Giovedì 6 aprile 2017, ore 10.00, Teatro d’Atene, Università di Salerno IL CASO DOSIO a “Processo”.
Un “Processo”-pre-Processo; Un Processo al “Processo”; o una discussione che tende a “giudicare” attraverso il Diritto una società che non riesce a risolvere da sola i suoi conflitti interni e lascia di volta in volta alla Magistratura la loro risoluzione, sapendo fin da subito che la sua classe politica e dirigente non ne è all’altezza?
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Giovedì 6 aprile 2017, a partire dalle ore 10.00, presso il Teatro d’Atene, della Cittadella Universitaria di Salerno, organizzata dalla Cattedra di Diritto Penale, Dipartimento di Scienze Giuridiche, e dalla Cattedra di Diritto Pubblico, Dipartimento Scienze Economiche e Statistiche, si dibatterá “Il Caso Dosio“, una riflessione sul diritto al dissenso, una “simulazione” del processo Dosio.
L’incontro promosso dalla Cattedra di Diritto Penale del Dipartimento delle Scienze Giuridiche e dalla Cattedra di Diritto Pubblico del Dipartimento delle Schienze Economiche e Statistiche dell’Università di Salerno e la collaborazione di Radio Vostok, vuole essere: un “Processo” pre-Processo; Un Processo al “Processo”; o aprire una discussione che inevitabilmente tende a “giudicare” attraverso il Diritto una società che spesso non riesce a risolvere da sola i suoi conflitti interni lasciando di volta in volta alla Magistratura la loro risoluzione, sapendo fin da subito che la sua classe politica e dirigente non ne è all’altezza e non riesce a farlo?
Un questione che di certo deve essere affrontata e non per affermare la laicità di talune decisioni rispetto alla cultura influenzata dalla Chiesa e dalla Religione cattolica. Una decisione che deve essere affrontata non con una levata di scudi, ma con la delicatezza che merita e che deve pensare innanzitutto alla volontà di far coincidere quella morale religiosa alla morale civile, sapendo che si ha a che fare con i sentimento, con il dolore e con le sofferenze.
Ai sentimenti, al dolore e alle sofferenze non si può rispondere con la marmorea freddezza di una Legge che nel mentre vorrebbe tendere alla salvaguardia della vita e alla esasperazione, assiste inerme appunto alle sofferenze, al dolore, delle persone che sono coinvolte. Oggi con il caso Dosio si può affrontare questo discorso e tentare di dare un appiglio anche alla Magistratura perché non si abbatta in.maniera ferma su un giudizio che al contrario dovrebbe ricevere attraverso il Parlamento italiano una giusta risoluzione.
Il Programma :
Ore 10.00 Saluti del Prorettore Prof. Antonio Piccolo
Ore 10.45 Proiezione del Documentario: “Archiviatori”, presenta Elena Pozzallo
Ore 11.15 IL PROCESSO DOSIO
Corte: Giuria Popolare composta dagli studenti e presieduta dai Prof. Marco Galdi, Antonio Petrillo, Silverio Sica.
PM: Dott. Vincenzo Senatore, Sostituto Procuratore DDA Salerno
Colleggio di difesa: Avv.ti Valentina Coletta, Alba D’Antonio, Federico Milano
Testimone: Dott. Italo Di Sabato
Imputata: Nicoletta Dosio
Ore 12.00 in attesa della Sentenza, intermezzo musicale del Maestro Vito Mercurio, accompagnato dal gruppo musicale “Le Scale“
Ore 12.30 LETTURA DELLA SENTENZA
Ore 15.00: Tavola Rotonda “IL CASO DOSIO“
Introduce: Avv. Valentina Coletta
Modera: Dott. Andrea Manzi, Direttore Quotidiano “La Città di Salerno”
Interventi:
Prof. Marco Galdi, Associato di Diritto Pubblico – Università di Salerno
Prof. Francesco Schiaffo, Associato di Diritto Penale – Università di Salerno
Prof. Antonio Petrillo, Associato di Sociologia Generale e Controllo Sociale- Università Suor Orsola Benincasa di Napoli
Dott. Italo Di Sabato, Resp. Naz. Osservatorio sulle repressioni
Prof. Avv. Silverio Sica già Presidente della Caerra Penale di Salerno
Prof. Giovanni Russo Spena, Dipartimento Democrazia e Diritti PRC, Costituzionalista
Conclude
Prof. Sergio Moccia, Ordinario di Diritto Penale – Università Federico II di Napoli
Salerno, 5 aprile 2017
NICOLETTA DESIO ,insegnante di lettere classiche in pensione, è la “pasionaria” del Movimento NO TAV in Val di Susa che si oppone alla costruzione del traforo Torino-Lione.
Nel giugno dell’anno scorso, la procura di Torino le notificò una misura cautelare restrittiva per un fatto risalente a più di un anno prima: insieme ad altri militanti aveva raggiunto i cancelli della centrale elettrica.. Ma, la Desio, non ha mai accettato di rimanere in casa dalle sei alle otto e continua a girare in diverse città per raccontare la sua esperienza e i motivi del dissenso ad un atto della procura torinese ritenuto molto spropositato rispetto all’episodio.
Diritto al dissenso o liberticidio?
La legge e/o i provvedimenti della magistratura vanno, comunque, sempre rispettati?
Ai posteri l’ardua sentenza o meglio ancora al processo del processo.