Venerdì 21 aprile, ore 18.00, Complesso monumentale S. Francesco, Eboli, Convegno: “Emergenza e Soccorso Sanitario in provincia di Salerno
Un incontro per “consolidare” l’emergenza o denunciare i disequilibri tra le varie aree geografiche della provincia di Salerno, rispetto al diritto alla salute dei cittadini? Ne discuteranno, moderati dal giornalista Manzo: Pindozzi (I.F.J.); Giordano DG Asl Sa; Lembo Procuratore della Repubblica.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Venerdì 21 aprile 2017, alle ore 18.00, nel Complesso monumentale di S. Francesco, nel Centro Storico di Eboli, organizzato dall’Associazione Onlus “Comitato 1 Hospice per Eboli amici dell’Ospedale Maria SS Addolorata di Eboli“, e con il Patrocinio del Comune di Eboli, si terrà il Convegno: “Emergenza e Soccorso Sanitario nella provincia di Salerno“. Un incontro dibattito che mette a confronto diverse professionalità del mondo della cultura, delle associazionismo, e le varie autorità politico-istituzionali rispetto al tema centrale della “Salute” dei cittadini, e valutando ed analizzando il presente, avanzare anche delle proposte che siano migliorative e vadano incontro ai bisogni delle popolazioni assistite.
Dopo i saluti del Sindaco di Eboli Massimo Cariello, il Dott. Armando De Martino, presidente della Onlus introdurrà il tema e gli interventori che tratteranno i vari espetti legati alla “Emergenza e al Soccorso Sanitario”: Il Dott. Corrado Lembo, Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Salerno parlerà del “Soccorso e delle Leggi”; Il Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Giordano esporrà “Il Piano dell’Emergenza Sanitaria”; Mentre Vito Pompeo Pindozzi, membro della International Federation of Journalists illustrerà “Proposte per il Pronto Intervento”; A moderare l’incontro di analisi e di proposte, che sarà intramezzato dal filmato “Trentasei anni dopo…. la Corsia della morte: SA-RC”, è l’Inviato Speciale del Mattino Antonio Manzo.
Il tema della Salute è sempre attuale, e lo è soprattutto nella provincia di Salerno, e più in particolare nella così detto comprensorio della Valle del Sele, quello che negli ultimi anni ha accomunato nella stessa sorte, ovviamente negativa, gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Oliveto Citra, fino a depotenziarli a turno riducendoli a strutture sanitarie marginali, sebbene gli stessi coprono un’area vasta di circa 300mila cittadini.
Cattiva sorte o disegno scientifico architettato a scapito di quest’area della provincia di Salerno e a favore di altre aree come quella a Nord che concentra tutto sull’Ospedale di Nocera Inferiore subordinando quelli di Sarno, Scafati, Pagani e Cava dei Tirreni poco più ad “ambulatori”; o quella a Sud che assegna un ruolo preminente al “desertico” Ospedale di Vallo della Lucania, il quale, con la chiusura dell’Ospedale di Agropoli, si “spartisce” con due strutture private di Vallo e di Agropoli 600 e oltre posti letto in un’area che non va oltre i 70mila abitanti?
L’interrogativo è d’obbligo, anche perchè se fino alle ultime elezioni regionali attribuivamo a Stefano Caldoro, “disegno” e strategie che mirassero a conservare spese e sprechi consolidati nell’area napoletana, con l’avvento del Governatore Vincenzo De Luca si immaginava una netta svolta e al contrario non solo non è avvenuta, ma ha consolidato quel “disegno” e quella “strategia” che mirava e mira a ritenere quella famosa Valle del Sele e i suoi Ospedali, aggiungendovi anche quello di Agropoli la Città del fido e muto scudiero del Governatore Franco Alfieri, come il “Supermarket” della Sanità provinciale, laddove chiunque di volta in volta ha attinto, chiuso, accorpato, trasferito reparti e servizi, confermando un’andamento sistematico al depotenziamento della nostra sanità pubblica, che, vuoi solo per il rapporto per nulla rispettato abitanti-posti letto, dovrebbe far respingere al mittente l’approvazione del Piano Sanitario regionale e degli Atti Aziendali, da la spiegazione di tutto quello che è avvenuto, il tutto risparmiando da una parte e sprecando con l’ALPI dall’altra.
E il Convegno: “Emergenza e Soccorso Sanitario nella provincia di Salerno” di venerdì 21 aprile evidentemente, riscontrando questo stato di fatto incontrovertibile, vuole dare un contributo partendo dall'”emergenza” e dal “soccorso“, ritenendo forse che in quest’area vi è solo il diritto al soccorso e all’emergenza, piuttosto che all’ordinario e al potenziamento stabile di servizi che solo con l’ordinarietà programmata e strutturata si può ottenere.
