La Legge del mercante e banchiere inglese Thomas Gresham e la Post-Verità.

Friedrich Nietzsche, mise in giro la fake news del “Dio è morto”. Egli formulò anche un velenoso principio: “Non ci sono fatti, solo interpretazioni. Così fornì ad Hitler il potente alibi culturale e l’illusione di avere sempre ragione, in qualsiasi circostanza e in qualsiasi modo… fino alla catastrofe della seconda guerra mondiale.

Thomas_Gresham-Vincenzo-Cicalese
Thomas_Gresham-Vincenzo-Cicalese

di Vincenzo Cicalese
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROMA – In questo potrebbe definirsi un terzo breve saggio attraverso il quale Vincenzo Cicalese affronta ancora il moderno tema della post-verità partendo dalla famosa Legge di Gresham che teorizzava: “La moneta cattiva scaccia quella buons….”

In principio fu Aristofane, che nella commedia LE RANE scritta nel 405 A.C., fece pronunciare al corifeo la seguente strofetta (liberamente tradotta): Le monete più preziose sono prive di mondiglia, Pure Atene non le adopera e ai bronzini oggi si appiglia; Dalla Zecca ieri è uscito un metallo poco buono, Ma la gente vuole quello, perché ormai cede al frastuono…

Poi ancora per un millennio il fenomeno della Moneta Cattiva fu ampiamente sperimentato, ma solo nel 1525 Niccolò Copernico enunciò questa tendenza in un trattato sul conio delle monete. Infine, colui che trasformò definitivamente le conoscenze pragmatiche in scienza economica più o meno esatta, fu Il tesoriere inglese Thomas Gresham, vissuto presso la corte della regina Elisabetta intorno al 1550. Egli formulò la famosa teoria in base alla quale “La moneta cattiva scaccia quella buona“. Questa legge fu collaudata durante il corso dei sistemi monetari metallici in cui il valore facciale (valore nominale…diremmo oggi) era pari al valore del peso in oro, argento od altro metallo prezioso in cui erano coniate le monete (valore intrinseco).

Succedeva però che, trascorso qualche annetto, le monete risultavano gravemente danneggiate a causa dell’usura o peggio ancora della tendenza a raschiare, grattare, tagliuzzarne i bordi… così esse diventavano “cattive” cioè il valore intrinseco diventava via via più basso rispetto a quello nominale! Allora accadeva che gli operatori economici, ma anche semplici commercianti tendevano a rifiutare le monete più vecchie, accettando quelle nuove di zecca che conservavano gelosamente nei loro forzieri.

D’altro canto, essi cercavano di “rifilare” le monete cattive ai fornitori o quando dovevano ritornare il resto ai poveri consumatori. Ben presto, la MONETA BUONA (verità) spariva dalla circolazione e restava in campo solo quella CATTIVA (post-verità)… In base a questa legge fallirono tutti i sistemi monetari bimetallici (oro e argento/ argento e rame) e, dopo la scoperta dell’America successe il finimondo con l’accaparramento delle nuove monete preziose coniate con le ingenti quantità di oro importato.

Dopo l’introduzione dell’attuale sistema cartaceo forzoso, la situazione non è affatto migliorata mentre la post-verità ha preso sempre più piede. Le tecniche finanziarie per imbrogliare i medi e piccoli risparmiatori si sono affinate sempre più e gli operatori finanziari, insieme alle banche, hanno escogitato sistemi ingegnosi e ingarbugliati per togliere sempre più ai poveri e donare ai ricchi (i famosi bond, i fondi immobiliari, ecc….). Ne sanno qualcosa i pensionati che avevano acquistato i titoli della Parmalat di Callisto Tanzi o i clienti di Banca Etruria che rischiano di perdere tutti i loro risparmi. Ma anche le Poste Italiane si stanno attrezzando e, puntando sulla storica fiducia degli italiani hanno emesso quattro fondi immobiliari tossici facendo perdere quasi tutto il capitale investito dagli ignari risparmiatori : un titolo comprato a 2500 euro, dieci anni fa, oggi ne vale solo 390. In campo politico, poi, le cose stanno ancora peggio perché tutti ci sguazzano nelle post-verità propinate agli elettori e non c’è bisogno di leggere ponderosi volumi di teorici postmoderni per concludere che la realtà (verità) può essere il peggior nemico dei politici-politicanti nostrani, europei ed americani. Trump, Berlusconi, Grillo, Renzi sono i nuovi maestri della post-verità mentre il loro padre storico ,negli anni trenta del secolo passato, fu Benito Mussolini precursore del pseudo autenticismo nel fingere una diversità radicale tra se stesso e il ceto politico tradizionale ipocrita e falso per definizione. Berlusconi, prima ancora di Trump ha fatto passare l’idea secondo cui uno straricco con uno stile di vita lussuoso e per di più con una vita privata disordinata, poteva diventare l’alfiere del popolo che ama il parlare semplice di chi gli promette: basta parole vuote, io agisco. Grillo, invece, le spara sempre più grosse offendendo persino il papa, salvo poi ritrattare oppure dichiarare di non essere responsabile del suo blog privato! Renzi, poi, per tre anni ha cercato di far credere agli Italiani che la nostra economia migliorava ogni giorno di più mentre distribuiva prebende (80 euro) che puntualmente si riprendeva a conguaglio di fine anno.

