneo dell’ accreditamento, entrando in una fase delicata ma noi ci proveremo andando fino in fondo, senza chiedere voti in cambio, potremmo dire di aver lavorato cosi solo nell’interesse della città di Eboli, Grazie!»
In appendice di serata, siamo stati raggiunti telefonicamente dal dott. Vincenzo Fornataro coordinatore cittadino dell’associazione Noi Tutti Liberi e Partecipi che ha affermato: “Il nostro sodalizio spera vivamente che questa vicenda si risolva al più presto! Non si può pensare che una Struttura Sanitaria che da diversi decenni è attiva sul nostro territorio fornendo un Servizio Socio-Sanitario, che non ha possibilità di poter essere fornito dal SSN, debba chiudere causando un danno sia di mancato servizio per i propri utenti dia un danno per i propri dipendenti che resterebbero senza lavoro. Confidiamo nelle capacità del Nostro Sindaco e di tutti i consiglieri comunali nel voler dare serenità ai dipendenti dell’ISES e ai cittadini che usufruiscono del servizio da esso fornito. Dunque – termina il coordinatore Fornataro – condividiamo e sosteniamo la scelta di responsabilità dell’Amministrazione e siamo vicini alle famiglie dei pazienti come degli assistiti! L’Ises non può essere solo considerata alla stregua di una realtà produttiva e lavorativa come altre ma come una realtà professionale ed umana importante».
Eboli, 20 aprile 2017