È evidente in ogni caso, che qualsiasi “suggerimento” e qualsiasi proposta comunque non può non tenere conto dell’impianto su cui si basa la programmazione sanitaria regionale, pertanto atteso che si voglia chiedere di ripristinare il rapporto abitanti-posti letto, sarebbe un suggerimento inattuabile, così come sarebbe inattuabile trasferire quei posti letto “regalati” all’Ospedale di Vallo e alle due strutture sanitarie private di Vallo e di Agropoli.
E se il Direttore Generale dell’ASL SA, Antonio Giordano, non può fare altro che attuare le politiche sanitarie approvate dal Commissario Straordinario Joseph Polimeni e magari operare minimi correttivi a quel “Piano delle emergenze sanitarie” come il contentino a Eboli di un “ambulatorio pediatrico di continuità” per “ripagare” l’Ospedale di Eboli della “rapina” subita dei due reparti di ostetricia e pediatria, realizzando un “Punto Nascite” a Battipaglia, Vito Pompeo Pindozzi, già Caporedattore Centrale del Giornale Radio Rai, e fondatore della Redazione SCIENZE, prima redazione specializzata nella divulgazione scientifica nella storia della radiofonia italiana, proverà con la tenacia che lo distingue e il suo proverbiale attaccamento verso le problematiche della Sanità e le strutture sanitarie delle nostre zone a raccontare come vi sia un sostanziale squilibrio tra le politiche sanitarie a sfavore della così detta Valle del Sele.
Un Convegno interessante se non sarà di assist ad una politica sanitaria che tende all’emergenza e ad avvicinarsi ma senza raggiungere quei minimi livelli assistenziali piuttosto che tendere ad una sanità che nel quotidiano raggiunga il massimo della qualità dei servizi e delle prestazioni, senza fare i ragionieri e senza fare i furbi e magari approfittarsene a scapito degli altri come è avvenuto con sistematicità.
E proprio rispetto a questa sistematico “strabismo sanitario” si reputa interessante l’intervento del Procuratore della Repubblica Corrado Lembo, il quale introdurrà, l’aspetto legale, quell’elemento che per molti è un dettaglio ma che al contrario ci fa gridare a gran voce “all’imbroglio” e al sopruso, ma ci incoraggia anche a suggerire di verificare fino in fondo quali siano quelle distorisioni che hanno portato a questi disequilibri e semmai dare qualche occhiata ai provvedimenti adottati, che hanno confermato una tendenza al ridimensionamento delle strutture sanitarie pubbliche esistenti nella così detta Valle del Sele, e un progressivo e sistematico avanzamento delle strutture private, le quali pur senza criminalizzarle, possono e devono intervenire in un mercato libero che non deve però essere sostitutivo a quello pubblico o monopolista, ma semmai concorrenziale in termini di offerta e di qualità delle prestazioni.
In un quadro di corretta concorrenza e di una corretta applicazione delle Leggi e dei regolamenti, magari nessuno farebbe caso che si nomini un primario, che al momento è consulente per la Sanità del Governatore della Campania e che è stato Consigliere Regionale e componente della Commissione regionale della Sanità oltre che dipendente dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, e nessuno penserebbe vi sia un palese conflitto d’interesse in quella nomina. E ancora, nessuno farebbe caso se il Direttore Generale dell’AOU sia o meno in possesso dei requisiti per coprire quell’incarico, come hanno adombrato i Sindacati, e magari proprio in virtù di quella mancanza si possa giungere alla nullità di tutti gli atti che ha prodotto ivi compreso quello della nomina a Primario, spaccottando la Cardiochirurgia del Consulente di De Luca.
Ma le “Strade della Sanità” sono infinite e quelle che sono state tracciate e poi realizzate dal duo Bassolino-Valiante, in tempi molto sospetti, portano in luoghi ben precisi, luoghi che sono stati poi ripercorsi con qualche “variante” da Caldoro, e successivamente con altre “varianti” ancora da De Luca. Le strade della Salute invece, vanno da tutt’altra parte, e portano i nostri pazienti alla migrazione sanitaria verso altre Regioni d’Italia, lasciando a noi solo “professoroni” in pectore, a capo di Reparti in Ospedali che se ne cadono a pezzi, come accade, per esempio, al Ruggi di Salerno. Amen
Eboli, 18 aprile 2017