Ma i politici sapranno mai tornare alla realtà?” Si chiede Mark Thompson famoso giornalista-reporter della Bbc e attuale direttore del New York Times nel suo ultimo libro intitolato la fine del dibattito pubblico. <<La crisi dei sistemi politici>> egli sostiene <<è il segnale di un male molto profondo: la scomparsa di regole comuni nella sfera pubblica, di un’etica condivisa, di un patto di cittadinanza che ci unisce nel rispetto reciproco, ci hanno regalato Trump, la Brexit, le fake news e perfino il rigetto della scienza, della cultura e delle vaccinazioni. Il modo in cui si sono evoluti i social media è riassunto nel passaggio dalla fotografia al selfie, ciascuno vuole innanzitutto l’immagine riflessa di se stesso. L’obiettivo non è rivolto verso il mondo esterno ma verso noi stessi, in un’auto-confessione permanente in cui esterniamo quello che sentiamo minuto per minuto. A Facebook affidiamo la cronaca delle nostre emozioni, non un resoconto oggettivo della realtà. Questa deriva ha contagiato anche i media tradizionali (TV) che ormai sono invasi da confessioni, autobiografie e gente che si piange addosso>>.

Intanto i politici presentano se stessi come “più veri” dei propri oppositori e si richiamano continuamente al “popolo reale e sovrano” mettendolo in contrasto contro l’elite, gli economisti, i funzionari e perfino contro i giornalisti bugiardi. Non a caso, l’altro giorno ho chiesto il giornale al barbiere in attesa del mio turno e lui mi ha risposto: <<Non li compro più professo’, quelli scrivono solo bugìe!>> .

Il più seducente filosofo del novecento fu un certo Friedrich Nietzsche, lo stesso che mise in giro la fake news del DIO E’ MORTO. Egli formulò anche un velenoso principio: NON CI SONO FATTI, SOLO INTERPRETAZIONI. E così fornì ad Hitler il potente alibi culturale e l’illusione di avere sempre ragione, in qualsiasi circostanza e in qualsiasi modo… fino alla catastrofe della seconda guerra mondiale.

Roma, 8 aprile 2017

4 commenti su “La Legge di Gresham e la Post-Verità”

  1. Oggi l’argomento della post-verità è attualissimo e ne parlano tutti. Ma il mondo originale con cui Cicalese ha affrontato il tema, partendo addirittura dal greco Aristofane, evidenzia ancora una volta la sua capacità di inquadrare il fenomeno in un contesto storico davvero impensabile. Infatti, se nei primi due saggi egli ha fatta addirittura riferimento a Rasputin ed agli albori della rivoluzione russa dell’ottobre 1917, qui tratta questioni economiche più vicine alla realtà odierna è in particolare alle Banche italiane e straniere che, utilizzando là post-verità, hanno imbrogliando migliaia di piccoli risparmiatori, costringendo qualche povero pensionato al suicidio dopo che ha visto i suoi pochi risparmi volatilizzati. È realistico anche il riferimento alle teorie filosofiche del primo novecento che servirono ad Hitler per giustificare le immani tragedie seguite alla seconda guerra mondiale

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  2. La legge di Greshan richiama un importante dibattito

    storico-politico.Nel momento in cui si manifestava la

    tendenza dello Stato a manipolare la moneta ,alteran-

    do il suo valore metallico intrinseco o fissando il

    suo valore legale artificiale ,la moneta diviene la

    piu’ importante cerniera tra il potere politico e

    il mercato,anche perché il Sovrano ha la riserva

    della creazione della moneta stessa.

    Alterando il valore della moneta ,il Sovrano procu-

    rava una lesione nel mercato e attraverso di esso

    e col FURTO tendeva ad impadronirsi dei beni altrui.

    E veniamo alla metafora moneta buona (la verita’)

    e moneta’ cattiva (post-verita’).

    Hegel lega il regno originario della verita’ allo

    sviluppo e agli esiti della coscienza.Nella dialettica

    servo-_padrone ,il padrone non è sicuro della verita’

    legata alla sua essenza ,e il servo ,pur in presenza

    di una coscienza servile,ha una sua verita’ che con

    il lavoro puo’ liberare non solo se stesso ,ma anche

    il padrone.

    Dice F.Nietzsche :”l’intelletto ,come mezzo per la

    conservazione dell’individuo,sviluppa le sue forze,

    piu’ importanti,nella simulazione.

    Ma la simulazione e la dissimulazione erano un qual-

    cosa gia’ sviluppato dalla trattatistica politica del

    cinquecento/seicento:il napoletano Torquato Accetto,

    poteva stabilire le diverse forme di gradazione

    dell’insieme verita’-non -verita’ ,all’interno del

    quale situava la sua “dissomulazione onesta”

    La verita difronte al potere ,collega “dissimulazio-

    ne” e “Parrhesia”,come diritto /dovere di dire la

    verità’ nella polis greca difronte al popolo ,al

    Demos; parrhesia attribuita al cittadino e non allo

    straniero o allo schiavo.

    Platone compie il “parricidio”: a fronte di Parmenide

    che negava l’esistenza del non -essere ,del falso,

    della non -verita’,Platone afferma che la non-verita’

    il falso,esistono ,altrimenti i sofisti avranno

    sempre la meglio sulle persone oneste.

    E in “Todo Modo” il maestro della critica all’impo-

    stura,Leonardo Sciscia,nel rappresentare la vertigine

    etica delle oscure trame del potere ,affonda la lama

    nel mondo della verita’ sospetta,delle finzioni

    ubique,della maschera:i nuovi sofisti esprimono lo

    spirito dei tempi ,in cui il vero e il falso si

    ribaltano l’uno nell’altro,valori e disvalore si

    confondono.

    La ferita, aperta dal pugnale di Sciascia nel corpo

    politico del malaffare , sanguinolenta ,ancora

    promana vapori sulfurei.

    peppe leso 8 aprile 2017

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  3. Quando dalla teoria si passa alla prassi:dall’ impo-

    stura alla post-verità’ La cronoca politica di oggi

    ci regala una stupenda ricostruzione di una classica

    impostura o inganno o post-verita’.

    All’interno di una grande inchiesta giudiziaria rela-

    tiva a fenomeni di corruzione in appalti pubblici,

    un militare elabora una informativa con notizia tra-

    visata ,evidentemente falsa, costruendo l’impostura

    e diventando l’impostore. I diretti interessati

    gridano allo scandolo,minacciano ritorsioni ,poi

    vanno in pellegrinaggio votivo per rimgraziare dello

    scampato pericolo Ma nonostante la devozione essi

    non si salvano dal malaffare.

    Ieri sera 10 aprile 2017 il servizio televisivo pub-

    blico “Report” dava notizia di un altro presunto

    scandalo che ha interessato uno scambio politico

    legato all’acquisto del quotidiano l’Unita.

    Nella “Consolazione della filosofia” ,Severino Boezio

    filosofo alla corte di Teodorico,re degli Ostrogoti

    intorno al 522 d.C nel descrivere la corruzione in

    Campania cosi’ scriveva;” Nessuno mai mi spinse ad

    abbandonare il buon diritto per commettere ingiusti-

    zia .Mi dolsi che le fortune dei provinciali venis-

    sero saccheggiate sia in private rapine sia con pub-

    blici balzelli…..Offrii lo scudo della mia autorita’

    ai miseri,che l’avidita’ dei barbari,sempre impunita,

    tormentava.”

    Questo è quanto: oggi ,per noi cittadini non c’è

    nessun Boezio che ci difende dalla corruzione.

    11 aprile 2017 peppe leso

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  4. SE volete sapere come sono spariti i Maya, dovete vedere in che direzione sono poste le foreste pietrificate dai gas vulcanici. Se quegli alberi hanno la direzione verso le montagne Maya, i gas che pietrificarono le foreste arrivato dai Maya non più con calore tale da pietrificare ma con calore da soffocare l’essere. Per cui son rimasti pietrificati da quei gas. Se così non può essere, dovete guardare a che direzione erano posti i loro templi.
    Se erano verso il sole, il sole loro ha bruciato il cervello se no sono spariti con qualche scoppio fortissimo.

    Lo Spirito di Cristo è incarnazione ma non creazione. Lo spirito ha tutti noi è dato da nostra madre a secondo come lei si trovava al momento che ci aveva in grembo, per cui le donne bisogna proteggerle su ogni aspetto. bisogna amarle. Ne hanno bisogno e danno il tuo futuro.

    Arcangelo Leonardo. Se mi volete, rispondetemi.

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